martedì 30 luglio 2013

Villapriolo, corsa amatoriale di mountain bike, denominata II° memorial “Salvatore Laponzina”

L’afa di questo fine luglio non ha certo scoraggiato i bikers che sabato pomeriggio hanno partecipato numerosissimi all’importante corsa amatoriale di mountain bike, denominata II° memorial “Salvatore Laponzina”, in ricordo di un uomo amante dello sport e in particolare del ciclismo. Sessanta corridori iscritti alla corsa provenienti da ogni parte della Sicilia hanno visto i vincitori delle categorie da A1 a A7 e Donne unica compiere i 25 chilometri del percorso in poco meno di un’ora. Buona la presenza femminile, tra le quali la nissena Claudia Andolina, professionista del Team Lombardo Bike, che ha fatto da testimonial all’evento partecipando fuori gara. Alla cerimonia di premiazione, oltre alla vedova del compianto Laponzina, la signora Salvatrice



, e le tre figlie Pina, Serafina e Santina, erano presenti l’assessore comunale allo Sport, Francesco Crupi e il consigliere comunale Lorenzo Meli. La gara bella, avvincente e combattuta si è snodata su un circuito di 3,5 km ripetuto sette volte e si è articolata lungo le spettacolari strade del centro storico con emozionanti tornanti mozzafiato e alcune contrade circostanti con immissione in diversi terreni sterrati. Alta è stata la percentuale di difficoltà: ciò ha richiesto un impegno particolarmente elevato da parte di tutti i bikers. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Asd “Special Bikers Team” di Caltanissetta, Luigi Congiu, per l’ottima riuscita della manifestazione. Soddisfatti anche i ragazzi del “Gruppo giovani Villapriolo” che hanno promosso l’evento. A ringraziare coloro che si sono impegnati per la riuscita della manifestazione  è stata Santina Laponzina, figlia del compianto Salvatore. “Ringrazio tutti –ha detto- sponsor, Gruppo giovani Villapriolo, forze dell’ordine, protezione civile, la dott.ssa Vaccarella, l’assessore Crupi e in particolare Salvatore Bognanno e i signori Lipari. Memorial –ha aggiunto- significa fare memoria che vuol dire non solo ricordare, ma trarre insegnamento da una persona che ha dato tanto allo sport e che ci ha preceduto nel cammino umano”. Dopo la premiazione dei vincitori, i bikers hanno potuto compensare largamente le energie spese con il fortissimo pasta party, facendo riscuotere agli organizzatori un apprezzatissimo consenso. Questo l'ordine di arrivo per categia: A1 - Pietro Lisi, Ermes Nicosia, Antonino Guirreri; A2 - Giacomo Bevilacqua, Francesco Di Giacomo, Erik Nicosia; A3 - Leandro Cavallo, Andrea Tandurella; A4 - Massimiliano Maganuco; A5 - Alessandro Spampinato, Angelo Gibella, Vincenzo Giuffrida; A6 - Giovanni Noce; A7 - Salvatore Bevilacqua, Antonino Lembo; Donne Valeria Trupia, Federica Dell’Omini, Giorgia Dell’Omini. Fuori classifica: Samuele Iannì, Giulio Trupia, Vincenzo Mannino. Premio speciale per la gentile partecipazione a Claudia Andolina.

Pietro Lisacchi


lunedì 22 luglio 2013

Diversi appuntamenti per ricordare don Giulio Scuvera in occasione del 2° anniversario della sua salita in cielo

Anche quest’anno diversi gli appuntamenti per ricordare don Giulio Scuvera, vicario episcopale della diocesi di Piazza Armerina, in occasione del 2° anniversario della sua scomparsa. “Dal 23 al 26 luglio –si legge in una nota dell’Associazione Gaudium et spes “Don Giulio Scuvera” e della comunità diocesana- ci stringeremo intorno a Padre Giulio, perché è presente in mezzo a noi, perché sappiamo che ci guarda e prega per noi, perché è impossibile dimenticare il suo viso e le sue opere, perché la sua comunità vuole continuare a vivere non solo nel suo ricordo, ma nella convinzione che Padre Giulio è, e sarà, sempre con noi”. Il programma “Ricordando don Giulio Scuvera”, patrocinato dal comune di Butera e dalla Chiesa Madre di cui don Giulio fu per anni parroco, prevede: domani, “2° anniversario del ritorno al Padre”, alle ore 19, una solenne celebrazione Eucaristica; giovedì 25, ore 10,30, Santa Messa e preghiera comunitaria presso la cappella del cimitero; venerdì 26, ore 20,30, concerto del Corpo bandistico ”Salvatore Lumia” diretto dal maestro Salvatore Di Martino. Non si contano le testimonianze di affetto di tanti suoi figli spirituali sulla pagina di facebook “Ricordando don Giulio Scuvera”. Un prete che ovunque è andato, a Villarosa, Enna, Piazza Armerina, Butera, ha avuto la gioia e l’entusiasmo nel camminnare al fianco dei giovani per educarli dando soprattutto il buon esempio. Con una simpatia unica, con il sorriso sempre stampato sulle labbra e un lessico giovanile li incoraggiava e li spronava: "Sforzatevi –diceva-, cioè non abbiate paura della fatica, non abbiate paura del sacrificio, non abbiate paura se c’è da stringere i denti, bisogna arrivare, guarda la meta, guarda la meta”. “Ricordo bene le volte in cui venivi a vedere la festa –scrive l’ennese F.-, tu che della devozione a Maria hai fatto un punto fermo della tua vita. Ricordo ancora quando avevamo la gioia di averti qui. Ed era vera festa, per tutti gli ennesi che non ti hanno mai dimenticato”. E ancora: “Le tue risposte, sagge, profumavano di verità –scrive Letizia-. Ogni parola pronunciata da te ci dava la giusta forza per affrontare la vita. E tutto sembrava trovare un senso. Bastava specchiarsi nel tuo sguardo per trovare la pace”. “Padre Giulio è stato l'uomo della speranza; i suoi insegnamenti continuano a dissolvere le nebbie e a dare conforto a chi vive la triste esperienza del deserto in una sofferenza fisica o spirituale. Siamo certi che, quando un domani si farà la storia dei nostri giorni, Padre Giulio non sarà soltanto una citazione obbligata”. Così al Premio speciale di poesia “Padre Giulio Scuvera” assegnato a don Giuseppe Anzalone di San Cataldo.


Giacomo Lisacchi

mercoledì 17 luglio 2013

Lo Stato a Enna paga oltre 500 mila euro di canoni di affitto

“Il decreto legge del luglio 2012 n. 95 convertito in legge (135/2012) nell’agosto dello stesso anno, a quanto pare è passato in sordina. Si tratta di un provvedimento del Governo Monti finalizzato a ridurre i costi di locazione passivi da parte delle Amministrazioni e degli enti statali, regionali e comunali che potrebbero utilizzare, in cambio di quelli privati, i tanti immobili pubblici vuoti”. A dichiararlo è il presidente del Centro studi “sen. Antonio Romano”, Mario Orlando, che da anni , attraverso l’associazione, lotta contro gli sprechi e contro l’uso distorto del denaro pubblico. “I canoni di affitto –afferma Orlando- anche a Enna hanno una rilevanza non di poco conto se si pensa che si aggirano oltre i 500 mila euro annui”. A fare innorridere Orlando “sono gli eccessi di spesa che gli enti, come Ufficio provinciale del Lavoro, Centro per l’impiego (ex Ufficio collacamento), Agenzia delle Entrate, Archivio di Stato, Protezione civile, affrontano quando potrebbero occupare edifici pubblici abbandonati”. “La disponibilità di locali da destinare ad uffici –sottolinea Orlando- si evince da una lettera che il 28 ottobre 2009 l’allora dirigente dell’Ufficio tecnico, ing. Salvatore Alberti, inviò all’Agenzia delle Entrate, la quale era in cerca di immobili pubblici idonei che potessero soddisfare le esigenze logistico-funzionale dell’ufficio ennese. Nella lettera –aggiunge Orlando- il dirigente comunicava che l’Amministrazione comunale non aveva la disponibilità di locali, però metteva a conoscenza che a Enna esistono immobili da poter adibire a tale uso. Nella lettera sono elencati l’ex Palazzo delle Finanze di viale Diaz, l’ex Banca d’Italia di piazza Garibaldi, l’ex Ospedale di via Trieste, l’ex Sip di via Piave, gli ex Locali Demaniali di via Colombaia e l’ex Conservatoria registri immobiliari di via Sant’Agata. Oltre a questi –aggiunge Orlando- da alcuni mesi si è reso disponibile anche l’edificio Inpdap di via Trieste. Purtroppo –continua Orlando- nonostante siano disponibili diversi immobili pubblici si preferisce pagare affitti che fanno felici i tanti proprietari di stabili. Ancora oggi apparati dello Stato, ma anche della Regione, dimostrano di vivere su un altro pianeta, distanti anni luce dalla realtà. A riguardo, non escluderei neanche il Comune di Enna che  se da un lato lamenta di avere poche risorse finanziarie tali da non poter garantire l’assistenza domiciliare agli anziani, dall’altro paga per i locali del Centro per l’impiego circa 64 mila euro annui di affitto. Mi chiedo se il Comune tra le sue tante strutture di proprietà non ne abbia una idonea o quanto meno da renderla tale utilizzando la stessa cifra dell’affitto. Quanti sperperi –conclude Orlando-. Si può ritenere normale il fatto di lasciare vuoti tanti edifici pubblici e nello stesso tempo affittare locali da privati a cifre così importanti? Basterebbe l’ex ospedale Umberto I°, dove si potrebbe creare la cittadella dei servizi, per concentrare in un unico posto tutti gli uffici attalmente sparsi per la città. Così non si provocherebbero disagi ai cittadini, come invece li stanno creando le attuali collocazioni degli immobili dell’Archivio dello Stato e dell’Agenzia delle Entrate che si trovano in periferia”.


Giacomo Lisacchi

Studenti inglesi di archeologia a Case Bastione

Un gruppo di


studenti inglesi di archeologia, guidato dal prof Andrea Dolfini, docente dell’università di Newcastle, sta partecipando a un programma di stage di scavi archeologici in contrada Case Bastione dove si trova uno dei siti chiave della preistoria siciliana. La campagna scavi promossa dall’associazione Arkeos di Enna, presieduta dall’archeologo Enrico Giannitrapani di cui fanno parte anche i prof. Filippo Iannì e Anna Maria Barberi, è sostenuta sia dalla Sovrintendenza Beni Culturali che dal Comune di Villarosa. “E’ una campagna di scavo –dice Giannitrapani- che parte dalla necessità di riprendere i lavori già iniziati nel 2007 e nel 2009 per andare avanti nell’indagine, nell’investigazione di questo sito che si sta rivelando uno dei siti preistorici più importanti della Sicilia”. A che periodo risale, si può definire la sua cronologia? “Dai materiali che abbiamo raccolto in superfice questo sito lo possiamo datare tra il neolitico finale (IVmill. a.C.) e l’età del bronzo (II mill. a.C.). Poi il sito viene abbondato e rioccupato in età tardo-romana per arrivare infine al periodo medioevale. Di questo ne siamo certi perchè abbiamo trovato frammenti ceramici sia romani che islamici e medioevali. Nel 2007 e nel 2009 abbiamo aperto due saggi di scavo in uno abbiamo messo in luce una delle testimonianze più incredibili della storia siciliana; abbiamo messo in luce una serie di pozzetti intonacati in argilla che servivano per le attività metallurgiche. In pratica, fondevano il metallo che è una materia prima non presente in loco, quindi dobbiamo immaginare una rete di scambi con le coste”. Quali sono gli obiettivi di questa campagna di scavi a Casa Bestione? “Noi abbiamo un’idea che è molto affascinante. Pensiamo che in quel periodo lo zolfo fosse già una materia preziosa. In Sicilia verso la fine del III millennio a.C., intorno al 2400-2500, abbiamo altre testimonianze che lo zolfo era già conosciuto e utilizzato a scopo rituale e agricolo. Case Bastione è all’interno di un bacino zolfifero molto importante e quindi questa ipotesi può avere un fondamento, dobbiamo trovare solo le prove”. Possiamo dire che Case Bastione era un nodo strategico all’interno della Sicilia? “Sì, ed era dato da un lato dalla sua collocazione nell’ambito di un bacino ricco di materie prime: argilla, zolfo, ma anche di diversi tipi di pietre che abbiamo individuato lungo i greti dei fiumi; dall’altro perchè si trovava al crocevia di una serie di luoghi, di fiumi, ovvero le autostrade dell’antichità. Dietro le colline di Buon Riposo abbiamo il Dittaino che collega facilmente l’area della piana di Catania e proprio vicinissimo il Morello che è uno dei principali affluenti dell’Imera meridionale che agevolava i collegamenti sia verso sud ma anche verso nord dell’isola. Insomma, è posto al centro, non a caso è vicino all’Altesina che in età medievale era il luogo da dove partivano le tre valli: val di Mazzara, val di Noto e val Demone”. Alla fine di questo stage da parte dei ragazzi inglesi il sito che fa, chiude? “No, sarà interessato ancora da una Summer School, una scuola estiva a cui parteciperanno ragazzi da tutto il mondo: Spagna, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan ecc. L’idea è quella di utilizzare la grande ricchezza di questo sito per scopi scientifici, ma anche per scopi didattici”.


Pietro Lisacchi