Villarosa. Esplode la protesta dei genitori degli alunni di tutte le scuole di Villarosa e Villapriolo. Da ieri mattina, dopo una lunga serie di assemblee, sono passati ad azioni più forti per protestare contro la riforma Gelmini che sta portando al collasso la scuola villarosana. Quindi, risoluti a non mollare, hanno deciso di presidiare permanentmente (occupazione) tutti e quattro i plessi scolastici, elementari e medie, dell’Istituto comprensivo “De Simone”. “Non è possibile –gridano con rabbia- che non si consente di mantere un servizio essenziale come quello educativo e formativo al di sopra di livelli minimi accettabili. La drastica riduzione dell’organico dell’Istituto compromette l’integrazione e la marginalizzazione di una parte consistente della popolazione scolastica”. In fibrillazione ancor di più i genitori degli alunni di Villapriolo, dove i tagli saranno ancor più gravi. Infatti, si prevedono due pluriclassi alle elementari: una formata da prima e seconda e l’altra da terza, quarta e quinta; mentre, per la scuola media, una sola pluriclasse che accorpa gli alunni di prima, seconda e terza media. Per evitare quest’ultima soluzione sono state presentate circa otto iscrizioni di adulti disposti a conseguire la licenza media, ma a qaunto pare non sono state prese in considerazione perchè non appartengono alla fascia dell’obbligo scolastico. “Non possono ammassare i nostri bambini e ragazzi come animali –sostengono Paola Giadone, Antonella Messina e Maria Crupi-. Cosa hanno di meno i nostri figli dalla cosiddetta classe dirigente? Non vogliamo l’accorpamento delle classi in modo violento ed incivile”. La protesta partita da Villarosa, secondo i tre segretari provinciali della scuola di Cgil, Cisl e Uil, Rita Magnano, Fabio Russo e Michele Sollami, “da oggi si potrebbe espandere a macchia d’olio in tutta la provincia”, perchè “emerge sempre più chiaramente –sostengono- che al di là dei tagli, l'obiettivo vero è distruggere la scuola pubblica”. “Tra i tagli dell’anno scorso e quelli che si prevedono quest’anno –sottolineano- saranno 450 i posti di lavoro che verranno a mancare in provincia di Enna. Una situazione inaccettabile. Per questo chiediamo l’aiuto di tutti, per un’azione comune che coinvolga le istituzioni, i genitori, i docenti e il personale Ata, affinchè si avvi un’opera di sensibilizzazione nei confronti del direttore regionale Guido Di Stefano, che non penalizzi ulteriormente l’organico del personale della scuola della nostra provincia”.
Giacomo Lisacchi
Bravi, bravi , Vorrei sapere come è finita . Siete riusciti ad ottenere qualcosa? Comunque sia , bravi lo stesso , occorre far sentire la propria voce ogni tanto altrimenti sarà la fine.
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