Tre
feriti e panico tutto intorno, scatta l’allarme e nel giro di pochi minuti
arrivano i soccorritori per prestare aiuto alle vittime, recuperarle e portarle
via. Fortunatamente non è realtà, ma la scena di una simulazione, a seguito di
una forte scossa di terremoto, messa in atto ieri mattina negli spiazzali
dell’ospedale Umberto I° nel corso dell’esercitazione organizzata dal
Dipartimento Regionale di Protezione Civile denominata “I quaderni del DRPC:
Isole d’Anpas” che durerà per tutto il week-end. Un’esercitazione che è stata
possibile svolgere grazie alla collaborazione con il Comitato Regionale Anpas Sicilia, la Provincia Regionale di Enna
e il CSVE e che sta coinvolgendo i territori di Enna, Calascibetta e Villarosa.
A prima vista, alle tante persone, compresi noi, che si stavano recando nei
vari reparti del nosocomio era sembrato che veramente fosse successo qualcosa
di brutto; ma sono state prontamente informate e rassicurate dai volontari
della protezione civile presente, tra i quali molte giovane ragazze, che si
trattava di una simulazione e quindi sono state invitate, tanto sembrava vera
la scena, a non guardare se facilmente impressionabili. Sono stati diversi però
i cittadini a soffermarsi ed assistere alle scene dei soccorsi e a riprenderle
con il cellulare. All’esercitazione, trovandosi a passare, ha assistito anche
l’assessore comunale alla solidarietà, Angela Merlo, che si è complimentata con
gli operatori volontari per l’impegno che in questi giorni stanno mettendo nell’attività
di esercitazione. Nella simulazione è stata coinvolta anche una squadra speciale che in pochi minuti ha
approntato una tenda nello spiazzale adibito a parcheggio per i dipendenti
dell’ospedale con funzioni probabilmente di struttura sanitaria campale per il
trattamento dei feriti nell'immediatezza. Bravi i giovani che si sono prestati
a fare da simulatori e grande il lavoro
dei truccatori: i primi hanno avuto il compito, come provetti attori, di “simulare”
i sintomi delle ferite che le vittime hanno riportato; i secondi, invece, hanno
dovuto riprodurre fedelmente le ferite che i singoli traumi causerebbero se il
terremoto avvenisse nella realtà. L’attività messa in campo in questi
giorni “mette alla prova l’intero sistema di protezione civile” e la
possibilità di verificare sul terreno l'apprendimento degli argomenti che
vengono proposti nei vari corsi di emergenza organizzati. Tra i soccorritori
anche volontari dell’Anpas Sardegna. Altro scenario di esercitazione, a sentire
dalle ricetrasmittenti accese degli operatori, il Castello di Lombardia.
Giacomo Lisacchi