giovedì 8 settembre 2011

Enna. Città sporca -Chieste le dimissioni dell'assessore Gigi Savarese


Gli interventi di scerbatura messi in atto dall’Amministrazione comunale sono inutili se, come abbiamo già scritto altre volte, le strade non vengono spazzate con regolarità (molte non vedono una ramazza o una spazzatrice meccanica da anni) o vengono fatti nei giusti tempi stagionali. Secondo alcuni esperti “gli interventi dovrebbero concentrarsi nei periodi primaverile e autunnale. In questo modo –sostengono- si eviterebbe a piante ed arbusti di fiorire e disseminare nei mesi invernali ed estivi, garantendo durante l’anno operazioni più agevoli, economiche ed efficaci”. Intanto, anche se i lavori di pulizia e di eliminazione delle erbacce in città sono iniziati da mesi, sono ancora molte le zone che versano in uno stato di particolare degrado. A puntare il dito, inviandoci alcune foto, contro gli interventi finora fatti dall’amministrazione è l’ex consigliere comunale e compagno di partito dell’assessore al verde, Tanino La Martina che tuona: “L'assessore al verde pubblico, Luigi Savarese, fa come le tre scimmie: non vede, non sente e non parla. Non vede il degrado in cui è piombata tutta la città, ormai letteralmente sommersa da erbacce e sporcizia. Basta girare un pò per le strade per rendersene conto. Non vede, neanche, il degrado in cui versa il cimitero, luogo di rispetto, perchè lì riposano i nostri cari defunti. E ancora non vede in quale stato di abbandono si è ridotta la zona intorno alla scuola elementare del IV circolo di Enna Bassa. L’erbacce –rileva La Martina- hanno raggiunto l'altezza raggiunta di circa 2,5 metri. Non vede il degrado della via Trieste, della via Coppola e tantissime altre zone del centro storico e di Enna Bassa, già segnalate con diversi articoli sul giornale. Non sente, nè le lagnanze, nè tantomeno i suggerimenti, che umilmente dovrebbe attenzionare. Invece, l'Assessore se ne infischia perchè magari è convinto che la sua missione è quella di fare crescere l'erba alta e bella, anzichè provvedere ad eliminarla. Non parla, perchè evidentemente non ha argomenti validi su cui discutere e altrettanto giustificazioni per poter contobbattere. Allora –aggiunge provocatoriamente La Martina-, se è vero che esiste ancora l'istituto delle dimissioni, l'assessore Savarese, di fronte all'incapacità o alla impossibilità di ben amministrare la comunità, dovrebbe avere il coraggio ( e se non ce l'ha se lo faccia venire) di compiere un gesto di grande eroismo: rassegnare immediatamente le dimissioni. Sarebbe un gesto utile a dipanare dubbi e ombre che possono offuscare l'immagine di una persona per bene, che ha il dovere di dimostrare all'opnione pubblica di avere a cuore la propria città prima ancora della poltrona istituzionale che occupa”.

Giacomo Lisacchi

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