martedì 31 maggio 2011

Cosa accade nel centrodestra?

“C’è preoccupazione sull’attuale schema del centrodestra in Sicilia. E su questo bisognerà parlare, con spirito propositivo e costruttivo”. La pone così Pippo Fallica, luogotenente di Gianfranco Miccichè, che saluta con soddisfazione i risultati della neonata Forza del Sud, al suo primo test elettorale in Sicilia. Secondo i calcoli degli uomini di Miccichè, il partito meridionalista del sottosegretario totalizza, nei comuni in cui si votava con sistema proporzionale e quindi erano presenti i simboli dei partiti, un risultato medio che si attesta intorno al 7 per cento. “Il calcolo è presto fatto e si ottiene sulla base degli otto comuni nei quali eravamo presenti con il nostro simbolo”, spiega Fallica.

I calcoli sono ancora quelli della prima ora, ma dalle parti di Forza del Sud si parla di un Pdl che si attesterebbe, nei comuni in cui si votava col proporzionale, sotto il dieci per cento. Più o meno tanto quanto il Pid, nato l’altroieri dalla scissione dell’Udc. Certo, persino i numeri ognuno può leggerli come vuole, magari tirando in ballo l’argomento delle liste civiche “d’area” che possono aver tolto qualcosa ai partiti tradizionali. Ma che la tornata elettorale siciliana possa ridisegnare nuovi rapporti di forza all’interno del centrodestra siciliano è difficile negarlo.

Qualche esempio può aiutare. A Patti, il Pdil si presentava con una propria lista, che ha ottenuto il 3,57 per cento, un quarto di quanto ha ottenuto Sicilia Vera di Cateno De Luca. A Campobello di Mazara, la lista del Pdl col nome di Berlusconi in bella vista correva in solitaria e non è arrivata al 4 per cento, mentre i miccicheiani hanno totalizzato l’8,7. A Ramacca, tradizionale enclave pidiellina, terra del deputato regionale Pippo Limoli, il Pdl ha totalizzato il 16 per cento, senza riuscire nemmeno a portare al ballottaggio il suo candidato. A Vittoria la lista del Pdl si è fermata al sette e mezzo per cento e a Bagheria al 7,9, meno della metà del Pid, primo partito con oltre il 16 per cento.

Test locali, con una miriade di liste civiche e una conseguente frammentazione del voto, certo. Ma, malgrado la vittoria di Ragusa con Di Pasquale e i commenti del coordinatore regionale Giuseppe Castiglione che parla di “risultato in controtendenza del centrodestra in Sicilia”, gli elementi per un energico rimescolamento di carte nel centrodestra isolano ci sono tutti. Con la stella di Silvio sempre più appannata, insomma, c’è spazio per nuovi equilibri in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, a partire dal Comune di Palermo. La partita del centrodestra siculo, mandati in archivio i lieti ricordi del 61 a zero, è appena cominciata.

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