domenica 29 aprile 2012

Domani i funerali di Vanessa Scialfa- Non viene escluso che Francesco Lopresti possa essere stato aiutato da qualcuno ad avvolgere il cadavere della giovane

Enna. Si svolgeranno domani pomeriggio alle 16 al Duomi i funerali di Vanessa. Autopsia e indagini dei carabinieri del Ris sono stati gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato Vanessa Scialfa, la ragazza di 20 anni, che è stata uccisa per strangolamento da parte del suo convivente Francesco Mario Lo Presti, 34 anni, che l’ha strangolata, utilizzando un cavo video-audio di un Dvd, dopo averla soffocata con un fazzoletto imbevuto di candeggina. L’autopsia, effettuata dal medico legale Raffino ha confermato lo strangolamento della ragazza, visibile sul collo le ferite lasciate dal cavo con cui Francesco Mario Lo Presti ha stretto il collo alla ragazza, subito dopo un litigio violento per motivi passionali visto che Vanessa, in un momento di intimità, ha pronunziato il nome del suo ex fidanzato, Alessandro. Cosa che ha mandato in bastia Francesco Mario, già irato, nell’apprendere che Vanessa aveva deciso di lasciarlo perché troppi litigi in una convivenza che si stava rivelando senza futuro perché non c’era alcuna prospettiva di lavoro. Mentre Vanessa riusciva a fare qualche lavoro saltuario, magari come babysitter, il ragazzo aveva delle difficoltà anche perché era conosciuto come assuntore di sostanze stupefacenti, quindi nessuno poteva avere fiducia in lui. Gli agenti dell’antidroga lo conoscevano bene perché lo stesso frequentava pusher ed era solito “farsi” quando gli capitava di reperire qualche soldo per acquistare la droga. Intanto i carabinieri del Ris di Messina hanno setacciato sia l’appartamento di Giovanni Gallina, il garage ed anche la macchina con la quale Francesco Mario ha trasportato il cadavere prima di buttarlo nel dirupo della statale 122 che porta a Caltanisetta. Il lavoro del Ris è stato certosino e sono state trovate traccia di sangue sia nell’abitazione, probabilmente il sangue uscito fuori dal naso della ragazza nel momento in cui si sentiva soffocare, ma anche nel garage e nella macchina sostate trovate delle tracce ematiche, che sono risultate essere della ragazza. Intanto le indagini della squadra Mobile, diretta da Giovanni Cuciti, prosegue, e non viene esclusa l’ipotesi che Francesco Mario possa essere stato aiutato, subito dopo il delitto, da qualcuno ad avvolgere il cadavere nel lenzuolo, a scenderlo in macchina e poi a buttarlo nel dirupo. Molto probabile che mercoledì il Sostituto Procuratore Augusto Rio, che sta seguendo la vicenda da vicino sin dalle prime fasi, torni ad interrogare Francesco Mario Lo Presti per ulteriormente chiarire situazioni che sono rimaste piene di incertezza.

sabato 28 aprile 2012

Omicidio di Vanessa Scialfa- Ruolo dei due genitori

Enna. Un ruolo importante nella vicenda dell’omicidio della giovane Vanessa Scialfa, lo hanno recitato i genitori dei due ragazzi, ambedue impiegati comunali. Giovanni Scialfa, padre di Vanessa, quando si è saputo che la figlia era scomparsa, che aveva lasciato a casa il suo cellulare, di cui non si distaccava mai, ha allertato il popolo di facebook, invitandolo ad aiutarlo ed ha fatto una descrizione ben precisa della figlia, oltre a pubblicare la fotografia, mettendosi in comunicazione diretto con un gruppo di ragazzi che lo hanno incominciato a collaborare, poi bloccati, dolorosamente dalla notizia che la ragazza era stata uccisa ed il corpo buttato in un dirupo ricco di sterpaglie.
Il compito di Filippo Lo Presti, padre di Francesco è stato più difficile e doloroso perchè ha capito da subito che qualcosa non andava in suo figlio e si è affacciato il sospetto che poteva essere lui la causa della scomparsa della ragazza. Ha contattato immediatamente un poliziotto diceva che suo figlio, dopo la scomparsa di Vanessa, era molto strano, il suo comportamento non era sereno, c’era qualcosa che non andava. Le domande che lui faceva a Francesco avevano delle risposte che erano prive di logica. A quel punto ha deciso di confidarsi con un poliziotto, spiegando che bisognava approfondire il comportamento del figlio, se si volevano avere delle notizie certe sulla scomparsa della ragazza. E’ nato da lì il sospetto che Francesco Lo Presti poteva essere persona informata dai fatti sulla scomparsa di Vanessa con la quale aveva avuto spesso dei contrasti sia a livello affettivo, perché lui usava la droga, perché non riusciva a trovare lavoro, perché era molto aggressivo quando si entrava in discussione. Dalla segnalazione del padre poi tutto il resto con la confessione completa dell’omicidio consumato.

venerdì 27 aprile 2012

Vanessa, Perché?Perché è successo?

Perché? E’ l’interrogativo che mi sono posta appena è stata data la notizia della ritrovamento del corpo di Vanessa. 
Potevamo fare qualcosa per proteggere questa giovane donna che potrebbe essere nostra figlia, sorella, amica?
Forse Vanessa aveva chiesto aiuto magari senza parlare, muta, sperando che qualcuno aprisse le orecchie, spalancasse gli occhi, non si girasse dall’altra parte e ascoltasse questo grido silenzioso che viene dal profondo e che noi non siamo riusciti a sentire troppo presi dai nostri problemi quotidiani.
Il tema della violenza sulle donne si presenta spesso e prepotentemente nella mia vita di donna e di presidente dell’unico sportello antiviolenza della provincia di Enna. A noi le donne chiedono una voce. A noi le donne chiedono di parlare per loro, di nominare e nominare tante volte quello che succede all’interno delle case.
Perché la violenza è soprattutto esercitata dagli uomini sulle donne, è in larga misura esercitata all’interno della famiglia o da persone conosciute dalle vittime. In Italia oggi si consuma una violenza e un’aggressione contro l’altro che non ha precedenti.
Vanessa è la 46ma vittima dall’inizio del 2012 uccisa all’interno di una relazione affettiva. Una mattanza.
Non si può passare dal semplice fatto di cronaca al nulla di fatto della vita di ogni giorno. Un nonnulla – violento che si può dimenticare così come si fa con un vecchio film, un vestito liso, un giornale già letto.
La violenza e l’abuso – e noi dei Centri Antiviolenza lo ripetiamo ogni giorno – non sono una moda, non è un abito che s’indossa e domani via! Sappiamo bene che in questi giorni si diranno e si scriveranno migliaia di parole su questo fatto di sangue, arrivano le televisioni ad intervistare i parenti, gli amici, i cittadini. Lo spettacolo mediatico è pronto, gli esperti sono tutti lì negli studi televisivi pronti a fare a brandelli vite in nome dell’audience. Ognuno vorrà dire la sua, ognuno si prenderà meriti, ognuno darà giudizi, qualcuno invertirà i ruoli facendo passare il carnefice come una vittima e la vittima come un carnefice perché attaccare il concetto di vittima e le vittime stesse è un altro modo di impedire che l’indicibile – ossia che la violenza contro le donne è maschile – venga enunciato con chiarezza.
Ognuno di noi ha delle responsabilità, ognuno di noi nel proprio ambito può dare il proprio contributo perché queste morti non pesino sulla coscienza di ognuno di noi.
Quando la violenza contro le donne assurge solo in queste occasioni eclatanti ha l’effetto di nascondere il carattere strutturale del fenomeno e di occultarne le relazioni profonde con la nostra cultura e la qualità dei rapporti corrente nella nostra società.
Si tende a dare una qualche giustificazione all’evento delittuoso: omicidio passionale è la frase più ricorrente. Ma cosa significa omicidio passionale?
Quante donne sacrificate per quello che poi qualcuno ha fatto passare per amore, per gelosia, per disperazione. Perché gli uomini si giustificano. Loro uccidono solo per amore, solo per disperazione, solo per gelosia.
Non dicono “io sono un assassino” si trincerano dietro la facciata dell’amore, della gelosia dimenticando che le donne non sono oggetto nelle mani di nessuno e che il vero amore è altro: è rispetto dell’altro. Non ci sono giustificazioni. Questi uomini non sono pazzi perché già catalogandoli per tali noi li giustifichiamo. Sono solo assassini che non hanno avuto nessuna pietà per le loro compagne.
Adesso si scaverà nella vita di Vanessa, quasi a cercare anche lì una giustificazione: si dirà che se l’è cercata, che era una ragazza “leggera” che lei sapeva con chi stava.
Tutte giustificazioni che sembrano già attenuanti a questo brutale assassinio. Noi non giustifichiamo pretendiamo che si faccia giustizia, che si faccia in modo che quello che è successo a Vanessa non succeda mai più e per fare ciò dobbiamo ammettere che questo nostro Paese Italia ha una emergenza che si chiama violenza.

Maria Grasso
Presidente Associazione Donneinsieme “Sandra Crescimanno”
Piazza Armerina

Enna. Omicidio Vanessa Scialfa



Vanessa Scialfa, 20 anni, babysitter a singhiozzo, il padre, Giovanni, dipendente comunale, appresa la notizia che la figlia non si trovava, aveva deciso di lanciare un accorato appello sul popolare social network Facebook , chiedendo a chiunque dovesse vederla o ritenga di avere informazioni utili di contattare immediatamente i Carabinieri al 112 oppure di contattarlo personalmente attraverso diversi recapiti telefonici. Quello che lo preoccupava era il fatto che la ragazza non si sarebbe mai allontanata da casa senza fornire spiegazioni ai familiari, convivente compreso e, rendendosi irraggiungibile, senza contare che non si allontanava mai senza il suo cellulare. Sul profilo Facebook del padre si leggeva che la ragazza era alta m 1,63 circa, aveva un fisico magro, pesava 48 kg, capelli e occhi castano chiaro. Al momento della scomparsa era vestita con una maglietta gialla, con pajette e fusò nero con brillantini laterali e scarpe con tacco alto nere con un fiocco somigliante a un ventaglio. Inoltre, il padre aveva attivato nella sua ricerca la trasmissione “Chi l’ha visto” perché si incominciassero ad interessarsi del caso della figlia. I gruppi di amici avevano attivato tutti i canali informatici per dare notizie della ragazza, per aiutare nelle ricerche, ma la soluzione della scomparsa era proprio lì vicino, era stato il convivente, dopo l’ennesima lite, ad ucciderla dopo averla strangolata con violenza e poi trasportata, avvolto in un lenzuolo, buttata in un dirupo poco lontano dalla miniera Pasquasia, in una zona brulla, selvaggia, frequentata da poca gente. Tutti speravano in una fuga voluta,invece è stata una tragedia, un delitto assurdo. “Questo delinquente ha ucciso mia figlia per niente – ha dichiarato Giovanni Scelfo all’unscita dal cimitero (nella foto assieme alla moglie)– Se riesco ad averlo tra le mani lo ammazzo. Avevo sospettato qualcosa, ma non avevo niente di concreto per accusarlo. Uccidere una ragazzina per niente, è assurdo”. Il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, è andato a trovarlo al cimitero di Enna assieme all’assessore alla solidarietà sociale, Salvo Notararrigo, per esternargli il proprio dolore,ma anche per aiutarlo nell’organizzazione dei funerali, anche dal punto di vista finanziario.

Stando alle indiscrezioni, sarebbe stato il padre dell’assassino a chiamare la polizia di Enna, vedendo il figlio sotto shock che minacciava il suicidio, lontano da Enna, probabilmente a Catania.

E’ stato uno stratagemma degli investigatori a far crollare Francesco Lo Presti. Ieri mattina, quando ormai era chiaro che Vanessa non si era allontanata volontariamente, gli uomini della Squadra mobile di Enna avevano intercettato Lo Presti nei pressi del Palazzo di Giustizia. Appariva confuso e una volta condotto in questura ha chiesto di essere accompagnato a Catania, in un posto dove era stato insieme alla fidanzata. “Ho fatto una fesseria”, avrebbe detto ad un certo punto. Allora chi lo stava interrogando ha “giocato una carta”: fingendo di volerlo tranquillizzare, gli ha detto che Vanessa era stata trovata e che aveva fatto ritorno a casa. Sull’abilita’ degli investigatori della Mobile e’ arrivata la svolta. Lo Presti e’ scoppiato in lacrime, dicendo che non era possibile, che Vanessa non sarebbe tornata mai piu’, e ha confeessato. L’uomo ha poi condotto il capo della Squadra Mobile, Giovanni Cuciti, ed i suoi uomini sul cavalcavia dal quale aveva lanciato il corpo di Vanessa avvolto in un lenzuolo.

“È stato presentato al Senato un disegno di legge che prevede un fortissimo inasprimento delle pene contro la violenza sulle donne e in particolare quella “nascosta” tra le mura domestiche”. Lo annuncia la senatrice Adriana Poli Bortone. “Il provvedimento – spiega – appare quanto mai urgente alla luce dei ricorrenti fatti di cronaca, ultimo il gravissimo episodio di Enna”.

Omicidio Scialfa. Il padre: "Non l'ho saputo difendere". Il cordoglio degli amici e di tutta Enna


Vanessa Scialfa non farà più ritorno a casa. La speranza di familiari ed amici di poter riabbracciare la giovane ennese si è spenta alle 15,15 di ieri quando la polizia ha trovato, avvolto in un lenzuolo, il corpo della ventenne. Subito la notizia ha fatto il giro della città e l’obitorio del cimitero è diventato meta di parenti ed amici che non riuscivano a capacitarsi del tragico epilogo. In tutti c’era tanta rabbia per questo omicidio che mette in rilievo i rapporti di Vanessa Scialfa con il convivente Francesco Lo Presti. I due avevano deciso di stare sotto lo stesso tetto da circa tre mesi in una casa vicino il Castello di Lombardia; c’era il sogno di farsi una famiglia, ma d’un colpo ecco frantumarsi tutto. Omicidio d’impeto si è subito detto. Il giorno della scomparsa Vanessa ed il convivente avevano litigato per futili motivi, pare questioni di lavoro o forse gelosia, che avevano indotto Vanessa ad andare via lasciando tutto a casa. Ma la dinamica ed alcuni piccoli particolari non convincevano. Qualcosa l’aveva anche intuita il padre di Vanessa Scialfa, Giovanni, dipendente comunale distrutto dal dolore: “Avevo immaginato che era stato lui, ma c’era la speranza di trovarla viva”. A frenare ogni ipotesi gli uomini di polizia e carabinieri. Il padre intanto aggiunge tra le lacrime: “Per amore di mia figlia l’avevo accettato, ma lui ora ha portato via il sole da casa mia”. In lui anche parole di ringraziamento alla polizia e ai carabinieri. Il triste ed agghiacciante riconoscimento della salma è toccato ai genitori che sono giunti al cimitero alle 18,25 insieme agli altri due figli, Maria e Filippo e allo zio. Dentro l’obitorio i genitori della giovane sono rimasti meno di mezz’ora, il tempo di vedere Vanessa e intrattenersi con gli inquirenti. Poi insieme ai carabinieri si è recato a casa della figlia per prendere quel cagnolino che lei amava tanto.
Non è stato facile per papà Giovanni riconoscere i resti della figlia e sotto il suo abbraccio da padre di famiglia porta via la moglie straziata e cerca di far forza ai figli. Ma il dolore ed i dubbi lo angustiano tanto da dire che “non penso sia stato da solo. Mia figlia non si sarebbe fatta strangolare, avrebbe reagito in qualche modo”. Per lui è arrivata anche la solidarietà del sindaco Paolo Garofalo che si è stretto vicino alla famiglia di Scialfa (dipendente comunale). Poche parole, quasi niente, dalla sorella Maria e dal piccolo Filippo che hanno provato, vanamente, a vedere la sorella. Qualche parola di rabbia l’ha detta lo zio Pino che, su Lo Presti, si è limitato a dire: “È la terza famiglia che rovina”. Poco prima dell’imbrunire nella piazza antistante il cimitero sono iniziati ad arrivare gli amici. Il primo è W. P., amico d’infanzia: “Era una brava ragazza, socievole anche se da quando conviveva si era allontanata da tutti”. Il giovane ammette che da “vox populi” si diceva che i due litigavano spesso: “Non riesco a credere che Vanessa abbia fatto questa tremenda fine, non lo meritava di certo, non ho parole” ha proseguito il giovane. Gli fa eco la fidanzata che l’ultima volta aveva visto Vanessa il Venerdì Santo, “ma anche se era passato del tempo il nostro era un ottimo rapporto” dice la giovane mentre cerca di mettersi in contatto con Giovanni Scialfa. A stretto giro è arrivata anche la signora S. che Vanessa, come dice lei, “l’ha vista crescere. Abitavamo vicino prima che si trasferissero ad Enna Bassa. Non capisco perché abbia potuto ucciderla”. La ragazza è stata ricordata come una giovane solare, lei piena di sogni, magari legati a quel diploma preso all’istituto d’arte o chissà a cos’altro. Purtroppo lei non potrà più realizzarli, ma gli amici sono certi che “da oggi il cielo ha una stella in più”. Ma nessuno dimentica l’autore di questo insano gesto che lo porterà dietro le sbarre: “Non voglio vederlo fuori dal carcere, deve stare in galera per tutta la vita questo bast…” ha urlato il padre al cimitero. Una richiesta unanime per una vita spezzata da un colpo di testa, dei futili motivi che non possono di certo portare ad uccidere una persona.

I primo commenti degli inquirenti

“Stiamo cercando di cristallizzare ogni responsabilità”. Con queste parole il Questore di Enna, Salvatore Patanè, congiuntamente ai dirigenti della Polizia, Palma e Cuciti (il capo della Squadra Mobile che con i suoi uomini ha indotto alla confessione Lo Presti e giunto al ritrovamento del cadavere), al Comandante Provinciale dei Carabinieri Baldassare Daidone e al Comandante Luca Ciabocco, ha reso note le vicende che hanno portato all’omicidio della giovane Vanessa Scialfa. Il corpo della giovane è stato trovato nella giornata di ieri, alle 15,15, ed i particolari sono agghiaccianti perché era avvolto in un “sudario” in posizione fetale. Nel primo pomeriggio di ieri c’era già un fermato su cui, però, gli inquirenti hanno voluto mantenere il massimo riserbo. Non ci sono però dubbi nel padre di Vanessa che ha individuato subito in Francesco Lo Presti, convivente della figlia, il colpevole dell’omicidio. Dall’ispezione medica effettuata dalla Dott.ssa Letizia D’Altieri sono stati rinvenuti segni di strangolamento e, forse, complice il volo fatto nel momento in cui è stata buttata via, il corpo presentava ferite che, comunque, saranno vagliate con l’autopsia. Dopo la denuncia della scomparsa si era anche pensato ad un suicidio perché martedì sera la coppia aveva litigato per futili motivi. Non era la prima volta perché il questore ha altresì dato conferma che la vita di coppia dei due era difficile e già in passato erano giunte delle segnalazioni.
Il lavoro di simbiosi tra i carabinieri, che hanno sentito a lungo il convivente, e la squadra mobile ha portato al rinvenimento del cadavere sulla Statale 122 nei pressi di Pasquasia. Il giovane fermato nel momento della scomparsa pare che in un primo momento avesse rassicurato i genitori di Vanessa dicendo che era in un colloquio di lavoro, salvo poi ammettere la scomparsa. Al momento le uniche due certezze sono l’omicidio e l’occultamento anche se gli inquirenti ed il Dott. Rio, incaricato delle indagine, non lasciano nulla al caso e non si esclude eventuali complicità di persone terza. Tutto, assicurano le forze dell’ordine, verrà chiarito già nella mattinata di oggi.
Facebook: dall’appello del padre alle condoglianze da ogni parte d’Italia
L’allarme per la scomparsa di Vanessa Scialfa, la giovane ventenne uccisa ad Enna, era partito dalle pagine di facebook ed il primo post l’aveva messo il papà Giovanni: “A tutti gli amici di face book, vi prego di diramare questa foto, è mia figlia non abbiamo notizie da martedì”. Iniziava così l’appello di papà Giovanni sottolineando subito che non era uno scherzo. Immediatamente il suo post è stato condiviso da tantissimi “virtual friends”: “Ho ricevuto oltre due mila messaggi in poche ore, la speranza di trovarla viva c’era” dice piangendo il padre che ora si dispera. Spesso il social network ha fatto miracoli, ma non questa volta perché un barbaro ha deciso così.
E se prima il profilo di Scialfa, e con esso il gruppo “Troviamo Vanessa”, era ricco di messaggi di speranza, adesso tutti cercano di dare conforto: Lucia Vitale ha postato: “Non è possibile morire così a 20 anni, povera figlia”; segue quello di Carmela Scalisi: “Un grandissimo abbraccio alla famiglia di Vanessa. Speravo in una notizia positiva e invece… Vanessa sei e sarai l’angelo più bello”. E ci sono anche gli amici di Vanessa, quelli a cui il convivente non andava giù: “Era bella e volenterosa, ma da quando aveva conosciuto Francesco, era cambiata. La vedevamo poco, lui era geloso e non voleva che frequentasse i suoi vecchi
amici, l’aveva chiusa in casa”. Francesca Ricciarelli ricorda come “aveva solo 20 anni, aveva tutta la vita davanti” o Chiara Grillini che non si capacita: “no non è vero non ci credo è impossibile ho provato di tutto per aiutarvi”. “Giovanni carissimo – scrive Stefania Binucci – ieri sera abbiamo chattato senza ancora sapere l’amara verità! A nome dei seguenti gruppi le più sentite condoglianza” e giù ad elencare sette gruppi virtuali. Anima nel Vento ha postato: “Caro giovanni ho sperato fino all’ultimo che non fosse vero, che non era vanessa. Condoglianze e un abbraccio dalla comunità trapanese”. Su un altro noto profilo di Enna “L’Ennisi” ha invitato a “…na preghiera pa famiglia” e subito decine di condivisioni. Su Favola Link è stata condivisa la foto che ritrae la giovane Vanessa sorridente e con la scritta: “Un pensiero per Vanessa, un’altra giovane volata in cielo”. Sintetico, ma chiaro il messaggio di Maria Pampallona: “il mondo è davvero pieno di pazzi……..”. Per Nunzia Pianese “L”Ennesima vittima!!Ke brutto mondo!Un forte abbraccio!”. Subito dopo la notizia della morte è nato un altro gruppo, “Solidarietà e partecipazione per l’assassinio di Vanessa Scialfa” su cui Rosaria Vinciguerra scrive: “cm si può amare e morire x amore???e’un rischio dividere la propria vita cn qualcuno???”. E proprio questo ciò che ripetevano gli amici di Vanessa, uccisa da chi lei ha dato amore.

giovedì 26 aprile 2012

Enna Trovata morta la ragazza di 20 anni scomparsa due giorni fa


Vanessa Scialfa
ENNA - È stata trovata morta la ragazza di 20 anni, Vanessa Scialfa, scomparsa due giorni fa a Enna. Il convivente della giovane stamane aveva raccontato di aver avuto una lite con Vanessa nella tarda mattinata di martedì scorso. La ragazza nel pomeriggio - secondo il racconto dell'uomo - avrebbe lasciato l'abitazione dove i due vivevano. Il corpo sarebbe stato trovato in provincia di Enna. Gli investigatori, che mantengono il più stretto riserbo (il cadavere non è stato riconosciuto ufficialmente), ipotizzano si tratti di omicidio. Nessuno conferma ma ad Enna si è sparsa la voce che nell'ambito dell'indagine ci sia una persona fermata.

Strangolata e gettata dal cavalcavia. Vanessa Scialfa sarebbe stata uccisa, strangolata in casa e poi il corpo sarebbe stato lanciato da un ponte della strada statale 117 bis, la Enna-Caltanissetta, nei pressi dell'ex miniera di Pasquasia. È quanto si apprende da fonti investigative. Il delitto sarebbe stato commesso nell'abitazione di via Filippo Gallina, a Enna, dove la ventenne viveva con il suo fidanzato, Francesco Lo Presti. L'uomo, 34 anni, ha sostenuto che Vanessa è uscita di casa 2 giorni fa e di non avere avuto più sue notizie. E' stato interrogato dai pm.

mercoledì 25 aprile 2012

Villarosa. Festa 25 aprile

Villarosa. Celebrare tutti insieme il 25 aprile per ricordare le radici della nostra democrazia e della nostra Costituzione senza dimenticare la lotta al nazi-fascismo. Ieri, in piazza Palatucci a rendere omaggio ai caduti in guerra e onorare quanti hanno sacrificato la propria vita per un mondo più libero e giusto, oltre alle autorità si sono presentati moltissimi cittadini che hanno voluto così testimoniare l’immutata volontà di difendere sempre, e in ogni occasione, i valori della Liberazione. E’ stato con questo spirito che ieri mattina, 67 anni dopo, si è voluto ricordare quel 25 aprile 1945 alla presenza del sindaco, del comandante della stazione dei carabinieri e della polizia urbana, Francesco Cupani e Vincenzo Profeta, dei rappresentanti dell’Anpi, di mons. Salvatore Stagno e don Salvatore Chiolo. La cerimonio ha avuto inizio con un il corteo che partito dal Municipio ha percorso corso Regina Margherita sino al monumento ai caduti. Momento culminante della festa la deposizione della corona d’alloro ai piedi del Monumento ai caduti, da parte del sindaco Gabriele Zaffora, la benedizione di mons. Stagno e la scopertura di una targa marmorea dedicata al bersagliere Giacomo Lisacchi, medaglia d’argento al valor militare. Alla cerimonia hanno partecipato i familiari del bersagliere. “E’ grazie all’impegno di tanti italiani –ha detto mons. Stagno-, che arrivò fino al sacrificio della vita, che abbiamo conquistato democrazia e libertà”. “Con questa cerimonia semplice, ma significativa -ha detto invece il nipote del bersagliere, Giacomo Lisacchi-; con questa piccola lapide marmorea, in onore e memoria di un ‘patriota resistente’, scoperta oggi al Monumento dei caduti, Ella signor Sindaco e la sua amministrazione, con grande sensibilità d’animo, ha fatto sì che il tempo, che, con avarizia, depreda la memoria, non lasci sprofondare e sommergere nell’oblio un soldato concittadino”. “Le presenti generazioni - ha sottolineato il sindaco Zaffora, nel discorso celebrativo-, non possono non farsi carico di tenere vivi ed attuali gli ideali che consentirono di restituire pace e democrazia. Questo luogo nel gennaio scorso è stato intitolato a un martire della shoa, il questore Palatucci. Oggi a tutti questi nomi aggiungiamo quello del nostro concittadino Giacomo Lisacchi che non ha esitato a sacrificare la propria vita per non recedere di fronte agli ideali di giustizia e alla aspirazione di Libertà”.









lunedì 23 aprile 2012

Villarosa in festa per il suo “compleanno”


Un paese in festa per il suo “compleanno”. In migliaia si sono riversati in piazza Vittorio Emanuele per una ricorrenza che ha avuto il sapore di un ritorno alle radici. Radici di cui essere orgogliosi. E lo sono stati innanzitutto i giovani della Pro Loco che hanno progettato e diretto la manifestazione. I festeggiamenti sono iniziati alle 16 con l’inaugurazione della nuova rotonda (al centro lo stemma comunale) della piazza Vittorio Emanuele. A seguire una grande parata, allietata da sei bande musicali e dalla fanfara dei bersaglieri, conclusasi davanti al Monumento dei caduti dove è stata deposta una corona d’alloro. Subito dopo a ‘Palazzo di città’ il consiglio comunale straordinario dedicato al ricordo ed alla memoria storica della città. Nel corso della seduta straordinaria, infatti, tutti gli interventi e le riflessioni hanno riguardato la nascita di Villarosa avvenuta nell’aprile del 1762 e lanciato un ponte ideale con il suo sviluppo prossimo, rivolgendo lo sguardo alle generazioni future. Non sono mancati i richiami ai personaggi illustri della storia villarosana, il ricordo di tutti gli amministratori che nel passato si sono spesi per Villarosa. Suggestiva è stata la prolusione del prof. Luigi Di Franco, che ha ripercorso date e momenti più significativi della storia villarosana. La seduta straordinaria del civico consesso è stata impreziosita dalla presenza di una platea d’eccezione: il prefetto di Enna, Clara Minerva, il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, il questore vicario Michele Gagliano, il comandante provinciale dei carabinieri, col. Baldassare Daidone, accompagnato dal cap. Luca Ciabocco e dal mar. Cupani, il magg. Michele Sciarretta della GdF, il vicario foraneo mons. Salvatore Stagno, il col. Gianpaolo Franchi e il ten. col. Salvatore Bognanno in rappresentanza del IV Reggimento Genio Guastatori di Palermo, i sindaci di Enna, Calascibetta, Valguarnera, Nissoria, Aidone, Leonforte, Sperlinga e Santa Caterina, ex sindaci e amministratori.  I lavori sono stati aperti dal presidente del consiglio comunale, Francesco Costanzo, cui è seguito il discorso ufficiale del sindaco Gabriele Zaffora.  “Villarosa è in gran festa –ha detto Zaffora- e insieme vive una grande occasione. Si offre al meglio di sè oggi e si impegna a non disperdere, già da domani, l’oppurtunità di darsi un futuro più prodigo del presente”. Interventi augurali del prefetto Minerva, del presidente Monaco, di mons. Stagno e del prof. Mario Montalbano, decano degli ex sindaci. L’evento ha poi avuto altri due momenti solenni: la scopertura, nell’androne del municipio, di una lapide che ricorderà l’avvenimento e il taglio di una torta di 250 chilogrammi. La festa si è conclusa in tarda serata con il concerto bandistico in piazza San Giacomo eseguito dalle bande musicali.

Pietro Lisacchi



domenica 22 aprile 2012

I 250 anni di Villarosa












Villarosa festeggia l’anniversario del 250° della sua fondazione


Oggi . Una festa organizzata dall’Amministrazione comunale con il patrocinio del Provincia Regionale, e in collaborazione con La Pro Loco e la Banda-Ass. Filarmonica Città di Villarosa. “Obiettivo principale di queste celebrazioni –dichiara Zaffora- deve essere quello di rafforzare i sentimenti civici più sani che contribuiscono alla crescita e allo sviluppo di una comunità inclusiva e solidale”. Dunque, duecentocinquanta candeline. Un numero di anni alcuni dei quali vissuti in prosperità e crescita e tanti altri in difficoltà. Luci e ombre di un un paese che in tutto l’800 ha visto un incremento demografico man mano che diveniva centro minerario, ma che neanche con questa attività ottenne un miglioramento nelle condizioni socio-economiche del popolo. Nel dopoguerra, crollate tante illusioni, ebbe inizio quel movimento emigratorio verso le città industriali del nord-Italia e verso la Francia, la Germania, il Belgio dove i minatori andarono a lavorare nelle miniere di carbone. Partivano prima soltanto gli uomini e successivamente le famiglie, sicché incominciò uno spopolamento del paese. Secondo il V° Rapporto italiani nel mondo, presentato dalla ‘Fondazione Migrantes’, Villarosa figura nella graduatoria tra i primi comuni della Sicilia per numero di emigranti ed è l’unico comune dove la popolazione emigrata supera quella residente. Sono 6218 gli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), il 115,2%, e solo 5398 la popolazione residente. Negli anni ’60 Villarosa cercò di non rassegnarsi allo spopolamento e lottò per la costruzione della diga Morello chiedendo nello stesso tempo anche la costruzione di industrie per la lavorazione dei sali potassici estratti dalle miniere di Corvillo, di Pasquasia e di Mandre. Speranza di industrializzazione che fu presto disattesa con la promessa però di  realizzare lo sviluppo industriale della zona con due attività produttive (la  Carpenteria meccanica e la Geco-Elettro, per la produzione di elettrodomestici) oltre alla Plastionica (l’unica realizzata) che avrebbero assorbito oltre 500 posti di lavoro. Oggi invece Villarosa cerca di non soccombere al momento di crisi che stiamo attraversando guardando al futuro.

Giacomo Lisacchi

venerdì 20 aprile 2012

Villarosa. Fervono i prepararitivi per i festeggiamenti del 250° anniversario della fondazione della città


Fervono i prepararitivi per i festeggiamenti del 250° anniversario della fondazione della città promossi dall’Amministrazione comunale, che ufficialmente inizieranno domenica 22 aprile. Agli eventi celebrativi contribuisce fattivamente, già da alcuni mesi, il Comitato per il 250° della fondazione di Villarosa, presieduto dal prof. Luigi Di Franco (fanno parte il sindaco Zaffora, gli assessori Turrisi e Russo, i consiglieri comunali Rapè e Bruno, il presidente della Pro Loco Valentina Strazzante, il dott. Franco Marra in rappresentanza delle professioni, Luisa Castellana in rappresentanza dei commercianti, il vicario foraneo mons. Salvatore Stagno e la funzionaria comunale Santina Vanadia), che ieri sera si è riunito a Palazzo di città per mettere a punto il programma del 22 e gli eventi e manifestazioni che si svolgeranno nel corso dell’anno. La celebrazione della festa di domenica del 250° sarà caratterizzata da una particolare solennità, anche per rispondere alle aspettative dei cittadini, di un Consiglio comunale straordinario, al quale parteciperanno diverse autorità della provincia, dove vi saranno gli interventi del presidente del Consiglio Francesco Costanzo e del sindaco Gabriele Zaffora e la prolusione del prof. Luigi Di Franco, docente e scrittore di storia villarosana. Il programma della giornata prevede alle ore 16 sfilata per le vie cittadine di sei bande musicali, alle quali si aggiungerà la fanfara dei bersaglieri dell’Anb di Caltanissetta; ore 17 corteo e deposizione corona di allora al Monumento dei caduti; ore 18 Consiglio straordinario; ore 19 scopertura della lapide che ricorderà l’avvenimento e il taglio di una torta di 250 chilogrammi che sarà realizzata dagli studenti dell’Istituto alberghiero Federico II di Enna; ore 20 concerto bandistico in piazza San Giacomo. Il clima di festa sarà segnato (l’invito è dei giovani della Proloco) dall’esposizione di numerose bandiere alle finestre e ai balconi. “L’occasione irripetibile dei festeggiamenti del 250° –dichiara il sindaco Zaffora- della fondazione della città è un’opportunità data alla comunità di rinvigorire le radici e di rinnovare l’amore per il nostro paese. Villarosa in questi due secoli e mezzo –aggiunge Zaffora- è stata una città viva, generosa e vivace commercialmente; una città che ha partecipato anche all’arricchimento culturale della Sicilia, dell’Italia e del mondo con l’opera importante dei suoi figli, ma che purtroppo dal dopoguerra a oggi ha subito la piaga dell’emigrazione”.

Pietro Lisacchi

domenica 15 aprile 2012

Villarosa ricorda i suoi figli più illustri, tra questi frà Cassiano Maria Viglio





Un “modello esemplare di virtù cristiana, un uomo giusto, corretto, dinamico, intelligente, allegro” e un dono inistimabile di cui la Chiesa e il Brasile devono rendere grazie a Dio. In occasione delle celebrazioni del 250° anniversario (1762-2012) della sua fondazione, Villarosa ricorda i suoi figli più illustri, tra questi frà Cassiano Maria Viglio. Ieri, in una sala stracolma della biblioteca comunale, tra preghiere, recite di poesie, riflessioni degli alunni della scuola media dell’IC De Simone e canti intonati dal coro Santa Cecilia, alla presenza di padre Mario Caruso dei frati cappuccini di Siracusa, di Suor Maria Pace, madre superiora dell’Istituto “Signore della città” di Caltanissetta, del vicario foraneo mons. Salvatore Stagno, di un folto gruppo di suore provenienti da tutta la Sicilia, si è svolta una manifestazione per mettere in risalto la figura e l’opera di padre Cassiano, nato a Villarosa nel 1921 e morto improvvisamente a Rio de Janerio nel 1972, dove si era trasferito per vivere in mezzo alla parte più dolente di quella città. Ad accogliere gli ospiti, il sindaco Gabriele Zaffora e l’assessore Mimmo Russo collaborati dalla organizzatrice dell’evento, Graziella Cassaro. Zaffora, nel salutare gli ospiti e i parenti di frà Cassiano, ha sottolineato come il frate sia stato “un elemento positivo simbolo dell’amore per i poveri, un esempio da trasmettere alle nuove generazioni, la cui storia fiorita in Brasile appartiene alle radici più vivaci della comunità villarosana”. A testimoniare il legame forte tra Villarosa e padre Viglio è stato l’assessore Russo che ha ricordato che nel 1991 gli è stata dedicata una piazza nella quale, al centro, spicca il busto del frate. A ricordare la vita di frà Cassiano sono stati mons. Stagno, padre Mario e suor Maria Pace che del frate fu collaboratrice per anni in Brasile. “Ho conosciuto frà Cassiano nel 1965 –ha ricordato madre Maria Pace- in una città dove c’era tanta povertà e tanta miseria. Fra Cassiano per tutte le famiglie povere ha dato tutta la sua vita con grande amore e con grande gioia. Per i piccoli costruì scuole materne ed elementari, per i giovani la scuola professionale. Trasformò la favela dove operevamo in una comunità più umana e cristiana portando acqua potabile, elettricità e un posto di polizia. Vi costruì strade, un ospedale e una chiesa e per tutto ciò ottenne la cittadinanza sotto l’onorevole condizione di “Elemento utile e necessario al Paese””.

Pietro Lisacchi

Buon compleanno Villarosa!


Buon compleanno Villarosa! Così l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gabriele Zaffora, saluta il 250° anniversario della fondazione della nuova Villarosa. Un augurio che va esteso a tutta la cittadinanza, anche perchè non saranno certo molte le città al mondo che possono vantare di conoscere giorno, mese e anno della loro nascita. Villarosa è fra queste, ufficialmente nacque il 10 aprile 1762 con la concessione della licentia populandi, l’atto ufficiale attraverso il quale il Re Ferdinando III di Sicilia concedeva ai Notabartolo la possibilità di fondare una comunità e favorirne il popolamento. Un atto che dava pieno titolo al paese di inserirsi all’interno del territorio. I festeggiamenti, considerato che il 10 aprile era un giorno feriale, inizieranno domenica 22 alle ore 16 con il raduno in piazza Vittorio Emanuele di sei bande musicali provenienti da diversi comuni della Sicilia, alle quali si aggiungerà la presigiosa fanfara dei Bersaglieri dell’Anb di Caltanissetta; alle 18 le celebrazioni ufficiali con un consiglio straordinario (vi parteciperanno invitati, autorità, cittadini onorari, ex sindaci). I festeggiamenti proseguiranno poi con la scopertura della targa, il taglio di una maxi torta che sarà realizzata dagli studenti dell’Istituto alberghiero di Enna e con il concerto finale di tutte le bande. “Fra qualche giorno –ha dichiarato il sindaco Zaffora- andremo ad inaugurare tutto un anno di celebrazioni e festeggiamenti dedicati al 250° anniversario dalla fondazione di Villarosa. Io mi auguro che tutti noi, ognuno per il suo ruolo e nella sua individualità, colga l’occasione per contribuire a ricostruire quella identità di comunità che nei secoli, per lunghi periodi, ha reso grande anche la piccola Villarosa, affinchè torni ad essere viva generosa operosa e desiderosa di “ futuro”. Dobbiamo esser noi i primi, rinobilitando il ruolo degli amministratori, riqualificando il ruolo dei consigli comunali, ridando orgoglio di appartenenza ai pubblici dipendenti, ad indicare la via attraverso la quale una comunità intera solidale e orgogliosa si riappropria della propria storia e ridisegna il proprio destino”. Dunque, i villarosani il 22 celebreranno una data che segna concretamente, e non solo a livello simbolico, l'inizio di un percorso plurisecolare in cui la comunità ha attraversato infinite vicende, mantenendo però sempre forte il senso della sua identità.

Pietro Lisacchi

sabato 14 aprile 2012

Villarosa. Il sindaco Gabriele Zaffora si commiata dai suoi cittadini



Il sindaco Gabriele Zaffora (nella foto con la moglie Pina) si commiata dai suoi cittadini facendo nello stesso tempo il resoconto dei suoi cinque anni di attività amministrativa. “La legislatura – commenta Zaffora- si avvia velocemente alla fine e con essa anche la mia esperienza di sindaco, avendo deciso di non ripropormi”. Rivolgendosi ai villarosani aggiunge:Da loro ho ricevuto fiducia e l’onore di rappresentarli e di questo sarò eternamente grato a quanti hanno creduto in me e che spero di non avere deluso. Mi è stata data una opportunità che non è destinata a tutti e questo mi ha conferito una responsabilità civica che coltiverò anche da semplice cittadino. Da loro ho accettato il mandato di amministratore e il meno che posso fare oggi è offrire a loro il frutto del mio, del nostro essere stati amministratori ogni giorno per cinque anni”. Quindi Zaffora parla di quanto “è stato realizzato nonostante le contingenti difficoltà del momento” e le difficili condizioni del territorio sottolineando in particolare alcuni punti come: la variante per le zone “A”. “Un qualificante punto programmatico che ha liberato tutte le potenzialità “incoperchiate” per 30 anni dalla quasi assoluta impossibilità di intervento sul centro storico. Oggi i privati possono anche demolire e ricostruire”; l’area artigianale di Villapriolo; la promozione delle attività produttive; la valorizzazione della Diga sul Morello, che definisce “un serbatoio di risorse e di potenzialità che se liberate aprirebbero spazi all’imprenditoria sia dello svago e dello sport, sia a quella delle attività economiche primarie”; la difesa degli equilibri di bilancio; la razionalizzazione e il contenimento della spesa; gli interventi sulle energie rinnovabili. Nel resocondo non poteva mancare, ovviamente, la promozione della cultura e di quando è stato realizzato in questi anni; l’esito positivo della vicenda dei 24 alloggi popolari, “ripetutamente oggetto, riferendosi al nostro quotidiano, di interventi giornalistici”, consegnati agli aventi diritto in questi giorni; la legalità e la sicurezza. “Un tema –sottolinea Zaffora- che necessiterebbe trattazione a parte anche perchè su queste questioni si gioca gran parte del futuro di Villarosa”; la collaborazione con l’università Kore di Enna e l’università di Catania, la quale ha preso l’impegno a far divenire Villarosa “sede di corsi di alta specializzazione e di master”; gli adeguamenti e le ristrutturazione dei plessi scolastici ; le iniziative di valorizzazione del commercio locale; il progetto che potrebbe portare al completamento della rete metanifera a beneficio di Villapriolo. Lungo sarebbe ancora l’elenco delle cose fatte o progettate che i cittadini però possono leggere collegandosi a partire da domani con il sito internet del Comune.

Pietro Lisacchi

giovedì 12 aprile 2012

I villapriolesi saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente del Consiglio di Circoscrizione


Il 6 e 7 maggio, all’appuntamento per l’elezione del sindaco, i cittadini di Villapriolo saranno chiamati anche a scegliere il nuovo presidente del Consiglio di Circoscrizione. A contendersi la carica di presidente della frazione sono la giovanissima Claudia La Furia (nella foto), 18 anni, studentessa al V° anno del Liceo scientifico di Enna, e Giovanni Cifalà, 46 anni, Guardia carcieriera. All’elettorato villapriolese, i due candidati, si presenteranno con le loro liste per il rinnovo del Consiglio di Circoscrizione che li sosterranno. Claudia La Furia con la lista del PD, i cui 5 aspiranti consiglieri sono: Guarino Salvatore, Cantella Mario, Vasta Graziella, Adragna Giuseppe e Macaluso Rosanna; Giovanni Cifalà con la lista dell’Udc alla quale si sono candidati: Nicoletti Maria Antonia, Polizzi Mario Antonio, Giunta Giusi, Carletta Antonino, Mezzasalma Ignazio e Stivala Alfonso.

A contendere la poltrona più alta di Palazzo di città all’ex sindaco Franco Costanza sarà l’avvocatessa Elvira Ferruggia


Villarosa. Fumata nera per la candidatura a sindaco dell’ex assessore provinciale Antonio Barberi che, ieri, ha gettato la spugna rinunciando quindi a presentare la lista che lo doveva sostenere. Ma si parte lo stesso. Mancava solo un tassello nel mosaico elettorale villarosano per le amministrative del 6 e 7 maggio ed è arrivato all’ultimo momento prima della chiusura del termine legale per la presentazione delle liste. A contendere la poltrona più alta di Palazzo di città all’ex sindaco Franco Costanza sarà l’avvocatessa Elvira Ferruggia, 38 anni, di Agira, una figlia, sposata con l’infermiere professionale, il villarosano Giuseppe Allegra. Nella prima lista denominata “Oltre i partiti-Io ci stò- Costanza sindaco”, i 15 aspiranti consiglieri comunali sono, in stretto ordine alfabetico: Abbate Maurizio, Bruno Salvatore, Calabrese Angelo, Cassaro Michelangelo, Cipriano Sabina Ileana, Cucci Giuseppa, D’Alù Enrico Luciano, Ferrazzano Raffaele, Gioia Mirko, Ippolito Giuseppe, Irvicella Maria Elena, Lavalle Calogero, Lunetta Cateno detto Tino, Meli Lorenzo e Rapè Katya. Assessori designati Crupi Francesco e Turrisi Giovanni. Nella seconda lista, chiamata “Con voi per Villarosa e Villapriolo”, 12 gli aspiranti consiglieri: Arancio Paola, Cantaro Rosario Filippo detto Sasà, Curatolo Calogero, Ferruggia Elvira, Fiandaca Salvatore, Giannone Giovanni, La Monaca Giovanni, Lociuro Nicolò, Lombardo Giacomo, Puglisi Giovanni, Zangara Silvia e Velardi Maria Rita. Assessori designati Arancio Paola e Zangara Silvia. Dunque, due liste civiche dove è rappresentato tutto il mondo politico villarosano e tutte le sensibilità e le intelligenze che ci sono nella realtà locale. “Sono soddisfatto –commenta Costanza-. Finalmente siamo arrivati al fatidico giorno per la presentazione delle liste; c’è stato un travaglio enorme per mettere a punto bene la lista e siamo pronti per lavorare per la nostra comunità”. Come si ricorderà, alla lista di Franco Costanza hanno aderito Pd, Fli, MpA, PdL e La Destra. “E’ la mia prima esperienza in una competizione elettorale –dice invece Elvira Ferruggia-. Mi sono candidata perchè mi rendo conto che comunque il paese deve essere gestito e governato. Sono contenta di capeggiare una lista di giovani legati al territorio che guardano con grande interesse la politica e l’attività amministrativa del loro paese. Niente promesse dunque, ma un percorso comune di cose concrete per costruire un orizzonte nuovo per la nostra comunità. Un percorso che vogliamo costruire giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, ma con una visione precisa sul futuro”.

Giacomo Lisacchi