sabato 20 agosto 2011

Parlate anche degli attacchi di Israele non soltanto di quelli dei pal estinesi
















Da più di 60 anni, Israele sta portando via terre e vite alla Palestina. Ultimamente, l'operazione si è rafforzata, in previsione della discussione all'Onu sull'approvazione dello Stato di Palestina, il prossimo settembre. Ma pochi media ne parlano.


Israele ha intensificato i bombardamenti sulla Striscia di Gaza che fanno quasi ogni giorno morti e feriti, oltre a danni materiali, e interviene in Cisgiordania a fermare le manifestazioni pacifiche, con gas lacrimogeni, sparatorie e arresti indiscriminati anche di giornalisti, oltre ad aver approvato nuovi insediamenti. La zona è stata dichiarata, a inizio di quest'anno, "zona militare chiusa". Su quali basi e con quale autorità?

Israele difende le proprie iniziative militari invocando costantemente attacchi palestinesi mirati. Perché per ogni attacco ricevuto, questo Stato "democratico" sceglie di punire un intero popolo anziché individuarne i responsabili reali? Perché voi, media nazionali, parlate soltanto degli attacchi ricevuti da Israele e non di quello che l'esercito israeliano compie ogni giorno contro civili innocenti?

Israele si avvale della protezione dei Governi e delle Istituzioni internazionali. Questi Governi e Istituzioni sono sordi a ogni appello perché contano sul silenzio dei media più importanti, quelli che formano l'opinione pubblica.

E', quindi, a voi chiedo di seguire quanto sta accadendo nei Territori occupati e a Gaza e di diffonderlo. In queste ore l'esercito israeliano sta preparando un attacco che rischia nuovamente di colpire alla cieca la popolazione civile. Vi prego di non essere complici con il vostro silenzio. Vi esorto a reagire subito e a non lasciare il popolo palestinese e noi che lo difendiamo nuovamente soli.

Yasmina Khamal

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