Una
bella cerimonia, allietata dal coro Santa Cecelia, e nel contempo anche una
grande festa popolare. La festa della Chiesa amata dalla gente. Domenica
pomeriggio, le comunità di Villarosa e Villapriolo per la prima volta hanno
abbracciato e accolto con entusiasmo il nuovo vescovo, don Rosario Gisana (così
ama essere chiamato) accompagnando con applausi il suo ingresso prima nella
chiesa di San Giuseppe di Villapriolo, dove è giunto per una breve visita, e
poi nella Chiesa Madre di Villarosa, stracolma e profumata d’incenso, dove
invece si è celebrata solennemente l’Eucarestia. Ad attenderlo davanti al
sacrato della matrice le autorità civili, militari e religiose tra cui il
vicario foraneo, don Salvatore Stagno, e il sindaco Franco Costanza che gli
sono corsi incontro per un caloroso benvenuto. “Eccellenza reverendissima,
carissimo don Rosario –ha detto don Salvatore Stagno, nel saluto- è con grande
gioia che la comunità ecclesiale di Villarosa accoglie per la prima volta il
nuovo pastore. Ella, eccellenza, è qui, a casa. E’ in mezzo ai suoi figli
spirituali che vogliono aderire al suo ministero di padre e di pastore. In
qualità di parroco della Chiesa Madre e di vicario foraneo –ha aggiunto-, ho
l’onore di presentarle la comunità di
Villarosa che manifesta un cuore grande e semplice, desideroso di ascoltare la
parola di Dio e di testimoniarla. La Chiesa di Villarosa con le sue tre
parrocchie di San Giacomo Maggiore, dell’Immacolata Concezione, di San Giuseppe
in Villapriolo, fa proprie le gioie e i dolori di questo lembo di terra della
Sicilia, ne assume le attese e le speranze, riflette sulle sue contraddizioni e
lo fa nello snodarsi di una vita ecclesiale abbastanza viva, caratterizzata da
una ministerialità consapevole ed attiva”.
Dinanzi all’attuale panorama storico che spesso si presenta con
un’ecclissi del sacro, accompagnato dalla scomparsa della verità, dallo
scandalo della povertà, mons, Gisana nell’omelia ha proposto una fede crescente
capace di testimoniare con credibilità il Vangelo di Cristo. “La parola di Dio
–ha detto- dà vita, speranza, futuro e prospettive. Sembra davvero molto
paradossale ragionare in questi termini e utilizzare queste parole nel momento
in cui ci troviamo dal punto di vista socio-culturale. Nel momento in cui lo
stato delle famiglie e le tante situazioni variegate purtroppo ci dicono tutto il
contrario”. Quindi ha ringraziato “con molta gioia e gratitudine” il vicario, i
presbiteri (don Salvatore Chiolo, don Salvatore Bevacqua e don Tino Regalbuto),
le autorità e la bellissima comunità di Villarosa e Villapriolo in quanto
“testimoni di fede e del Signore”. Alla fine della cerimonia a mons. Gisana
sono stati donati due paramenti liturgici: un asciugatoio e un grembiule,
“segni di una Chiesa povera, ma ricca di poveri da servire, a cui lavare i
piedi e fasciare le ferite versando il balsamo della parola”.
Pietro
Lisacchi
Nessun commento:
Posta un commento