domenica 17 ottobre 2010

A Dittaino no! Spostiamo la discarica a Villarosa



“Io la discarica là non la voglio. Se il Piano rifiuti regionale prevede una discarica in provincia di Enna, che si faccia, ma in un altro posto. A Dittaino no! Questo perchè nonostante le luci e le ombre, nella Valle del Dittaino si sono fatti enormi sforzi per tracciare lo sviluppo economico di questo territorio. Quello che sta succedendo quà è frutto di una guerra che alcuni non capiscono mentre altri la intuiscono. E se è vero che i termovalorizzatori non si devono più fare in ogni caso, il problema della monnezza va risolto”. Questo è in sintesi l’intervento del consigliere provinciale del Pd, Franco Costanza, fatto nel corso del dibattito in consiglio provinciale di venerdì mattina. E il posto, anzi due, dove fare una discarica Costanza l’ha pure individuato. Una proposta tra l’altro condivisa dal consiglio provinciale. “A Villarosa –ha detto- ci sono due zone, nascoste agli occhi di tutti, nelle quali si può costruire un impianto per il trattamento dei rifiuti, a quattro passi dell’autostrada”. A quale zone o contrade di Villarosa Costanza si riferisse, c’è l’ha spiegato alla fine del suo intervento. “Si tratta –ha spiegato- una nelle vicinanze del Ponte Cinque Archi e l’altra nei pressi della stazione ferroviaria. Considerato che in Sicilia c’è un problema rifiuti al quale va trovata una soluzione, per me potrebbero essere due ipotesi sulle quali si potrebbe discutere”. E in effetti, a volerci pensare bene, la proposta di Costanza buttata così nel corso del suo intervento non sarebbe poi del tutto fuori luogo o inadatta. Infatti, quelle due zone, fatte ovviamente tutte le dovute e necessarie verifiche geomorfologiche e tecniche, potrebbero ospitare un tipo di impianto come quello proposto dal Gruppo Catanzaro. Se poi l’impianto dovrebbe essere privato o pubblico, questo è un’altro discorso. C’è da dire anche che nella zona vicino la stazione a cui faceva riferimento Costanza, a poco più di un chilometro in contrada Ferrarello, c’è persino tracciato uno svincolo che serve come area di parcheggio dell’atostrada A 19 e basterebbe poco per sistemarlo e aprirlo. Uno svingolo che potrebbe servire anche, come propose qualche hanno fa l’ex capo stazione Primo David, per intercettare molti pulman di turisti che percorrono l’autostrada Palermo- Catania e far visitare il Treno museo e il paese museo di Villapriolo.

Giacomo Lisacchi



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martedì 12 ottobre 2010

Villarosa- Protocollo d'intesa per contrastare il bullismo


Un progetto pilota, un’esperienza di collaborazione, primo sul territorio regionale siciliano e forse addirittura in Italia, in cui diverse istituzioni hanno scelto di lavorare insieme per prevenire l’insuccesso scolastico e contrastare il fenomeno del bullismo. Una scelta concretizzata in un percorso operativo, che si è definito nel tempo ed a conclusione di un periodo di lavoro del Glis (Gruppo di lavoro per l’integrazione scolastica) istituito presso l’Istituto Comprensivo “De Simone”, diretto dal prof. Giovanni Bevilacqua. Il Glis, che nasce normativamente per l’integrazione degli alunni diversamente abili a Villarosa, in considerazione del fatto che il “De Simone” accoglie ragazzi che presentano evidenti problematiche di natura socio-ambientale le cui manifestazioni si riflettono sugli apprendimenti, è stato investito anche del ruolo di proporre strategie di integrazione, oltre che per gli alunni diversamente abili, anche per quelli che presentano difficoltà di apprendimento determinate da altre problematiche come manifestazioni di bullismo o emarginazione. Ora, a distanza di qualche anno dall'inizio dell'attività congiunta dei vari soggetti istituzionali, è stato definito un protocollo d'intesa, sottoscritto ieri dal dirigente scolastico, Giovanni Bevilacqua, dal sindaco Gabriele Zaffora, dal direttore del Distretto sanitario di Enna in rappresentanza dell’Usp 4, Filippo Muscià, dal giudice del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, Francesco Pallini, dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Matteo Bonfiglio, dalla rappresentante dei genitori, Angela Zaffora, dalla Facoltà di Psicologia dell’Università di Palermo, rappresentata dal prof. Gioacchino Lavanco, e dalla rappresentante delle associazioni di volontariato, Anna Di Dio. Inoltre, quanto previsto nel protocollo d’intesa verrà attuato in stretta collaborazione con le Forze dell’ordine. Gli obiettivi della task force, così come stabiliti dal protocollo, sono quelli di di realizzare una cooperazione che, scevra da confusioni di ruoli, conduce alla soddisfazione dei bisogni educativi speciali attraverso l’integrazione degli interventi e la responsabilizzazione dei soggetti. Una delle novità principali introdotte con il protocollo d’intesa è quella di monitorare le assenze scolastiche, che non possono superare il 25% delle lezioni, in modo da coinvolgere i diversi soggetti istituzionali nel momento in cui il fenomeno registrato dalla scuola assuma una valenza sempre più significativa. A questo proposito, è interessante sottolineare un dato: a Villarosa nell’anno scolastico 2009/2010 circa il 14% dei ragazzi della scuola media non sono stati ammessi all’anno successivo. Dei 203 iscritti inizio anno scolastico solo 177 sono stati promossi; dei 28 non ammessi a 20 non è stato validato l’anno per le assenze (evasione scolastica) a 8 per il profitto. “Questo protocollo d’intesa –ha dichiarato il preside Bevilacqua- vuole essere un contributo per la comunità villarosana. Non vogliamo nascondere i problemi delle nostre giovani generazioni. Li vogliamo affrontare guardando in faccia la realtà”. “Sono contento di questo risultato –ha invece sottolineato il sindaco Zaffora- perchè è una misura attuativa del lavoro di rete che è stato realizzato negli ultimi tre anni”.

Pietro Lisacchi

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Villarosa- Proteste per l'allondamento di don Giuseppe C



Villarosa. Si è avvertito qualche malumore, ieri, durante un incontro del vescovo Michele Pennisi, con i fedeli della parrocchia dell’Immacolata Concezione. Tema dell’incontro le dimissioni ufficilali del parroco, don Rosario Pirrello, che l’anno scorso aveva chiesto un anno di aspettativa trasferendosi nella diocesi di Firenze, dove vivono alcuni suoi familiari. Don Pirrello, che qualche anno fa ha avuto problemi di salute, ora ha deciso di continuare definitivamente la sua permanenza in Toscana. Per cui, “per togliere dalla situazione di provvisorietà giuridica e pastorale la parrocchia –ha scritto in una lettera al vescovo- presento le mie dimissioni da parroco affinchè mons. Pennisi possa provvedere a nuova nomina per garantire certezza e continuità all’azione pastorale”. Don Pirrello nella missiva attesta che “per fugare ogni fallace sospetto, tale scelta non è conseguenza di contrasto con la Comunità parrocchiale, i confratelli, l’Ordinario diocesano, la Curia o altre istituzioni o persone, ai quali confermo i buoni rapporti sempre avuti nei trentasette anni di sacerdozio in Diocesi, caratterizzati sempre da spirito di collaborazione e servizio”. In questo anno di assenza di don Pirrello la parrocchia è stata affidata ad un sacerdote di Enna, don Giuseppe Carà, che in questo anno di permanenza a Villarosa si è fatto particolarmente amare dai giovani, ma che però il vescovo non ha inteso confermare alla guida cella parrocchia affidandola per il momento al vicario di Villarosa, don Salvatore Stagno, parroco della Chiesa Madre. Una decisione che molti non hanno condivisono nostante Pennisi, nel corso dell’incontro, abbia fatto appello all’unità e alla fede cercando di far capire che la conferma di un sarcedote o meno in una parrocchia fa parte della naturalezza degli avvicendamenti nel mondo cattolico e come questi facciano parte delle regole della Chiesa. Il malumore, in particolare quello dei giovani, nasce dalla paura che nella chiesa dell’Immacolata possa scomparire la figura del parroco. “Un gregge senza un suo pastore è destinato a dirigersi verso il dirupo –ha detto la giovane Giuliana Bognanno, rivolgendosi al vescovo-. Una parrocchia senza prete è destinata a dirigersi, secondo noi, alla chiusura o al declassamento. Noi questo non lo vogliamo”! Quindi facendo riferimento a don Giuseppe, ha sottolineato che “con lui, noi giovani, abbiamo istaurato un bellissimo rapporto, confidandoci, chiedendogli consigli e lui era sempre lì, ad ascoltarci ed aiutarci”.

Giacomo Lisacchi


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CSR AIAS Uniti contro i tagli della Regione siciliana


Genitori, disabili, responsabili dei Csr e Aias di Enna, Piazza Armerina, Barrafranca e Nicosia, deputati regionali (Elio Galvagno e Paolo Colianni), sindaci, assessori e consiglieri provinciali compatti. Nell’assemblea, alla sala del Sixty Four Rooms, indetta a causa del taglio di 300 mila euro da parte dell’Asp per cure fisoterapiche, si è alzato forte il grido di una fascia della nostra società tra le più deboli che si trova ad affrontare giornalmente una emergenza. La fibrillazione esplosa in tutta la sua drammaticità l’1 ottobre, quando sono state sospese dalle attività riabilitative il 50% delle prestazioni agli assistiti dei centri riabilitativi dei quattro comuni, fortunatamente è rientrata. “La Regione ha integrato –ha detto l’on. Galvagno- sino al 31 dicembre il contributo con 250 mila euro ma tale però da non coprire del tutto le cure standard dell’anno scorso”. Infatti, i trattamenti terapeutici del Csr e Aias di Enna da 38 passano a 34, mentre quelli di Piazza Armerina, Barrafranca e Nicosia da 19 a 17. Quello che è successo e succede in provincia di Enna non possiamo che definirla una farsa. Se non si trattasse di un tema tra i più delicati, i servizi sociali, potremmo parlare di una commedia, di una comica, il punto è chi qui non viene da ridere a nessuno. Anzi, a questo punto si può solo chiedere a chi fino ad ora ha gestito i paradossali passaggi dei finanziamenti dei servizi sociali della cittadinanza ennese, di chiarire alcune cose come hanno denunciato i responsabili dei Csr e dell’Aias, Giuseppe Adamo, Calogero Vetriolo, Lorenzo Naso e Zacco Autieri. “Ci auguriamo che quanto è successo –sostengono- sia stato uno sbaglio, un incidente di percorso, anche perchè non riusciamo a capire come Enna sia stata l’unica Provincia della Regione ad essere stata penalizzata e questo nonostante riceviamo le briciole. La provincia di Catania, dei 156 mioni di euro a livello regionale per l’assistenza ai disabili ne riceve 78 milioni, che sono qualcosa come 64 euro al mese procapite per cittadino, la provincia di Trapani 45 euro, la provincia di Enna ne riceve appena 10,50 euro. Non solo. Se nel budget del 2007 la Regione aveva messo a disposizione dell’Asp 3.488.000 euro, perchè i dirigenti non sono stati capaci di spenderli tutti dando più servizi ai nostri disabili? Se la spesa storica per gli anni successivi era 2.050.000 euro, perchè per il 2010 non è stata confermata la stessa cifra anzichè 1.750.000 euro? Bisogna sciogliere questi nodi di fondo –hanno gridato- se si vuole veramente che i cittadini della provincia di Enna abbiano dignità. I nostri disabili devono avere le stesse opportunità delle altre province e quindi lanciamo una sfida ai nostri politici: impegnatevi che per le prossime previsioni triennali vengano aumentati i finanziamenti portandoli agli stessi livelli delle altre province”.

Giacomo Lisacchi

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Il senatore Gianpiero D'Alia a Enna


Lo scudo crociato ennese serra le file. Il coordinatore regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, accompagnato dall’on. Calogero Lo Giudice e da due consiglieri provinciali, Lorenzo Granata e Francesco Comito, si è mobilitato a tamburo battente anche per la provincia di Enna, con un primo incontro per spiegare quello che è successo nel partito e soprattutto sulle cose da fare per organizzare un successivo appuntamento con il segretario nazionale, Lorenzo Cesa, che avverrà ad Enna il prossimo 23 ottobre, “dove gli amici dell’Udc –ha annunciato D’Alia- e tutti quelli che lo ritengono, liberamente possono confermare la propria adesione al partito e poi alla sua naturale evoluzione che è il progetto del ‘Partito della nazione’”. Ieri, dunque, la sala di un noto locale di Pergusa è stata teatro di una assemblea aperta, nel corso della quale molti dirigenti dell’Udc della provincia hanno già manifestato la volontà di “ricostruire un partito che non sia fatto di raccogliticci –ha detto Lo Giudice nell’introdurre i lavori-, ma che abbia invece una sua idea, una sua identità, dei suoi principi, dei valori da affermare e da realizzare”. “La prossima settimana –ha annunziato D’Alia- partirà una lettera a firma dell’on. Casini e dall’on. Cesa che verrà inviata a tutti gli iscritti e i dirigenti dell’Udc, in cui si spiega che l’Udc non ha cambiato idea. Perchè la prima cosa che abbiamo sentito dire è che noi andiamo a sinistra, che abbiamo fatto una alleanza con il Pd. Credo –ha aggiunto D’Alia- che l’unica alleanza che l’Udc abbia fatto in Sicilia con il Pd è stata qui Enna e chi l’ha fatta ha distrutto un partito. E chi dice che sparisce un partito, perchè il partito sono loro ha un modo fascista e arrogante di concepire la politica. Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti, perchè qui ad Enna se il partito si è trovato in una condizione di disastro, è proprio per responsabilità di questi amici che hanno utilizzato Enna come provincia di compensazione per una serie di logiche, di accordi che con l’Udc non ha mai avuto nulla a che vedere”. Quindi, ha spiegato ancora che “la scissione è avvenuta perchè in una prospettiva di elezioni anticipate ha determinato il problema della ricandidaturo di alcuni che non potevano più avere la certezza di essere ricandidati come nel 2008”. Riferendosi all’appoggio al governo Lombardo -ha sottolineato- “non abbiamo fatto nessun ribaltone; sono altri che dovrebbero spiegare perchè non lo votano. Forse perchè è saltata l’Agenzia delle acque e dei rifiuti o quant’altro”?

Giacomo Lisacchi

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