Il danneggiamento di un manto stradale dopo
anni di traffico è una cosa che può accadere. Ma non a quello di una strada
costruita pochi mesi fa ed entrata in servizio una settimana fa. Parliamo della
strada del nuovo svincolo di Ferrarelle che appena aperta non ha retto al
passaggio dei veicoli pesanti per cui dopo alcune ore è stata chiusa. “Non si
comprende –commentano molti villarosani delusi- come mai non c’è stata una
prova che avrebbe dovuto giustificare la possibilità o meno di consentire il passaggio
anche ai mezzi pesanti, considerato che la strada è stata realizzata solo per
il transito di quelli leggeri”. Come si ricorderà, ci sono voluti quasi
quattordici anni, era il 2004, quando il vulcanico capo stazione Primo David,
inventore del Treno Museo, per prima lanciò l’idea di aprire uno svincolo
utilizzando l’area di sosta Ferrarelle che, attraverso la strada interpoderale
n.10 del comune di Enna, si poteva innestare con la Ss 121 poco distante dalla
stazione ferroviaria di Villarosa. Da allora non abbiamo mai smesso di
prorogare anche attraverso le pagine del nostro settimanale di appoggiare
questa opportunità, divenuta necessaria, anche per evitare l’isolamento, come
infatti è avvenuto qualche anno fa, di un’intera zona con la chiusura della 121
nei pressi dello svincolo Ponte Cinque Archi. Diversi gli articoli pubblicati
da Settegiorni per sollecitare, seguire e sostenere ogni iniziativa; grazie
anche alla sinergia che si è creata negli ultimi anni tra amministratori di
Villarosa, la prefettura, l’Anas e la Protezione civile, si è potuta realizzare
una strada che, nonostante sia nata quale via di fuga, consentirà un
collegamento veloce con l’autostrada e che potrebbe giovare ai fini dei flussi
turistici verso il territorio villarosano e non solo. A questo proposito, non
possiamo non ricordare quante telefonate abbiamo ricevuto negli anni da
imprenditori, operatori del settore turistico e cittadini e tutti dello stesso
sentore: ”Che novità ci sono per lo svincolo Ferrarelle? Intanto Enna, da qualche
settimana è nuovamente finita nella categoria dei cerchietti. L'Anas ha individua
l'ennesima lesione su uno dei viadotti della A19, lungo il tratto tra la
Galleria Fortolese e lo svincolo di Enna, e ha deciso di dirottare il traffico
che da Catania va verso Palermo lungo le statali Ss 117 bis, SS 122, SS 626 e
SS 640. Un bel giro, a Sud del tratto autostradale, con allungamento del percorso
e soprattutto dei tempi. Ma nella realtà, tra quei numeri, c'è il cerchietto
che rappresenta Enna. “All'Anas non importa –sostiene Peppe Amato di
Legambiente-, le strade sono cosa sua, non interessa certo al dirigente super strapagato
comprendere cosa accada spostando il traffico. Così da qualche giorno,
nuovamente, Enna Bassa è invasa da una interminabile, diuturna fila di
automezzi che la trafigge da Est ad Ovest, proprio lungo il suo corso
principale. L'aria è ammorbata dagli scarichi, il traffico si è enormemente
innervosito, la pericolosità, già altissima delle strade ennesi, si è elevata
all'ennesima potenza. Il cerchietto sta sacrificando la sua "aria di
città" sull'altare della assoluta incapacità programmatoria di decenni di
dirigenti e di politici alla guida del mostro stradale italiano. Sarebbe cosa
di sbarrare l'ingresso –sostiene ancora Amato- , di mettere i Vigili Urbani non
come sono oggi a sacrificare la propria giornata allo svincolo autostradale per
dirigere il traffico e fornire per migliaia di volte le informazioni utili a
chi, spaesato, deve entrare nel cerchietto, ma quasi a guardie medievali a chiusura
delle strade. La necessità di un percorso alternativo è stata da tempo
dimostrata. Troppe volte si è scelto di fare di Enna una
"deviazione", troppe volte la nostra qualità della vita è stata
sacrificata per il comodo di chi non riesce a programmare le sorti delle strade”. A questo proposito, lo svincolo Ferrarelle, negli anni,
potrebbe avere un ruolo di primo piano anche per la realizzazione della
tangenziale di Enna bassa. Esiste infatti un progetto di massima dell’Anas che,
partendo dallo svincolo di Ferrarelle, prevede una strada che attraversa la
contrada Bruchito si va a collegare alla Ss 117 bis Enna- Ponte Capodarso, nei
pressi del bivio che porta a Pergusa e da li alla pergusina Ss 561. Tutto ciò
tramite delle rotatorie, tra la caserma dei vigili del fuoco e l’hotel Federico
II°. “Ipotesi di progetto –ci confidarono mesi fa dall’Anas- che è stato
inviato con lettera ufficiale al Comune di Enna affinchè sia inserito nel
redigendo piano regolatore. Progetto che, se fosse realizzato, darebbe la possibilità
di avere una viabilità importante e strategica sia per alleggerire il traffico
del centro di Enna bassa, sia per agevolare il collegamento per chi proviene da
Palermo e da Caltanissetta e va verso la strada a scorrimento veloce Piazza
Armerina-Gela”. Da un punto di vista tecnico, se se ne facesse carico l’Anas, è
ovvio che per portarlo avanti ci dovrebbe essere l’interessamento da parte
della politica locale per sensibilizzare la Regione a indire un tavolo con
l’Anas e inserirlo nei piani regionali. Cosa che finora, per quanto ci risulta,
nessuno ha fatto. Stessa cosa si può dire della 561 Pergusina dove pare sia
stato redatto un piano di sicurezza, considerati i numerosi incidenti mortali
avvenuti tra Enna bassa e Pergusa.
Giacomo Lisacchi
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