lunedì 19 marzo 2012

San Giuseppe 2012, un fiume di emozioni senza fine







Villarosa. La fede è fatica, emozione e sentimento. La fede è quello spirito che porta l’uomo, incurante del trascorrere dei decenni, a vivere e sentire le proprie tradizioni che non passano perchè intrise di amore sacro. Infatti, per due giorni Villarosa è stata allietata da tavole imbandite di ogni ben di Dio, dal canto dell’antico rosario (Unu e milia vota e lodamu a San Giuseppe, lodamuli a tutti dui Maria, Giuseppi e lu Signuri) e dalla musica del gruppo folcloristico “Bellarrosa”, per quel legame unico che lega la comunità a San Giuseppe, trionfalmente acclamato ogni diciannove marzo. Quest’anno in particolare, grazie alla rinata Pro Loco, che ha coinvolto tutte le associazioni e le confraternite e quindi “a rete –come ha sottolineato la presidente Valentina Strazzante- è tutto il paese che si è impegnato per la riuscita della grande ‘tavulata’ allestita in piazza Vittorio Emanuele”. “Abbiamo scelto la piazza –ha spiegato Valentina- per dare volutamente una connotazione di festa di popolo dove tutto è miscelato in un cammino fatto di fede e folclore, di lavoro, orazione e cura dei dettagli, ma anche come luogo di confronto fra generazioni diverse e forma mentis differente, luogo di stimolo, di dibattito, di crescita e in generale di partecipazione attiva alla vita civile della propria comunità”. In una piazza stracolma e festante, a benedire la “Tavolata di San Giuseppe” è stato il vicario foraneo, mons. Salvatore Stagno, che in una breve omelia ha sottolineato l’importanza di fare parte di una comunità e “che quando tutte le forze sanno unirsi si può creare una realtà nuova”. E poi rivolgendosi ai giovani ha detto: “Cari ragazzi, vi faccio un augurio, datevi da fare, cercate di creare voi il lavoro. Perchè lo Stato non è più in condizione di darne a tutti. Impegnatevi con le vostre intelligenze, pregate San Giuseppe che vi aiuti a creare questo lavoro per il vostro avvenire, che vi dia forza e lume di potere usare l’intelligenza e la cultura che il Signore vi ha dato. Se ci mettiamo sulla scia di Dio allora c’è la fraternità, la comprensione, il pane quotidiano per tutti”. La piazza, infine, canta osannando San Giuseppe e la gente come da tradizione si è messa in fila per gustare le decine di pietanze preparate da giovane e anziane donne nel corso della settimana. Altre tavolate sono state organizzate presso la Comunità terapeutica “Adelina”, il residence per anziani “Maddalena di Canossa” e a Villapriolo.

Pietro Lisacchi

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