VENEZIA - Una vacanza conclusasi nel peggiore dei modi, con l'umiliazione e la rabbia che pesano sul petto e schiacciano il respiro. È quella vissuta da due genitori di Como in vacanza a Villotta di Chions (Pordenone) e che avevano deciso di passare una settimana a Caorle (Venezia). I due denunciano: nostro figlio è stato allontanato dalla sala da pranzo perché disturbava durante i pasti.
Il giovane, colpito da una meningite quando aveva due anni, è affetto da idrocefalo. La famiglia era in vacanza per una settimana al mare, nello stesso albergo scelto due anni prima. All'epoca nessun inconveniente, ma quest'anno i due genitori, secondo il loro racconto, sono stati avvicinati dalla responsabile delle prenotazioni che li ha invitati a far mangiare il loro figlio disabile in camera: «purtroppo ci sono state delle persone che si sono lamentate - a quanto pare, a causa dei suoni causati dagli sforzi per ingoiare il cibo durante il pasto da parte del giovane (ndr.) - . Poi, una volta che vostro figlio ha mangiato, potete scendere a mangiare in sala». Parole come pugnali, la madre è rimasta choccata e la famiglia ha deciso di rinunciare alla vacanza, di fronte a quelle che hanno percepito come «condizioni inaccettabili e discriminatorie nei confronti del figlio». I genitori del 26enne si sono detti decisi a presentare un esposto
I precedenti.
Bambina disabile di 4 anni: deve mangiare in orari diversi dagli altri clienti dell'hotel. Un caso del tutto simile si era verificato anche l'estate scorsa, stavolta a Bibione. Era luglio quando una famiglia ha denunciato i fatti: un'albergatrice di Bibione chiese ai genitori di una bambina disabile di quattro anni di farla mangiare in orari diversi dagli altri. Anche in quel caso la famiglia tornò a casa a Bassano del Grappa.
Jesolo, «rifiutati dall'albergo perchè nostro figlio è disabile». Nel 2009 invece fu Jesolo a finire nell'occhio del ciclone per un presunto caso di discriminazione: una famigliola della provincia di Bergamo, padre, madre e ragazzino autistico, prenotò una stanza in un albergo di Jesolo; nessun problema al momento di contrattare. Ma la sera dello stesso giorno, verso le 20, alla vigilia della loro partenza per la cittadina balneare, dall’albergo arrivò una telefonata: i titolari dell’albergo, secondo quanto riferito con la lettera-protesta dei genitori, avevano disdetto la prenotazione sostenendo di non essere in grado di ospitare una persona disabile, nel suo insieme e nella condivisione con gli altri clienti.
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