E’ in corso una frenetica attività organizzativa da parte della delegazione del Comitato cittadino contro il caro rifiuti, al quale hanno aderito diverse associazioni di categoria e comitati civici, per presentare i ricorsi alla Commissione tributaria provinciale per l’annullamento delle bollette Tarsu 2009. “Sono ricorsi contro il Comune –sostengono dal Comitato- per l’illegittima applicazione delle tariffe e della maggiorazione del 10 per cento (ex Eca), poichè, diversamente da quanto voluto dalla legge, mai approvate dal Consiglio comunale. Non solo. Sono tariffe inique e rideterminate finanche retroattivamente”. Ad assistere i cittadini per la presentazione del ricorso, saranno il Movimento difesa del cittadino presso la Confartigianato di via Borremans 53/F (tel. 0935-531905 e 329-9416134), l’associazione “Noi Consumatori” con sede nei locali della Cna di via Emilia Romagna (tel. 0935-511756), l’Adoc-Uil di via Sant’Agata 58 e viale Unità d’Italia (tel. 0935-500426) e l’associazione Altrementi presso l’assicurazione Axa di viale della Provincia 4 (tel. 349-8225722). “Il costo del ricorso è di 40 euro –spiega il coordinatore provinciale dei comitati cittadini, Carlo Garofalo- e l’utente che vuole presentare ricorso deve semplicemente portare, in uno degli sportelli segnalati, la busta con la fattura che ha ricevuto e una fotocopia di un documento di riconoscimento. Abbiamo atteso di far partire i ricorsi –aggiunge Garofalo- perchè pensavamo e speravamo che venisse convocato un Consiglio comunale straordinario urgente, come da noi richiesto. Un consiglio che, oltre a discutere del problema “sistema rifiuti”, doveva invitare l’Amministrazione comunale ad annullare la delibera della Giunta Municipale n.126 del 25/05/10 che ha stabilito la Tarsu per l’anno 2009 e gli effetti delle notifiche delle bollette, in modo da non costringere i cittadini a dover sopportare l’onere del ricorso per difendersi da un tributo illegittimo. Enna è rimasto l’unico comune della provincia –prosegue Garofalo- con varie problematiche e con un costo della tariffa per abitazione che è di 3 euro e 16 centesimi al metro quadrato, quasi il doppio della media dell’intera provincia”. Garofalo poi fa anche un cennno alle scelte del collegio di liquidazione dell’Ato EnnaEuno che “di concerto con quello di Sicilia Ambiente, ha avviato le procedure di passaggio del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in capo alla società d’ambito”. “E’ singolare –commenta Garofalo- che i tre commissari nel giro di pochissimo tempo portano all’approvazione dei sindaci un piano economico finanziario che non è più 26 milioni come previsto da SiciliaAmbiente è nemmeno di 18 come ritenuto dai sindaci, ma è di 22 milioni. E’ un’operazione che ha diviso la differenza tra i 18 e i 26 milioni,solo che non si comprende con quanto personale sarà fatto il servizio e i 4 milioni di differenza da dove li stanno togliendo. Riteniamo che è un altro piano fittizio per cercare di prendere in giro la gente, dove anzicchè ad essere Sicilia Ambiente sarà l’Ato rifiuti ad avere le perdite. Tra l’altro non mi risulta che abbiamo messo in mobilità del personale, in particolare quello amministrativo il cui costo grava maggiormente”.
Giacomo Lisacchi
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