Visita istituzionale lunedì scorso del governatore Nello
Musumeci alla ”provincia (così l’ha definita) che presenta il maggiore degrado
nella viabilità statale e provinciale”. Ad accompagnare il presidente a
Enna l’assessore regionale alle
Infrastrutture Marco Falcone, il capo
della Protezione civile, Calogero Foti, il dirigente generale
dipartimento Acque e rifiuti, Salvo
Cocina, che coadiuva Musumeci nella struttura commissariale decisa dal
governo nazionale per trovare una via d'uscita all'emergenza nell'Isola, il soggetto
attuatore dell’Ufficio per il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce, e il
responsabile del Coordinamento territoriale Sicilia dell’Anas, Valerio Mele.
Come prima tappa quella dell’impianto di
trattamento meccanico biologico, attiguo alla discarica di Cozzo Vuturo, che
–come ha sottolineato- “dovrà essere operativo entro due mesi". Questo
perché, nonostante l’impianto fosse già stato ultimato, si è riscontrato un
problema in una delle vasche, dalla quale si è registrata una fuoriuscita di
percolato e i cui lavori di ripristino sono appena iniziati. "L'impianto -
ha detto il direttore dei lavori, Renato Barazzetta - è piccolo e questo
permette una manutenzione più semplice. Ma ancora manca l'allaccio dell’energia
elettrica”. A chi chiedeva se l’impianto ennese potesse smaltire i rifiuti di
altri comuni, Musumeci non ha esitato a dire che "ogni provincia si piange
i suoi rifiuti”.
“Vogliamo che il ciclo dei rifiuti nasca e muoia all'interno della stessa
provincia”, è il pensiero di Musumeci davanti a un’emergenza che torna in tutta la sua gravità a
macchia di leopardo nei vari angoli di Sicilia. Nell’occasione ha incontrato
anche una delegazione contraria alla discarica ad Agira, assicurando che “entro
fine settimana verrà esaminato l’iter per l’autorizzazione con estrema
obiettività”. Il Governatore si è poi spostato in prefettura per presiedere un vertice
con il prefetto Maria Rita Leonardi. “Iniziamo da Enna per la ricognizione
dello stato delle viabilità siciliana - ha detto. Siamo pronti a stanziare 50
milioni di euro per sistemare strade che da altre parti d'Italia non sarebbero
definite neppure trazzere”. Presente all’incontro, oltre l’assessore Marco
Falcone, anche l’attuale commissario del Libero Consorzio di Enna, Ferdinando
Guarino. Nel corso dell’incontro l'Ufficio tecnico provinciale ha presentato
una relazione in cui riportava i numeri dello stato pietoso in cui versano le
strade provinciali. Su 147 strade, solo 26 sono transitabili in piena
sicurezza, 47 sono chiuse per un totale di 346 chilometri su 1061. Nel 2015 la
Protezione Civile dell’ex provincia di Enna aveva inviato alla Regione, un
piano di ripristino con la relativa mappatura per il disseto idrogeologico, per
un totale di 140 milioni di euro, ed aveva individuato 12 direttrici stradali
prioritarie che necessitavano di manutenzione ordinaria e straordinaria. Oltre
ai 50 milioni di euro da parte della Regione per rimettere in sesto alcune
importanti arterie dell’ennese, Musumeci non ha esitato poi ad affermare che
“la stessa cosa dovrà fare l'Anas e poi predisporremo un cronoprogramma”. A
proposito di Anas, Musumeci a margine dell’incontro, ha ricevuto una
delegazione formata dal Centro studi “sen. Antonio Romano”, con a capo il
presidente Mario Orlando e l’ex sindaco di Nicosia Pino Castrogiovanni, i quali
assieme all’ex sindaco di Leonforte Pino Sammartino, dal 1990 seguono la contorta vicenda della
realizzazione della cosiddetta superstrada Nord-Sud (quante volte se ne è occupato il nostro settimanale!) la
quale avrebbe dovuto unire il Comune di Santo Stefano di Camastra, sul versante
tirrenico, al Comune di Gela, sulla costa meridionale, attraverso il territorio
dei Nebrodi, la provincia di Enna e quella di Caltanissetta. Insomma, una
particolare via di comunicazione moderna, veloce e sicura tra le autostrade A20
(Messina-Palermo) e A19 (Catania-Palermo) e le strade statali
113-117-120-121-192-117bis-289. Opera,
ritenuta da tutti di fondamentale importanza per lo sviluppo della Sicilia e in
particolare per l’entroterra, però ancora in “stand by” dal tratto che va da
Nicosia allo svincolo di Mulinello nei pressi di Valguarnera che, in tempo di
vacche magre, rischia di essere cancellata dalle priorità previste da Anas.
Infatti, pare, che l’Anas sia intenzionata, nonostante vi siano i progetti già
esecutivi e cantierabili, più che a
costruire i rimanenti lotti C1 e C2, dare una sistemata alla meglio all’attuale
vecchia strada statale. ”Lotti che se realizzati –ha spiegato la delegazione al
presidente Musumeci- consentirebbero il rapido collegamento da Nicosia all’A19 perché i chilometri si ridurrebbero a 22,9,
il tempo di percorrenza a meno di 20 minuti ed inoltre il collegamento alla
stazione di Pirato a meno di 16 minuti. Tale diminuzione di percorso ovviamente
si ripercuoterebbe per raggiungere anche il capoluogo. Tutto ciò, stante che la
zona Nord della provincia di Enna è completamente scollegata con i percorsi
delle FF.SS ed a notevole distanza dalle autostrade”. Prima di congedarsi,
Musumeci ha promesso alla delegazione di
convocare un vertice a Palermo per impegnare l’Anas a destinare le risorse
necessarie per una infrastruttura indispensabile per la mobilità interna e
dell’intera Sicilia.
Giacomo Lisacchi
Nessun commento:
Posta un commento