Tutto come previsto. E’ un duello a distanza. Nel giorno in cui dal “Palazzo del Governo” comunicano i dati definitivi riguardanti l’elezione del sindaco, Paolo Garofalo e Angelo Moceri affilano le armi. Resta poco a disposizione per vincere una partita il cui primo tempo è finito con uno scarto del 19,25 per cento a favore di Garofalo. Dopo il riesame delle schede, il distacco tra il candidato del PD e quello del Mpa è di 3624 di voti: Garofalo ha chiuso con 8.401, pari al 44,63 per cento; Moceri ne ha totalizzati 4.777, pari al 25,38 per cento. I voti validi sono stati complessivamente 18 mila 823 su 19.466 votanti: il partito delle schede nulle ha raggiunto 643 superando addirittura i voti ottenuti dal candidato dell’Udc Santo Motta, il quale si è fermato a 537 (2,85%). Per vincere al primo turno, uno dei due candidati costretti oggi al ballottaggio avrebbe dovuto raggiungere quota 9.412: con 1011 voti in più Garofalo avrebbe potuto brindare già lunedì scorso. Però, qualcosa nel centrosinistra non ha funzionato e le lotte tra ‘fratelli coltelli’, tra crisafulliani e galvagniani dei mesi scorsi e l’apparente ricompattamento dell’ultimo momento hanno sicuramente influito sull’esito finale. Infatti, le tre liste PD, Primavera Democratica e Torre hanno totalizzato 9350 preferenze, dunque 949 voti in più rispetto al candidato sindaco. Non solo. Il candidato a sindaco di Enna al Centro e di Italia dei valori, Enzo Cimino, con i suoi 2938 sarà stato il ‘castiga centrosinistra’ perchè sul conto totale pesano indubbiamente i voti dell’ex presidente del consiglio comunale, Giovanni Contino, fuoriuscito dal Pd, dell’area Lumia/Crocetta, di una parte della componente cattolica che non ha mai condiviso la politica clientelare e affaristica del PD. Così come il ‘castiga centrodestra’ sarà stata la candidata Maria Teresa Montalbano con i suoi 2710 voti (14,40%) nella cui lista collegata “Enna Libera” sono confluiti candidati del Pdl Sicilia e del Mpa. Le cause delle schede nulle possono essere molte, ma la principale è dovuta all’incredibile confusione provocata dal proliferare di liste che, al contrario di quanto affermano i loro promotori, non hanno reso un buon servigio alla democrazia partecipativa. Ancora una volta non si può non far notare come sia semplicemente vergognoso che molti candidati, per lo più giovani sconosciuti, siano stati catapultati così dall’oggi al domani nell’agone politico. Le elezioni cittadine non possono essere scambiate per l’elezione di un consiglio di circolo o di un’assemblea condominiale. Per quanto riguarda il consiglio comunale, fino al momento in cui scriviamo, l’assegnazione dei seggi è solo indicativo. Le tre liste collegate a Garofalo, avendo superato il 51% dei voti ottengono il premio di maggioranza di 18 consiglieri su 30. Per il PD potrebbero sedere a sala Euno: Enrico Vetri, Paolo Fazzi, Salvatore Cappa, Stefano Rizzo, Filippo Fiammetta, Franco Nasonte, Luigi Dell’Ospedale, Angelo Salamone, Giacomo Falzone, Enrico Grippaldi e forse Luigi Savarese. Per Primavera Democratica: Giuseppe La Porta, Paolo Gargaglione, Cesare Fussone, Giuseppe Grasso e Mauro Incardona. La lista Torre potrebbe avere due candidati. Per Enna, la lista di Enzo Cimino, due i seggi: Maurizio Bruno e Giovanni Contino. Enna Libera del PdL Sicilia, Maria Teresa Montalbano candidata a Sindaco: Roberto Falciglia, Salvatore Di Mattia, Ugo Gagliano e forse Rosario Vasapollo. Il Pdl lealista del Presidente Monaco con candidato a sindaco Moceri: Dante Ferrari, Mario Messina, Dario Cardaci e Angelo Puglisi. L’Mpa che ha espresso il candidato a sindaco di centro destra Moceri: Paolo Gloria e Gaetana Palermo. In ogni caso, anche si si dovesse conoscere il verdetto in questi giorni, la proclamazione e la convalida dei consiglieri eletti sarà successiva all’esito del ballottaggio per il sindaco.
Giacomo Lisacchi
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