“Il Tar di Palermo ha confermato il corretto operato dell'assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi che, attraverso il commissariamento del Consorzio Asi di Dittaino, ha posto in essere tutte le misure idonee per evitare che nel futuro venisse perpetrata l'insostenibile gestione finanziaria del consorzio stesso, così come emerge dall'attività da me prodotta”. E’ quanto dichiara Alfonso Cicero, ex commissario dell’Asi di Enna e attuale commissario straordinario dell’Asi di Caltanissetta, commentando la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia che ha respinto, nel merito, i ricorsi seguiti al provvedimento di scioglimento degli organi di gestione del consorzio Asi di Enna, disposto dall’assessore all’Industria, nel novembre 2009. “La decisione del Tar di Palermo di respingere, in quanto totalmente infondati, i ricorsi di merito presentato dall’ex presidente Gaetano Rabbito e altri ex amministratori del Consorzio Asi di Enna, contro la decisione di scioglimento degli organi consortili e della mia nomina a Commissario straordinario, conferma – sottolinea Cicero - la piena legittimità dell'atto di scioglimento degli organi adottato il 19/11/2009 dall'Assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi e, altresì, fissa in modo inequivocabile la cattiva gestione dello stesso Rabbito. La precedente amministrazione Rabbito si è resa responsabile – aggiunge Cicero- della non appropriata gestione amministrativa dell'Ente, che ha determinato, tra l'altro, ingenti oneri a carico del bilancio Asi. La gestione Rabbito, così come avevo fin dall'inizio evidenziato, ha dimostrato incapacità e la non corretta programmazione dell'attività economico-finanziaria dell'Ente. La disciolta amministrazione – commenta ancora Cicero, leggendo passi della sentenza- aveva determinato il grave deficit finanziario con conseguenze negative al funzionamento del Consorzio, quindi con pesanti ricadute al pagamento degli oneri obbligatori, quali gli stipendi al personale e le spese necessarie per il funzionamento del Consorzio, quali utenze, assicurazione, tasse, fornitori e così via. Dopo il mio insediamento, Rabbito e altri avevano condotto una violenta campagna di attacco nei miei confronti strombazzando a mezzo stampa ed in tutte le sedi che mi avrebbero cacciato dal Consorzio per l'illegittimità degli atti assessoriali. Anche qualche ambiguo individuo della provincia di Caltanissetta si era collegato con le dinamiche della provincia di Enna per denigrarmi e attaccarmi in modo scomposto e gratuito. Inoltre, sempre in modo violento e gratuito venivo attaccato pubblicamente in merito all'attività di identificazione delle responsabilità gestionale a carico dell'ex amministrazione Rabbito. Adesso, la giustizia ha chiuso definitivamente ogni questione affermando il principio della legalità“.
Giacomo Lisacchi
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