venerdì 30 marzo 2012




“La decisione affrettata dei tecnici dell’Anas di chiudere la Ss. 121, da e per Villarosa, e di creare una rete paramassi in zona Kamuth, fu un eccesso di zelo che da una parte ha umiliato e danneggiato un’intera popolazione, dall’altro ha alterato gravamente l’equilibrio morfologico di una striscia di versante”. Lo afferma il geologo Francesco Paolo Patrinicola, il quale non ha condiviso la chiusura dell’importante arteria “motivata –dice- dall’arrivo di un frammento di roccia che, sfuggendo, per una serie di strane coincidenze e circostanze, alle regole della cinematica, andò a fermarsi sulla strada”. “Il crollo –spiega Patrinicola- avvenne in un tratto dell’ala sinistra della scarpata calcarenitica che, con i diversi processi di degrado ed erosivi del passato, nel tempo è diventata una sporgenza. Sporgenza, che appena raggiunse il suo limite d’equilibrio massimo, forse per una banale infiltrazione idrica, collassò dirigendosi in massa verso la sottostante valle senza peraltro raggiungere minimamente il bivio Kamuth. Purtroppo durante l’evento, forse per la velocità dovuta all’eccessiva pendenza del terreno, forse per una serie di rimbalzi fortuiti, un pezzo di roccia andò a finire sulla strada”. Intanto, Patrinicola lancia un allarme per i lavori che l’Anas sta portando avanti nel “tratto di versante che non fu per niente interessato dal crollo” che, “allo stato attuale, nella parte medio-bassa, è stato sottoposto ad uno sbancamento”. “Esso è molto grave in un pendio piuttosto delicato sotto l’aspetto morfologico –afferma Patrinicola-, dove i movimenti di terra sono impensabili per i danni che creano al terreno ed al territorio circostante. Questo sbancamento, oltre a rimuovere l’intera coltre detritica lungo una striscia perpendicolare al pendio, ha tagliato anche una parte delle sottostanti marne azzurre, rompendo immediatamente l’equilibrio della coltre detritica posta a monte. Le conseguenze di detto scavo saranno evidenti il prossimo inverno, e altre, le più gravi, a medio e lungo termine”. Patrinicola addirittura ipotizza che “questa parte, appena si avranno le prime piogge, scivolerà in blocco lungo il piano che la separa dalle sottostanti marne, raggiungendo ed invadendo la Ss 121”. “Stessa sorte –sottolinea- capiterà a valle del taglio a tutta la massa detritico-marmosa di riporto”. Patrinicola aggiunge infine che “se la rete paramassi fosse stata realizzata nelle adiacenze della strada statale, oppure, senza stravolgere i luoghi, sotto la scarpata calcarenitica, se l’intero versante marnoso fosse stato lasciato integro con la sua copertura detritica, oppure fosse stato sistemato con graticciate, viminate ed impianti di piante arbustee, se fosse stato sagomato appena, in modo cioè da consentire una sufficiente disciplina delle acque metoriche, l’intervento non avrebbe stravolto l’equilibrio del versante, non sarebbe stato di pregiudizio per i prossimi dissesti, non avrebbe determinato gravi presupposti per le valutazioni d’impatto ambientale, oggi divenute negative con gli interventi in atto”.

Giacomo Lisacchi

giovedì 29 marzo 2012

Aperta al transito la Ss 121 che da oltre cinque mesi era interrotta al bivio Kamuth


Da ieri è stata aperta al transito la Ss 121 che da oltre cinque mesi era interrotta al bivio Kamuth per il cedimento di un costone roccioso che, forse per la velocità dovuta all’eccessiva pendenza del terreno, forse per una serie di rimbalzi furtuiti sui blocchi di grossa dimensione, aveva trascinato sulla carreggiata un frammento di roccia. Cinque mesi di enormi disagi, ma alla fine, seppure a mezzo servizio, la strada 121 non è più tagliata a metà. Il transito è limitato su una sola corsia, delimitata da una rete metallica, funzionerà il senso unico alternato regolato da una apposita segnaletica. Soddisfazione del sindaco di Villarosa, Gabriele Zaffora, fortemente impegnato in questi mesi per l’accelerazione dei lavori assieme al prefetto Clara Minerva (vera artefice per il reperimento dei finanziamenti), al presidente della provincia Pippo Monaco e al consigliere provinciale Franco Costanza. “Esprimo compiacimento –ha detto Zaffora- per il fatto che l’Anas, responsabilmente, ha aperto mezza strada. Speriamo che i lavori si completino al più presto e si ritorni alla piena circolazione”. Intanto, i lavori del dissesto della scarpata, causato, probabilmente, dai diversi processi di degrado ed erosivi del passato, dovranno ancora essere completati. A titolo di prevenzione è in atto, nel tratto della scarpata interessata al crollo, la messa in opera di un doppio strato di rete protettiva e la realizzazione, a monte della 121, di reti metalliche di protezione sostenute da profondi paletti. “La chiusura della strada ha causato molti disagi –ha commentato Franco Costanza- e non è più possibile tollerare che una frana paralizzi un intero comprensorio. Bisogna aprire uno svincolo autostradale sulla A19 presso l’ampia area di parcheggio “Ferrarelle”: solo così eviteremo di doverci raccomandare l’anima al Padreterno ogni volta che piove. Tra l’altro, lo svincolo autostradale migliorerebbe i collegamenti tra Villarosa e la sede autostradale, indispensabile per questo territorio già fortemente penalizzato. Ciò aiuterebbe l’economia e il turismo, consentendo ai tour operetor di inserire nei loro programmi visite al Treno museo”, al “ Museo della Memoria”, presso la villa “Lucrezia”, al “Paese Museo“ di Villapriolo e al meraviglioso castello di Sperlinga”.

Giacomo Lisacchi

Villarosa. Ennesimo rogo ed ennesima auto che nella notte prende fuoco


Villarosa. Ennesimo rogo ed ennesima auto che nella notte prende fuoco. Si tratta dell’ottavo episodio nel giro di qualche anno che fa scattare l’allarme e la preoccupazione dei cittadini. Una cronaca, dunque, che ormai siamo fin troppo abituati a sentire da tempo. Il copione è sempre lo stesso delle altre volte. A farne le spese in questa circostanza è un giovane disoccupato ventottente, figlio di un noto gommista del paese. L’episodio è avvenuto in una viuzza laterale di viale Europa, a bruciare una 147 Alfa Romeo parcheggiata che è andata completamente distrutta dalle fiamme. Sul posto sono intervenuti Carabinieri e Vigili del Fuoco che hanno domato l’incendio. E’ la seconda macchina che si incendia dall’inizio dell’anno, l’ultimo episodio è avvenuto la notte tra il 14 e il 15 gennaio, con l’incendio di una autovettura nei pressi del campo sportivo di proprietà di una professionista incensurata. Come i precedenti, anche questa volta non ci sono conferme da parte delle Forze dell’Ordine se l’incendio sia di natura dolosa o se si tratta di un fatto accidentale. Fatto accidentale? Probabile. Ma è stato un fatto accidentale l’incendio dello scorso novembre che ha totalmente distrutto un chiosco adibito a bar nel piazzale di viale Gorizia, all'ingresso di Villarosa? E’ stato anche un fatto accidentale quando nel febbraio di un anno fa, in una sola settimana, le fiamme distrussero 5 autovetture? Tutti interrogativi certamente da non sottovalutare. Intanto, la preoccupazione in paese sale e le autorità sono chiamate a dare una risposta a questa preoccupante escalation di episodi.

Giacomo Lisacchi





Dinanzi alle autorità civili, militari e religiosi, domenica scorsa, il cardinale Paolo Romeo, primate di Siclia, in un Consiglio provinciale e comunale straordinario, convocato ad hoc a sala Cerere, ha parlato di crisi economica, di perdita dell’etica e dei valori. “Darò delle pennellate –ha detto-, perchè a volte nelle esposizioni sistematiche si completa tutto e non si stimolano le riflessioni”. La prima pennellata Romeo l’ha data sul termine laico. “L’uso di questa parola viene oggi forzato. Invece che essere un termine che abbraccia l’aspetto religioso –ha ricordato-, viene presentato spesso come un termine in contrasto con l’elemento religioso. Una forzatura che rischia di offuscare i laici impegnati che, dopo aver incontrato il Signore, hanno la responsabilità dell’annuncio”. La seconda pennellata di Romeo è stata sulla grande crisi degli ultimi anni che ha dimostrato fin troppo bene come vi sia un rapporto diretto tra i valori che spingono comportamenti e scelte delle persone e la dinamica del sistema economico. “La crisi economica non è che parte emergente dell’iceberg della grossa crisi –ha commentato- che sta deviando la nostra società. Oggi quello che ci proccupa è la crisi dei valori. Dalla crisi economica in un modo o di un altro si potrà uscire, ma se non affrontiamo il tema dei valori noi non ne usciremo facilmente”. Quindi, Romeo ha ricordato che la crisi economica e finanziaria è solo un capitolo di una lunga serie di cambiamenti epocali che hanno contrassegnato gli ultimi vent’anni. Dal crollo delle ideologie all’esplodere della globalizzazione dopo la caduta del muro di Berlino. “L’unico livello –ha affermato- dove c’è stata una strategia, lasciatemi dire una politica globalizzante, è stato il mondo economico. Il quale staccandosi anche dal suo riferimento politico, sociale, amministritivo ha camminato per conto suo e quindi ha creato continue turbolenze nelle società mettendoli in ginocchio. E ora ne stiamo pagando le conseguenze e lo stiamo vedendo anche in Italia. In questo momento a reggere, se così si può dire, le sorti del popolo è l’economia. Ma un’economia –ha spiegato Romeo- quando sta attaccata a dei valori può avere anche un’anima o dei principi etici, questa è invece un’economia che non ha nè anima nè principi etici. Per cui per salvare l’economia in alcuni casi c’è la distruzione della persona umana o di istituzioni molto criticate, come può essere la famiglia. Se non si tiene al centro dell’attenzione l’uomo, qualsiasi scelta ferisce, mortifica e invece di essere un servizio all’uomo diventa un ostacolo sul suo cammino”. “L’uomo deve essere aiutato a camminare nella sua dignità di persona umana –sono state ancora le parole rivolte da Romeo alle autorità-. Non si può mettere per delle leggi economiche o per situazioni amministrative una persona all’ozio. Perchè un disoccupato è una persona all’ozio. Sentiamo la responsabilità che lo stiamo esponendo al vizio? Oppure ci lamentiamo che c’è il vizio della droga, dell’alcol, della prostituzione e del gioco? Tutti vizi che prosperano sempre di più in una fascia molto grande di persone che non avendo il sopporto della comunità viene attratta come una calamita da questi vizi per trovare un momento di soddisfazione”.

Giacomo Lisacchi

sabato 24 marzo 2012

Le Fiamme Gialle incontrano gli alunni dell'Istituto Comprensivo "V. De Simone" di Villarosa


Villarosa. I giovani studenti dell’Istituto Comprensivo “V. De Simone”, ieri, protagonisti dell’incontro con i finanzieri del Comando provinciale di Enna, accompagnati dall’unità cinofila antidroga proveniente da Catania. Un appuntamento previsto all’interno del progetto di “Educazione alla Legalità” avviato dalla Guardia di Finanza e dalla scuola con particolare riguardo alla tematica della droga. Nel corso della conferenza, che si è svolta alla presenza del dirigente scolastico, prof. Giovanni Bevilacqua, e di tutto il corpo docente dell’istituto scolastico, sono stati forniti ai ragazzi da parte delle Fiamme Gialle informazioni sulla tossicodipendenza, sui rischi e sugli effetti delle droghe, nonchè sulle modalità di contrasto alla loro diffusione. Durante l’incontro sono stati approfonditi e messi in evidenza i negativi risvolti che le sostanze stupefacenti hanno sulla salute, sulla famiglia e sulla società nel suo complesso e quindi i comportamenti che gli stessi ragazzi possono mettere in atto, il ruolo di supporto che la Guardia di Finanza svolge a favore delle famiglie, degli operatori e dei giovani, nonchè l’azione istituzionale nel contrastare la diffusione delle droghe ad opera dei gruppi criminali, dalle quali traggono il business più redditizio per le loro attività illecite. Nel complesso, l’incontro ha mirato a far capire ai ragazzi l’importanza del rispetto delle regole e delle Istituzioni ed in particolare si è cercato di far arrivare il messaggio che “la droga è illegale perché è pericolosa, non è pericolosa perché è illegale”. “La partecipazione è stata molto sentita –ha detto il prof. Bevilacqua-, anche grazie alla carica umana ed alla capacità comunicativa e professionale degli operatori della Guardia di Finanza che sono intervenuti, tanto che hanno mantenuto altissimo il livello di attenzione dei ragazzi. Agli alunni, docenti ed ospiti, va il mio plauso per il modo consapevole e responsabile con cui hanno partecipato anche perchè simili progetti consentono di attivare competenze di cittadinanza attiva e di avvicinare i giovani alle Istituzioni. Educare istruendo –ha concluso Bevilacqua- continua ad essere il paradigma al quale ci atteniamo nello svolgimento del nostro lavoro educativo ed in questo caso credo che sia stato attuato in modo completo”.

Pietro Lisacchi

Viene giù la montagna, la giornalista villarosana Mariachiara Graziano viva per miracolo



“Sono una miracolata! Il buon Dio mi ha voluto salvare. Ho fatto appena in tempo a fermarmi quando ho sentito un forte boato e contemporaneamente venire giù la montagna”. A raccontarlo è la giornalista villarosana Mariachiara Graziano che ieri, intorno alle 15, proveniendo da Nicosia si trovava a transitare sulla Ss 290 per andare a Enna ad una festa di laurea quando, arrivata all’altezza del Km. 38 circa, all’improvviso frana il costone roccioso che sosvrasta l’importante arteria che dal bivio di Villapriolo porta a Calascibetta. “Nel vedere quella montagna di massi –racconta ancora Mariachiara- che ha invaso tutta la carreggiata sono rimasta impietrita e presa dalla paura sono riuscita a malapena ad avvisare i Vigili del Fuoco. La paura e il forte tremore delle mani non mi hanno permesso di fare nemmeno una foto. Sono stata davvero fortunata, ringrazio Iddio, sono viva per miracolo”. Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del Fuoco che hanno provveduto a transennare l’area e a metterla in sicurezza. Fortunatamente non vi sono state persone coinvolte nella frana, ma i danni sembrerebbero davvero ingenti. Intanto, dalla sede operativa dei Vigili del Fuoco, hanno fatto sapere che la strada è ostruita per circa 20 metri e che per maggior sicurezza, data l’entità della frana, sono intervenuti con le unità cinofile per accertarsi che al momento della frana non transitassero altri automezzi o persone. Dunque, a distanza di qualche anno la Ss 290 viene chiusa di nuovo per l’ennesima frana e solo il caso vuole che non ci siano vittime. Non è un’esagerazione e neppure una novità, poiché sono recenti altri disastri naturali che hanno interessato altre strade statali come ad esempio la 121 che da Enna va verso Villarosa. Se non si mette mano alla salvaguardia del territorio con risorse adeguate non si conteranno più le calamità a cui si dovrà fare fronte. Villarosa con questa frana è letteralmente messa in gionocchio, così come Villapriolo, i cui abitanti se vogliono raggiungere Enna devono imboccare l’autostrada allo svincolo di Cinquearchi. La chiusura della Ss 290 creerà enormi disagi anche agli abitanti di Nicosia e alle frazioni di Villadoro e Cacchiamo.

Giacomo Lisacchi

venerdì 23 marzo 2012

Tavolata di San Giuseppe a Villapriolo



Villapriolo. La comunità villapriolese secondo una tradizione secolare ben consolidata ha organizzato la festa di San Giuseppe, Patrono del paese, inserendo nel programma, con l’allestimento di una apposita ‘tavulata’, anche una giornata da dedicare agli anziani e ai giovanissimi studenti delle scuole medie, elementari e dell’asilo infantile. “E’ una giornata che costituisce una positiva occasione di riflessione spirituale – hanno detto gli organizzatori- per consentire ai nostri ragazzi di partecipare alla festa del nostro Santo Patrono valorizzando la dimensione religiosa e rendendosi così partecipi di un evento significativo nella storia della frazione, che non è solo folklore, ma espressione di devozione e di fede”.L’iniziativa, promossa alcuni anni fa –hanno sottolineato invece alcune insegnanti- è divenuta ormai un appuntamento da programma e serve per non far dimenticare questa antica tradizione nella mente dei nostri giovani, cercando di trasmettere loro i principi di solidarietà e di fratellanza, ribadendo così l’importanza della famiglia nella nostra società”. Gli studenti oltre a visitare la tavolata allestita in una abitazione privata, di riscoprire la figura di San Giuseppe, di pregare e di osservare da vicino la preparazione delle pietanze, fanno una vera e propria esperienza di carità in quanto portano direttamente a casa degli anziani il cibo preparato. “E’ bello vedere -ha commentato Catena Crupi, una delle organizzatrici della festa- il continuo via vai di ragazzine e ragazzini con in mano “u truscitiddru” (fagotto) di cibo da portare agli anziani, che così si rendono partecipi e contribuiscono alla riuscita della festa”. Ha partecipato all’evento il parroco don Salvatore Bevacqua, che ha benedetto la tavolata.

Pietro Lisacchi

giovedì 22 marzo 2012

Corsi di formazione per finti posti di lavoro nel settore della sicurezza, indagati cinque persone

La Digos di Caltanissetta ha indagato per truffa cinque persone, tra cui un funzionario della Regione siciliana in servizio ad Enna, per aver organizzato corsi di formazione per finti posti di lavoro nel settore della sicurezza. I partecipanti che sborsavano una somma variabile tra i 500 e i 700 euro per 6 ore di corso, venivano persuasi di poter svolgere in base ad un attestato che veniva loro rilasciato insieme ad un tesserino con tanto di gradi proprio come se si trattasse di agenti di polizia, attività lavorativa di ordine pubblico in occasione di manifestazioni e feste nei paesi della Sicilia. Sono almeno 100 le persone che hanno frequentato i corsi organizzati dalla banda, guidata da un nisseno, P.M. di 47 anni, e una persona della provincia di Messina, B.G. di 50 anni. Sno state eseguite 15 perquisizioni domiciliari, 7 in provincia di Caltanissetta, quattro a Enna, tre ad Agrigento e una in provincia di Messina. Lungo l’elenco del materiale sequestrato: 37 tessere con la scritta “Servizio polizia stradale” apparentemente rilasciate dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture; 9 pettorine sempre con la scritta “Servizio Polizia Stradale”; 8 palette con la dicitura “Ministero Infrastutture – Servizio Polizia Stradale” con al centro il logo della Repubblica Italiana; 4 lampeggianti blu; 3 pass di autorizzazione al parcheggio; 18 autorizzazioni a detenere palette casacche e lampeggianti; 16 attestati di partecipazioni a corsi. Nella perquisizione a carica di B.G. sono stati sequestrati due computer utilizzati per la contraffazione del materiale. La banda aveva organizzato corsi anche in una scuola media e in diverse province. Ai corsisti, come esame finale, si facevano fare anche posti di blocco simulati, come accaduto in un caso nei pressi della miniera di Pasquasia. Ai corsi hanno partecipato anche due campani e un cittadino romano, venuti appositamente in Sicilia.

Casa in fiamme, muore anziana donna


ENNA
- Una anziana donna, Maria Giangreco, 85 anni, è morta arsa viva nell'incendio divampato nel suo monolocale, nel centro storico della città, all'alba.

Secondo la polizia a provocare l'incendio, che ha distrutto la casa, potrebbe essere stata la termocoperta che la donna avrebbe lasciato accesa per tutta la notte.

L'anziana intorno alle cinque del mattino si è accorta delle fiamme, è uscita sul balcone per cercare aiuto ma quando sono arrivati polizia e vigili del fuoco la donna era già morta a causa delle gravi ustion

lunedì 19 marzo 2012

San Giuseppe 2012, un fiume di emozioni senza fine







Villarosa. La fede è fatica, emozione e sentimento. La fede è quello spirito che porta l’uomo, incurante del trascorrere dei decenni, a vivere e sentire le proprie tradizioni che non passano perchè intrise di amore sacro. Infatti, per due giorni Villarosa è stata allietata da tavole imbandite di ogni ben di Dio, dal canto dell’antico rosario (Unu e milia vota e lodamu a San Giuseppe, lodamuli a tutti dui Maria, Giuseppi e lu Signuri) e dalla musica del gruppo folcloristico “Bellarrosa”, per quel legame unico che lega la comunità a San Giuseppe, trionfalmente acclamato ogni diciannove marzo. Quest’anno in particolare, grazie alla rinata Pro Loco, che ha coinvolto tutte le associazioni e le confraternite e quindi “a rete –come ha sottolineato la presidente Valentina Strazzante- è tutto il paese che si è impegnato per la riuscita della grande ‘tavulata’ allestita in piazza Vittorio Emanuele”. “Abbiamo scelto la piazza –ha spiegato Valentina- per dare volutamente una connotazione di festa di popolo dove tutto è miscelato in un cammino fatto di fede e folclore, di lavoro, orazione e cura dei dettagli, ma anche come luogo di confronto fra generazioni diverse e forma mentis differente, luogo di stimolo, di dibattito, di crescita e in generale di partecipazione attiva alla vita civile della propria comunità”. In una piazza stracolma e festante, a benedire la “Tavolata di San Giuseppe” è stato il vicario foraneo, mons. Salvatore Stagno, che in una breve omelia ha sottolineato l’importanza di fare parte di una comunità e “che quando tutte le forze sanno unirsi si può creare una realtà nuova”. E poi rivolgendosi ai giovani ha detto: “Cari ragazzi, vi faccio un augurio, datevi da fare, cercate di creare voi il lavoro. Perchè lo Stato non è più in condizione di darne a tutti. Impegnatevi con le vostre intelligenze, pregate San Giuseppe che vi aiuti a creare questo lavoro per il vostro avvenire, che vi dia forza e lume di potere usare l’intelligenza e la cultura che il Signore vi ha dato. Se ci mettiamo sulla scia di Dio allora c’è la fraternità, la comprensione, il pane quotidiano per tutti”. La piazza, infine, canta osannando San Giuseppe e la gente come da tradizione si è messa in fila per gustare le decine di pietanze preparate da giovane e anziane donne nel corso della settimana. Altre tavolate sono state organizzate presso la Comunità terapeutica “Adelina”, il residence per anziani “Maddalena di Canossa” e a Villapriolo.

Pietro Lisacchi

domenica 11 marzo 2012

Enna. Professionisti e impiegati nel tunnel della povertà




“Vecchia e nuova povertà” è il progetto della Caritas diocesana, voluto dal vescovo Michele Pennisi, già messo in campo da tempo. “Nuova povertà, appunto, perchè oggi sono coinvolte anche quelle persone –dice Gaetano Andolina, uno dei responsabili della Caritas di Enna- che fino a poco tempo erano abituate a vivere dignitosamente del proprio reddito. Per un lavoratore che porta avanti da solo la famiglia, un imprevisto qualsiasi può diventare un dramma. Per non parlare del capo famiglia che perde il lavoro: se non ha la fortuna di trovarne uno nuovo allora sì che la situazione precipita”. Così i pacchi alimentari della Caritas, guidata da Federico Emma, a Enna diventano un aiuto anche per chi non ci avrebbe mai pensato, per chi si deve forzare per superare la vergogna di chiedere, di chiedere da mangiare. Andare al deposito di via Flora e uscirne con il pacco in mano per molti, disoccupati e immigrati, è un abitudine, ma per i nuovi bisognosi è una esperienza dolorosa. E tanto più dolorosa quando a doverla fare sono uomini che fino a poco tempo fa erano orgogliosi di lavorare per mandare avanti la propria famiglia. “Un professionista –confida Andolina- due volte al mese riceve con discrezione la busta, ma è il caso anche di qualche impiegato che non sa come arrivare a fine mese. “Che la povertà sia in aumento –sottolinea Monica De Luca, anch’essa referente della Caritas- sono le oltre 500 famiglie che assistiamo mensilmente. Ma un altro termometro del disagio e della grave crisi che molte famiglie di Enna stanno attraversando viene dalle cosiddette “utenze di quartiere”, fortemente in aumento, le quali si rivolgono direttamente alle parrocchie di appartenenza, come ad esempio quella di San Bartolomeo, San Cataldo, Sant’Anna, oppure che si rivolgono alla Croce Rossa. Altro dato desolante, disarmante è quello delle giovani coppie sempre più in forte disagio economico e sociale sulle quali stiamo facendo molti interventi. La povertà –aggiunge- è cambiata e coinvolge laureati che sino a ieri avevano un’occupazione. Prenda ad esempio la situazione del settore della formazione professionale. Docenti e impiegati tutti in cassa integrazione, molti dei quali sopravvivono grazie al sostegno di genitori e nonni”. A rivolgersi alla Caritas di Enna non sono soltanto gli ennesi, ma anche famiglie e giovani coppie di paesi vicini. “Ogni martedì –spiega ancora Andolina- da Villarosa vengono circa 40 famiglie e tante volte per evitare caos e litigi distribuiamo perfino i bigliettini numerati. Facciamo tanto per i poveri –prosegue Andolina-, purtroppo le istituzioni sono assenti. Anzi, molto più spesso politici e amministratori si rivolgono a noi per aiutare questa o quell’altra famiglia in difficoltà di loro conoscenza”. La Caritas non provvedere solo all’alimentazione. “Sempre più persone –conclude Andolina- hanno bisogno di vestiti, scarpe, e qualche volta persino di un lettino per bambini. C’è anche la giovane ragazza bisognosa che si rivolge a noi per il vestito bianco del matrimonio. Sono vestiti nuovi, passati di moda, che ci vengono donati da negozianti. E poi tanti vengono da noi chiedendoci di pagare la bolletta della luce, dell’acqua. Gestiamo pure una Casa famiglia in via San Pietro per quelli che momentaneamente non hanno una fissa dimora che sono sempre più giovani. Attualmente ospitiamo un ragazzo di 21 anni buttato fuori dai genitori”.

Giacomo Lisacchi

Villarosa. Due liste civiche per le amministrative di maggio


Villarosa. E' stato sindaco dal 1997 al 2007 ora, dopo la parentisi dell’amministrazione guidata da Gabriele Zaffora, è pronto a ricandidarsi alla carica di primo cittadino. Franco Costanza ieri sera nel corso di una affollata assemblea, convocata dal segretario di sezione del Pd, Katya Rapè, ha sciolto ufficialmente la riserva ed ha ufficializzato la sua ridiscesa in campo. “Costanza –dice Rapè- ha reiterato la sua completa disponibilità a candidarsi per le amministrative di maggio prossimo e offre questa sua candidatura a tutti coloro, partiti, associazioni ed esponenti della società civile, vogliono intraprendere e condividere questa esaltante aventura. Fra non molto ufficializzeremo il nome della lista civica che si chiamerà probabilmente ”Andare oltre ai partiti”. Sicuramente –spiega ancora Katya Rapè- il nostro obiettivo principale è quello di raccogliere l’eredità delle esperienze positive che il Pd ha maturato nell’amministrazione con il sindaco uscente Zaffora: abbiamo insieme un dovere etico, morale e di rispetto nei confronti di chi in questi cinque anni ci ha onorato e rappresentato”. Ho accettato –dice Costanza – la candidatura a sindaco in occasione dell’imminente tornata elettorale con maggiore difficoltà rispetto alle due volte precedenti. Mi auguro di potere mettere a disposizione un po’ di esperienza maturata in questi anni, ragione principale per la quale mi è stato chiesto, con una certa insistenza, di scendere nuovamente in campo”. A contendere la poltrona di sindaco a Costanza dovrebbe essere l’ex assessore provinciale Antonio Barberi, espressione dell’associazione culturale “Bellarosa terra amurusa”. In un comunicato si legge: “L’associazione rendendosi per la propria parte disponibile alla costruzione di un avvenire per Villarosa ha messo a disposizione il proprio associato geom. Antonio Barberi come candidato sindaco della lista civica per Villapriolo e Villarosa. Questa neo formazione civica avrà l’obiettivo di costruire, con le necessarie competenze e proposte e con grande senso di responsabilità ed innovazione, le scelte aggregative e propositive dei vari gruppi sociali della comunità per intervenire adeguatamente nell’ambito sociale ed economico del comune così da realizzare una svolta organizzativa ed operativa per il rilancio di Villarosa”.

Pietro Lisacchi

Per il mancato pagamento delle bollette non si può distaccare un servizio essenziale, come quello idrico

In questi giorni diverse mamme ennesi, quase tutte incensurate e non in grado di pagare le bollette dell’acqua, che dopo il distacco del contatore per morosità si allacciano abusivamente alla rete idrica per soddisfare le più elementari esigenze vitali delle proprie famiglie, sono state arrestate in flagranza per furto aggravato. “Attenzione, le bollette per il servizio idrico vanno pagate –dice il presidente del Centro studi “Sen. Antonio Romano”, Mario Orlando-, però, al tempo stesso è importante esaminare i casi di tante famiglie disagiate che nella nostra provincia non mancano, senza che la società di gestione operi azioni al di fuori del consentito. Per il mancato pagamento delle bollette non si può distaccare un servizio essenziale, come quello idrico. Semmai la strada corretta sarebbe quella della procedura esecutiva che, come è noto, porta anche al classico pignoramento. Acquaenna non può staccare il contatore (a questo proposito c’è una sentenza del Tribunale di Orvieto del 2008). Dovrebbe, invece, applicare un regolatore di flusso che garantisca il minimo vitale del servizio essenziale per l’utente moroso”. Il centro studi Romano chiede che il presidente dell’Ato5, Giuseppe Monaco, “si attivi immediatamente affinchè si sospendano i distacchi nella provincia di Enna. Serve anche un atto di responsabilità da parte dei sindaci, che – soprattutto dopo i 27 milioni di Si all’acqua pubblica – devono decidere da che parte stare. Non si possono solo limitare a chiamare il gestore caso per caso cercando di elemosinare piani di pagamento insostenibili. E’ necessario invece che si attivino per chiedere la revisione del regolamento di utenza, vincolando l’eventuale distacco per morosità ad una decisione di una parte terza, ad esempio il giudice di pace”. Intanto, il Centro studi fa un plauso all’unico sindaco della provincia, Angelo Ferrigno, che ha avuto il coraggio, nonostante diverse diffide, a non consegnare le infrastrutture idriche al gestore del servizio. “Barrafranca è l’unico comune della provincia –chiosa Orlando- dove i cittadini pagano molto meno. Qualche mese fa ho inviato al sindaco Ferrigno, tramite fax, la documentazione che dimostra l’illegittimità dell’appalto del servizio a Acquaenna”. Mi chiedo perché commissariare un comune –ha sottolineato il sindaco Ferrigno –quando il servizio dell’acqua pubblica è gestito in maniera proficua. La mia azione è per l’interesse della comunità; se avessi consegnato le reti all’Ato Idrico oggi pagherei per la mia situazione familiare, composta da 6 persone, minimo 700 euro. Invece, ad oggi, nel gestire l’acqua pubblica per sei componenti, mi trovo a pagare 200 euro”.

Giacomo Lisacchi