domenica 13 ottobre 2013

Perchè soltanto Villarosa?

Un tavolo regionale composto dalla III e V commissione, dalla Task-force lavoro, dall’amministrazione comunale, dai rappresentanti sindacali e dal commissario liquidatore è la proposta venuta fuori nel corso del Consiglio comunale di venerdì sera, coordinato dal presidente Tino Lunetta, dove si è discusso, insieme ai deputati regionali Luisa Lantieri e Mario Alloro (il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, assente per impegni istituzionali), della difficile vertenza dello stabilimento di contrada Quattro Aratati della Grinplast, il quale lo scorso 2 settembre, in tutta fretta, è stato messo in liquidazione. “Comunicazione di liquidazione -ha ricordato il sindaco Franco Costanza- che è arrivata durante lo svolgimento dell’assise precedente, senza peraltro alcun piano alternativo sul destino dei 29 lavoratori”. Costanza, in un’aula strapiena di dipendenti e familiari, che compostamente si sono seduti nell’area riservata al pubblico, ha ribadito per l’ennesima volta l’estrema importanza per Villarosa di conservare nel proprio precario tessuto produttivo l’unica realtà industriale esistente nel territorio. “Non si comprende –ha detto Costanza- come un imprenditore che è anche proprietario di altre aziende a Vittoria, Pozzallo, Gela e qualche altro posto, che vanno benissimo, decida di aprire una crisi solo nello stabilimento di Villarosa. A questo punto ritengo che il Governo Crocetta debba intervenire per capire cosa è potuto succedere, perchè questa dismissione e, perchè no, spingere perchè si faccia qualche passo indietro. In questo momento di forte crisi economica questa azienda non può chiudere, non si può mettere in ginocchio un territorio”. Per la Cgil, Cisl e Uil, rappresentati nell’occasione da Giovanni La Valle, Giuseppe Caronte ed Epifanio Scarlata, quella di Villarosa “è una situazione abbastanza incresciosa”. La decisone della chiusura della Grinplast –hanno detto i sindacalisti- è stata inaspettata anche per noi in quanto già eravamo pronti a trattare la riduzione del personale così come la proprietà chiedava da tempo. Ora si è aperta una finestra di dialogo con il commissario liquidatore, Rosario Alescio, e quindi chiediamo alle forze politiche che ci diano una mano, ci aiutino a risolvere questa vertenza, facendo se è possibile cambiare idea alla proprietà. Intanto stiamo lavorando affinchè questi lavoratori nell’immediato non rimangano in mezzo ad una strada”. Quindi hanno spiegato che attualmente “i lavoratori sono in cassa integrazione, non sono licenziati e a tutt’oggi risultano dipendenti della Grinplast”. Da parte dei deputati regionali Lantieri e Alloro c’è stata la piena disponibilità a dare una mano d’aiuto facendo un tentativo, “che non può essere risolutivo” –hanno tenuto a precisare- con la costituzione di un confronto regionale per capire le intenzioni del commissario liquidatore. ”Noi siamo qua –hanno affermato- per agevolare un percorso e siamo pronti perfino ad incontrare, andandolo a travare a Ragusa, il proprietario, per vedere se ci sono ancora margini per la ripresa della produzione nello stabilimento di Villarosa”.


Pietro Lisacchi

LE AMBIZIONI DI PIAZZA ARMERINA E NICOSIA

Le proteste dei lavoratori della Provincia regionale di Enna stanno creando molta confusione. Intanto, ieri tra i dipendenti della provincia, scesi in piazza per manifestare il loro dissenso, l'opinione prevalente era: «Con questa riforma si vogliono mangiare Enna». Ma anche molti ennesi si sono posti la domanda: «Cosa rimarrà di Enna? ». A questo proposito, significativo è stato il report del 2000 su «Servizi e politiche sociali nelle Regioni del Mezzogiorno: sette aree a confronto», redatto da Italia Lavoro e dal Consorzio Aaster.
«All'interno della provincia - si legge - non si notano processi di concentrazione urbana significativi, essenzialmente a causa della estrema e permanente debolezza attrattiva del capoluogo: tale fenomeno è ampiamente dimostrato dall'articolazione dell'offerta dei servizi che, fatta eccezione alla localizzazione delle attività amministrative connesse allo status di capoluogo di provincia, non si differenzia sensibilmente da quella degli altri centri maggiori». E proprio per questa sua estrema debolezza che molti comuni hanno sempre dimostrato una certa insofferenza nei suoi confronti: primo fra tutti Piazza Armerina.
«Nella notte - si legge nel blog del Comitato Quartiere Monte di Piazza Armerina - tra domenica 16 e lunedì 17 giugno sono stati tantissimi i piazzesi a gioire e brindare per la fine politica della Provincia di Enna; infatti, dopo lunghi 87 anni si è chiuso un ciclo, e si è posta la parola fine a una storia di soprusi e angherie verso la città di Piazza Armerina». Piazza Armerina, secondo quanato si legge ancora nel blog, «pur essendo più popolosa di Enna, più importante perché sede di Circondario e capoluogo di Diocesi», non fu elevata a capoluogo di provincia perché considerata da Mussolini «sovversiva e antifascista, per la presenza del vescovo Mario Sturzo, fratello di don Luigi Sturzo». Ma anche Nicosia con una lettera del sindaco Sergio Malfitano, inviata a marzo a Crocetta, ha fatto sapere che farà di tutto affinché «possa ritornare a coprire un ruolo determinante in uno dei costituendi consorzi dei comuni».
Giacomo Lisacchi

domenica 6 ottobre 2013

Villapriolo. Oggi si conclude la missione Parrocchiale- ATTIVITA’  SPIRITUALI CON I PADRI PASSIONISTI- La comunità unita in un unico impegno di fede ha accolto i tre frati

“Ecco sto alla porta e busso” è stato il tema che ha fatto da filo conduttore alle tante iniziative organizzate da don Salvatore Bevacqua e da un gruppo di collaboratori per la missione parrocchiale che si è aperta domenica scorsa e si concluderà oggi pomeriggio con la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal vicario generale, mons. Giovanni Bongiovanni, che nell’occasione impartirà la Cresima ad un gruppetto di ragazzi. Quello che si è svolto in questa settimana a Villapriolo è stato un momento forte di Chiesa che, animato da tre padri missionari passionisti (Gaetano Costa, Aurelio Frisina e Filippo Pisciotta ), ha unito la comunità villapriolese in un unico impegno di fede. “La missione –spiega don Salvatore Bevacqua- è un periodo particolare dell’annuncio del Vangelo, un tempo di grazia che Gesù offre a tutti. Lo scopo è quello di aprire anzi, come diceva il beato Giovanni Paolo II, di “spalancare” attraverso l’ascolto la porta del cuore per fare entrare il Signore che sta, appunto, alla porta e bussa. E’ una missione ideata proprio nell’anno della fede che si va a concludere. Abbiamo iniziato il 29 di settembre quando, insieme al vicario foraneo, mons. Salvatore Stagno, la comunità ha accolto all’ingresso del paese i tre missionari, spostandoci poi con loro in processione verso la parrocchia”. A proposito di missioni, padre Gaetano Costa ci ha spiegato che questo purtroppo “è un periodo di decadenza”. “Prima di missioni se ne facevano tante –dice; ora, anche se le richieste da parte delle parrocchie ci sono, purtroppo mancano i missionari. In Sicilia i passionisti in tutto siamo 34. La risposta della gente c’è, il problema è dopo quando a distanza di qualche tempo c’è la necessita di rincontrare i gruppi che nascono nel corso della missione”. Intanto ieri, in piazza Lafuria, c’è stata la “Festa della famiglia” che solitamente è “il centro della missione” dove le numerose coppie presenti sono state invitate a rinnovare le promesse matrimoniali, con la formula “io accolgo te, per come sei”. “In questi giorni di intensa attività spirituale –afferma la prof.ssa Teresa Seminara- i padri passionisti sono diventati apostoli; hanno parlato ai bambini, ai giovani  agli anziani, ai sani e agli ammalati, di amore, di carità e di perdono. Nelle scuole e nei centri di ascolto hanno esortato tutti a diventare santi senza pretendere subito di riuscirci. Bilancio positivo nella partecipazione alle varie attività e nella collaborazione di buona parte della cittadinanza a ospitare i centri di ascolto nelle proprie case, a invitare a pranzo o a cena i tre frati. L'accoglienza dei villapriolesi è stata ottima, la predicazione dei frati è stata illuminante”.


Pietro Lisacchi


martedì 30 luglio 2013

Villapriolo, corsa amatoriale di mountain bike, denominata II° memorial “Salvatore Laponzina”

L’afa di questo fine luglio non ha certo scoraggiato i bikers che sabato pomeriggio hanno partecipato numerosissimi all’importante corsa amatoriale di mountain bike, denominata II° memorial “Salvatore Laponzina”, in ricordo di un uomo amante dello sport e in particolare del ciclismo. Sessanta corridori iscritti alla corsa provenienti da ogni parte della Sicilia hanno visto i vincitori delle categorie da A1 a A7 e Donne unica compiere i 25 chilometri del percorso in poco meno di un’ora. Buona la presenza femminile, tra le quali la nissena Claudia Andolina, professionista del Team Lombardo Bike, che ha fatto da testimonial all’evento partecipando fuori gara. Alla cerimonia di premiazione, oltre alla vedova del compianto Laponzina, la signora Salvatrice



, e le tre figlie Pina, Serafina e Santina, erano presenti l’assessore comunale allo Sport, Francesco Crupi e il consigliere comunale Lorenzo Meli. La gara bella, avvincente e combattuta si è snodata su un circuito di 3,5 km ripetuto sette volte e si è articolata lungo le spettacolari strade del centro storico con emozionanti tornanti mozzafiato e alcune contrade circostanti con immissione in diversi terreni sterrati. Alta è stata la percentuale di difficoltà: ciò ha richiesto un impegno particolarmente elevato da parte di tutti i bikers. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Asd “Special Bikers Team” di Caltanissetta, Luigi Congiu, per l’ottima riuscita della manifestazione. Soddisfatti anche i ragazzi del “Gruppo giovani Villapriolo” che hanno promosso l’evento. A ringraziare coloro che si sono impegnati per la riuscita della manifestazione  è stata Santina Laponzina, figlia del compianto Salvatore. “Ringrazio tutti –ha detto- sponsor, Gruppo giovani Villapriolo, forze dell’ordine, protezione civile, la dott.ssa Vaccarella, l’assessore Crupi e in particolare Salvatore Bognanno e i signori Lipari. Memorial –ha aggiunto- significa fare memoria che vuol dire non solo ricordare, ma trarre insegnamento da una persona che ha dato tanto allo sport e che ci ha preceduto nel cammino umano”. Dopo la premiazione dei vincitori, i bikers hanno potuto compensare largamente le energie spese con il fortissimo pasta party, facendo riscuotere agli organizzatori un apprezzatissimo consenso. Questo l'ordine di arrivo per categia: A1 - Pietro Lisi, Ermes Nicosia, Antonino Guirreri; A2 - Giacomo Bevilacqua, Francesco Di Giacomo, Erik Nicosia; A3 - Leandro Cavallo, Andrea Tandurella; A4 - Massimiliano Maganuco; A5 - Alessandro Spampinato, Angelo Gibella, Vincenzo Giuffrida; A6 - Giovanni Noce; A7 - Salvatore Bevilacqua, Antonino Lembo; Donne Valeria Trupia, Federica Dell’Omini, Giorgia Dell’Omini. Fuori classifica: Samuele Iannì, Giulio Trupia, Vincenzo Mannino. Premio speciale per la gentile partecipazione a Claudia Andolina.

Pietro Lisacchi


lunedì 22 luglio 2013

Diversi appuntamenti per ricordare don Giulio Scuvera in occasione del 2° anniversario della sua salita in cielo

Anche quest’anno diversi gli appuntamenti per ricordare don Giulio Scuvera, vicario episcopale della diocesi di Piazza Armerina, in occasione del 2° anniversario della sua scomparsa. “Dal 23 al 26 luglio –si legge in una nota dell’Associazione Gaudium et spes “Don Giulio Scuvera” e della comunità diocesana- ci stringeremo intorno a Padre Giulio, perché è presente in mezzo a noi, perché sappiamo che ci guarda e prega per noi, perché è impossibile dimenticare il suo viso e le sue opere, perché la sua comunità vuole continuare a vivere non solo nel suo ricordo, ma nella convinzione che Padre Giulio è, e sarà, sempre con noi”. Il programma “Ricordando don Giulio Scuvera”, patrocinato dal comune di Butera e dalla Chiesa Madre di cui don Giulio fu per anni parroco, prevede: domani, “2° anniversario del ritorno al Padre”, alle ore 19, una solenne celebrazione Eucaristica; giovedì 25, ore 10,30, Santa Messa e preghiera comunitaria presso la cappella del cimitero; venerdì 26, ore 20,30, concerto del Corpo bandistico ”Salvatore Lumia” diretto dal maestro Salvatore Di Martino. Non si contano le testimonianze di affetto di tanti suoi figli spirituali sulla pagina di facebook “Ricordando don Giulio Scuvera”. Un prete che ovunque è andato, a Villarosa, Enna, Piazza Armerina, Butera, ha avuto la gioia e l’entusiasmo nel camminnare al fianco dei giovani per educarli dando soprattutto il buon esempio. Con una simpatia unica, con il sorriso sempre stampato sulle labbra e un lessico giovanile li incoraggiava e li spronava: "Sforzatevi –diceva-, cioè non abbiate paura della fatica, non abbiate paura del sacrificio, non abbiate paura se c’è da stringere i denti, bisogna arrivare, guarda la meta, guarda la meta”. “Ricordo bene le volte in cui venivi a vedere la festa –scrive l’ennese F.-, tu che della devozione a Maria hai fatto un punto fermo della tua vita. Ricordo ancora quando avevamo la gioia di averti qui. Ed era vera festa, per tutti gli ennesi che non ti hanno mai dimenticato”. E ancora: “Le tue risposte, sagge, profumavano di verità –scrive Letizia-. Ogni parola pronunciata da te ci dava la giusta forza per affrontare la vita. E tutto sembrava trovare un senso. Bastava specchiarsi nel tuo sguardo per trovare la pace”. “Padre Giulio è stato l'uomo della speranza; i suoi insegnamenti continuano a dissolvere le nebbie e a dare conforto a chi vive la triste esperienza del deserto in una sofferenza fisica o spirituale. Siamo certi che, quando un domani si farà la storia dei nostri giorni, Padre Giulio non sarà soltanto una citazione obbligata”. Così al Premio speciale di poesia “Padre Giulio Scuvera” assegnato a don Giuseppe Anzalone di San Cataldo.


Giacomo Lisacchi

mercoledì 17 luglio 2013

Lo Stato a Enna paga oltre 500 mila euro di canoni di affitto

“Il decreto legge del luglio 2012 n. 95 convertito in legge (135/2012) nell’agosto dello stesso anno, a quanto pare è passato in sordina. Si tratta di un provvedimento del Governo Monti finalizzato a ridurre i costi di locazione passivi da parte delle Amministrazioni e degli enti statali, regionali e comunali che potrebbero utilizzare, in cambio di quelli privati, i tanti immobili pubblici vuoti”. A dichiararlo è il presidente del Centro studi “sen. Antonio Romano”, Mario Orlando, che da anni , attraverso l’associazione, lotta contro gli sprechi e contro l’uso distorto del denaro pubblico. “I canoni di affitto –afferma Orlando- anche a Enna hanno una rilevanza non di poco conto se si pensa che si aggirano oltre i 500 mila euro annui”. A fare innorridere Orlando “sono gli eccessi di spesa che gli enti, come Ufficio provinciale del Lavoro, Centro per l’impiego (ex Ufficio collacamento), Agenzia delle Entrate, Archivio di Stato, Protezione civile, affrontano quando potrebbero occupare edifici pubblici abbandonati”. “La disponibilità di locali da destinare ad uffici –sottolinea Orlando- si evince da una lettera che il 28 ottobre 2009 l’allora dirigente dell’Ufficio tecnico, ing. Salvatore Alberti, inviò all’Agenzia delle Entrate, la quale era in cerca di immobili pubblici idonei che potessero soddisfare le esigenze logistico-funzionale dell’ufficio ennese. Nella lettera –aggiunge Orlando- il dirigente comunicava che l’Amministrazione comunale non aveva la disponibilità di locali, però metteva a conoscenza che a Enna esistono immobili da poter adibire a tale uso. Nella lettera sono elencati l’ex Palazzo delle Finanze di viale Diaz, l’ex Banca d’Italia di piazza Garibaldi, l’ex Ospedale di via Trieste, l’ex Sip di via Piave, gli ex Locali Demaniali di via Colombaia e l’ex Conservatoria registri immobiliari di via Sant’Agata. Oltre a questi –aggiunge Orlando- da alcuni mesi si è reso disponibile anche l’edificio Inpdap di via Trieste. Purtroppo –continua Orlando- nonostante siano disponibili diversi immobili pubblici si preferisce pagare affitti che fanno felici i tanti proprietari di stabili. Ancora oggi apparati dello Stato, ma anche della Regione, dimostrano di vivere su un altro pianeta, distanti anni luce dalla realtà. A riguardo, non escluderei neanche il Comune di Enna che  se da un lato lamenta di avere poche risorse finanziarie tali da non poter garantire l’assistenza domiciliare agli anziani, dall’altro paga per i locali del Centro per l’impiego circa 64 mila euro annui di affitto. Mi chiedo se il Comune tra le sue tante strutture di proprietà non ne abbia una idonea o quanto meno da renderla tale utilizzando la stessa cifra dell’affitto. Quanti sperperi –conclude Orlando-. Si può ritenere normale il fatto di lasciare vuoti tanti edifici pubblici e nello stesso tempo affittare locali da privati a cifre così importanti? Basterebbe l’ex ospedale Umberto I°, dove si potrebbe creare la cittadella dei servizi, per concentrare in un unico posto tutti gli uffici attalmente sparsi per la città. Così non si provocherebbero disagi ai cittadini, come invece li stanno creando le attuali collocazioni degli immobili dell’Archivio dello Stato e dell’Agenzia delle Entrate che si trovano in periferia”.


Giacomo Lisacchi

Studenti inglesi di archeologia a Case Bastione

Un gruppo di


studenti inglesi di archeologia, guidato dal prof Andrea Dolfini, docente dell’università di Newcastle, sta partecipando a un programma di stage di scavi archeologici in contrada Case Bastione dove si trova uno dei siti chiave della preistoria siciliana. La campagna scavi promossa dall’associazione Arkeos di Enna, presieduta dall’archeologo Enrico Giannitrapani di cui fanno parte anche i prof. Filippo Iannì e Anna Maria Barberi, è sostenuta sia dalla Sovrintendenza Beni Culturali che dal Comune di Villarosa. “E’ una campagna di scavo –dice Giannitrapani- che parte dalla necessità di riprendere i lavori già iniziati nel 2007 e nel 2009 per andare avanti nell’indagine, nell’investigazione di questo sito che si sta rivelando uno dei siti preistorici più importanti della Sicilia”. A che periodo risale, si può definire la sua cronologia? “Dai materiali che abbiamo raccolto in superfice questo sito lo possiamo datare tra il neolitico finale (IVmill. a.C.) e l’età del bronzo (II mill. a.C.). Poi il sito viene abbondato e rioccupato in età tardo-romana per arrivare infine al periodo medioevale. Di questo ne siamo certi perchè abbiamo trovato frammenti ceramici sia romani che islamici e medioevali. Nel 2007 e nel 2009 abbiamo aperto due saggi di scavo in uno abbiamo messo in luce una delle testimonianze più incredibili della storia siciliana; abbiamo messo in luce una serie di pozzetti intonacati in argilla che servivano per le attività metallurgiche. In pratica, fondevano il metallo che è una materia prima non presente in loco, quindi dobbiamo immaginare una rete di scambi con le coste”. Quali sono gli obiettivi di questa campagna di scavi a Casa Bestione? “Noi abbiamo un’idea che è molto affascinante. Pensiamo che in quel periodo lo zolfo fosse già una materia preziosa. In Sicilia verso la fine del III millennio a.C., intorno al 2400-2500, abbiamo altre testimonianze che lo zolfo era già conosciuto e utilizzato a scopo rituale e agricolo. Case Bastione è all’interno di un bacino zolfifero molto importante e quindi questa ipotesi può avere un fondamento, dobbiamo trovare solo le prove”. Possiamo dire che Case Bastione era un nodo strategico all’interno della Sicilia? “Sì, ed era dato da un lato dalla sua collocazione nell’ambito di un bacino ricco di materie prime: argilla, zolfo, ma anche di diversi tipi di pietre che abbiamo individuato lungo i greti dei fiumi; dall’altro perchè si trovava al crocevia di una serie di luoghi, di fiumi, ovvero le autostrade dell’antichità. Dietro le colline di Buon Riposo abbiamo il Dittaino che collega facilmente l’area della piana di Catania e proprio vicinissimo il Morello che è uno dei principali affluenti dell’Imera meridionale che agevolava i collegamenti sia verso sud ma anche verso nord dell’isola. Insomma, è posto al centro, non a caso è vicino all’Altesina che in età medievale era il luogo da dove partivano le tre valli: val di Mazzara, val di Noto e val Demone”. Alla fine di questo stage da parte dei ragazzi inglesi il sito che fa, chiude? “No, sarà interessato ancora da una Summer School, una scuola estiva a cui parteciperanno ragazzi da tutto il mondo: Spagna, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan ecc. L’idea è quella di utilizzare la grande ricchezza di questo sito per scopi scientifici, ma anche per scopi didattici”.


Pietro Lisacchi

sabato 29 giugno 2013

Villarosa, costituito circolo Giovani Democratici

Villarosa. Sala gremita di ragazze e ragazzi, ieri, nella sezione del PD per la costituzione del primo circolo dei “Giovani Democratici”. L’assemblea, partecipata e ricca di contenuti, ha eletto all’unanimità segretario Daniele La Valle, 20 anni, studente di Giurisprudenza. La politica come sacrificio, come impegno, come il più difficile degli azzardi in una fase storica dove sembra prevalere tutto ciò che “antipolitica” è, in sintesi, il messaggio che è venuto fuori alla fine dei numerosi interventi. I giovani villarosani, nonostante abbiano un milione di ragioni, al pari di tanti loro coetanei della provincia, per essere sfiduciati e pessimisti, dunque, non si arrendono e vogliono riaccendere la fiammella della speranza e dell’impegno politico. Al dibattito, condotto da Felice Crupi, hanno preso parte il sindaco Franco Costanza, la segretaria di sezione Katya Rapè e i dirigenti provinciali dei GD Liborio Colaleo e Giuseppe Seminara. “C’è una crisi economica e culturale nella nostra comunità –ha detto Daniele La Valle- e questo ci fa pensare che qualsiasi altro posto all’infuori di Villarosa è sicuramente migliore. Non è così. Noi giovani dobbiamo essere il motore del paese, una risorsa, perchè senza di noi non può esserci futuro. Il nostro progetto, progressista e riformista, lo dobbiamo portare avanti con entusiasmo vero e sincero per affermare che vogliamo essere un gruppo di giovani attivi per lo sviluppo e la tutela del territorio, spinti dalla convin
zione che le cose si possono e si devono cambiare. Viviamo in un mondo –ha affermato ancora Daniele- dove la meritocrazia è ormai diventata un sogno, dove oltre il 50% di noi giovani è disoccupato e quindi costretto ad emigrare. Nella nostra piccola realtà i giovani democratici vogliano essere un punto di riferimento, un modello da seguire e permettetemi di dire, perchè nò, il ‘Portobello’ di Villarosa”. “Daniele è un ragazzo di sostanza, vivace ed intelligente, è il segretario giusto per i giovani democratici”. Inizia con questa battuta l’intervento del sindaco Costanza che ha ricordato che la sua amministrazione da quando si è insediata ha aperto il Municipio alla città. “Questo vale a maggior ragione per voi giovani –ha sottolineato Costanza-. Sarebbe una bella cosa se periodicamente ci potessimo vedere in Comune per programmare e progettare insieme Villarosa”. “Esprimo grande soddisfazione –ha detto Katya Rapè- che a Villarosa sia nato questo movimento giovanile spontaneo e dal basso”. “La costituzione di un circolo di giovani a Villarosa –hanno commentato Colaleo e Seminara- è sicuramente un’occasione di sviluppo e una potenzialità per questo paese, per questi ragazzi che hanno finalmente la possibilità di esprimersi”. Nei prossimi giorni il neosegretario definirà la squadra di ragazzi che comporrà la segreteria.

Pietro Lisacchi

Enna, incidente stradale sulla Pergusina

Incidente stradale nella mattinata di ieri sulla Pergusina, all'altezza dell’incrocio di via degli Oleandri. Erano da poco passate le 11 quando due autovetture, una Citroen Xara e un’autopompa  serbatoio dei vigili del fuoco sono entrate in collisione. Il mezzo dei Vigili del fuoco, pare a sirene spiegate, perchè chiamato per effettuare un intervento, proveniva dal lato del quadrivio di Sant’Anna, mentre l’altra sopraggiungeva dalla via che collega un intero quartiere di edifici costruiti negli anni ’80 e ’90 in cooperative e che si collega all’importante arteria che porta all’ospedale Umberto I° per poi proseguire verso Pergusa e Piazza Armerina. Nell’impatto le due autovetture hanno investito un palo dell’illuminazione posto sul marciapiede che nel contatto si è piegato, finendo la propria corsa a pochi metri. Nell’urto sono stati coinvolti il vigile del fuoco L.L.L. (45 anni, di Mazzarino) che si trovava all’interno dell’autopompa con altri colleghi e l’autista della Citroen S.G. (80 anni, di Palermo) che sono stati trasportati nel vicinissimo Pronto soccorso per accertamenti. I due feriti sottoposti alla tac, comunque non dovrebbero essere gravi.  Sul posto è intervenuta la Polizia Stradale per i rilievi di rito e per riportare alla normalità il flusso di traffico, in quel tratto molto intenso, che aveva subito fortissimi rallentamenti.

Giacomo Lisacchi


Villarosa, sradicato l'apparecchio bancomat dell'ex Banco si Sicilia

E’ successo a Villarosa, addirittura in pieno centro cittadino, con i ladri che riescono a sradicare letteralmente l’apparecchio del bancomat dell’ex Banco di Sicilia e portarselo via per aprirlo con tutta calma, anche perché il bottino è abbastanza consistente, si tratta di 70 mila euro. L’agenzia bancaria di Villarosa si trova lungo il corso Garibaldi, praticamente la strada principale che attraversa in lungo tutto il paese, strada molto frequentata a due passi da piazza Vittorio Emanuele II. Eppure nessuno ha visto o sentito niente ed il lavoro per portare il via il bancomat non era sicuramente silenzioso, anzi tutt’altro. L’episodio è avvenuto attorno alle 4 del mattino di mercoledì. I ladri prima hanno sfondato la porta possibilmente con un camion pesante poi hanno sradicato il bancomat e se lo sono portato via senza problemi. Quando la pattuglia radiomobile dei carabinieri è giunta sul posto era già troppo tardi, dei ladri nemmeno l’ombra . Immediate le indagini, è scattato il dispositivo dei controlli straordinari antirapina, ma sino al primo pomeriggio di ieri non si sono rinvenuti i mezzi che sono stati utilizzati per effettuare il colpo, attorno a Villarosa nessuna traccia per cui si pensa che si siano allontanati oppure i ladri hanno trovato ospitalità nelle vicinanze. Da come si è svolta la dinamica è stato un colpo studiato nei minimi dettagli che somiglia nella sua dinamica a quello fallito ad Agira poche settimane fa, ma in questo caso i ladri non riuscirono a vincere la residenza del bancomat della Banca La Riscossa; il mezzo utilizzato, ovviamente rubato rimase incastrato e non riuscirono più a rimuoverlo per cui i ladri hanno abbandonato tutto e sono fuggiti via.

giovedì 14 marzo 2013

Tragedia sfiorata a Enna- Il forte vento abbatte un albero


Tragedia sfiorata pochi minuti fa ad Enna dove, in viale Diaz, il forte vento ha abbattuto un albero finito su alcune auto in sosta e di passaggio ferendo un uomo subito trasportato in ospedale.
Della precarietà degli alberi lungo il viale Diaz (dinanzi il Tribunale) se n’è più volte parlato, adesso quello che in molti temevano si è verificato.
Sul posto sono immediatamente giunti il sindaco Paolo Garofalo, l’assessore al verde pubblico Luigi Savarese, i vigili del fuoco ed i vigili urbani.
A breve seguono ulteriori aggiornamenti e foto