Ancora incursioni vandaliche in edifici pubblici. Alcune notti fa dei balordi, figli di un tempo che non esprime più valori, hanno danneggiato strutture all’interno del campo di atletica di Enna Bassa. Non solo hanno anche imbrattato con vernici spray la torretta del foto finish e la parete della cabina elettrica. Un episodio grave che purtroppo rimane senza colpevoli, come avvenuto anche in passato per altre visite analoghe. Tra l’altro non dimentichiamo che il campetto di atletica, fiore all’occhiello della città, è stato interessato da importanti e radicali lavori di rifacimento, ultimati poco più di un anno fa, costati centinaia di migliaia di euro. “C’è un vandalismo gratuito ed immotivato –dice il responsabile della struttura sportiva, Enrico La Bianca-. Ci sono cose che si sono verificate nel corso di manifestazioni che lasciano sbalorditi. Nonostante ci siano dislocati in più punti diversi contenitori, c’è la pessima abitudine di buttare per terra cartacce, bottiglie e quant’altro perchè nessuno vuole fare lo sforzo di percorrere pochi metri. C’è un cattivo costume, una cattiva educazione verso gli impianti sportivi, nonostante i cartelli di avviso che abbiamo messo in bella vista. Ma quello che fa ancor più male –sottolinea con rammarico La Bianca- è il cosiddetto vandalismo gratuito. Alcuni hanno avuto la strafottenza di sradicare letterlamente alcuni gabinetti, oppure di rompere le tavolozze, farle a piccoli pezzi e buttarle dentro il vaso”. Danni - La Bianca non lo dice- che sono stati riparati dal personale in servizio al campetto che si prodiga tra l’altro giornalmente a fare diversi lavori pur non rientrando nelle loro competenze per mantenerlo pulito ed efficiente. Ovviamente, quando ci ci sono atti di vandalismo nessuno ha visto nulla e così teppisti da quattro soldi hanno avuto via libera. Così come, ad oggi, nessuno ha mai pensato di stanare i “vigliacchi della bomboletta”. Forse non si otterrebbe nulla, ma bisognerebbe cominciare a tentare di prenderli con le mani nel sacco. I reati da contestare, probabilmente, sarebbero talmente tanti che nessuno, in preda a ingiustificato buonismo, si permetterebbe più di definire simili gesti come “ragazzate”. Un intervento per fermare i vandali della notte serve immediato e i metodi per identificarli ci sono. Lo chiedono a gran voce i tanti cittadini (giovani atleti, anziani e quanti hanno voglia di sane passeggiate) che frequentano giornalmente il campetto.
Giacomo Lisacchi
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