Sarà l’ennesimo pastrocchio quello che si voterà questa sera in Consiglio comunale? L’interrogativo è d’obbligo, considerato quanto è stato stabilito in questi anni dalle varie leggi e confermato dalle sentenze della Commissione tributaria provinciale e regionale, dal Tar, dal Cga, dalla Corte dei Conti, dalla Cassazione e dalla Corte Costituzionale riguardante l’approvazione della Tarsu la cui competenza è del Consiglio comunale . La “ratifica” da parte del Consiglio delle delibere di giunta, che fissavano gli importi della Tarsu per il 2009 e il 2010, si potrebbe prestare ad ulteriori contestazioni da parte delle associazioni e dal Comitato cittadino contro il caro rifiuti. A questo proposito, dal Centro studi “Antonio Romano” si dicono esterrefatti. “Ma come è possibile –dichiara il presidente Mario Orlando- che l’Amministrazione comunale non tiene conto della deliberazione della Corte dei Conti della Sicilia, emessa su richiesta di parere formulata dal sindaco di Enna con nota del 23 marzo 2010? Una richiesta finalizzata a sapere, posto che le ultime aliquote approvate risalivano all’anno 2003, se era possibile, per un ente dissestato, di potere rideterminare le aliquote inerenti la Tarsu, anche successivamente al termine previsto dalla legge. Infatti, la Corte dei Conti ha espresso il parere che il Comune di Enna, se pur ente dissestato, non può rideterminare le aliquote inerenti la tassa rifiuti successivamente al termine previsto dal 1° comma dell’art. 69 del dlg n. 507/1993, prorogato poi con una successiva legge del 2001 e con la 296/2006 art.1 com. 169”. “Si sta determinando –dice Orlando-, una vera e propria confusione nel Comune di Enna. Come si può ignorare le legge 388/2000, che asserisce che la determinazione dei tributi è un atto propedeutico all’approvazione del bilancio. Così come non si tiene conto che il Consiglio comunale di Enna, con delibera n. 17 del 28/4/2007, ha approvato il ‘Regolamento delle entrate tributarie comunali’ dove, recependo la legge finanziaria 296/2006, nell’art. 5 si legge: 1) “Il Consiglio comunale delibera all’istituzione e all’ordinamento dei tributi. 2) Alla determinazione e all’adeguamento delle relative aliquote e tariffe, nel rispetto dei limiti massimi stabiliti dalla legge, nonchè delle agevolazioni, provvede il Consiglio comunale””. Non solo. “Il Comune -aggiunge Orlando- per quanto riguarda il 2009 non ha riportato nel Bilancio di previsione al titolo I° ne la Tarsu ne l’addizionale, la cui somma si aggira sui 3 milioni e 752 mila euro”. “Quindi –conclude Orlando-, primo: è illegittimo approvare tariffe retroattivamente; secondo: non si possono ratificare le tariffe approvate dalla Giunta comunale; terzo: è il Consiglio comunale che discute e approva le tariffe sulla scorta di un Piano economico. Piano economico, a quanto ci risulta, mai presentato dall’Ato EnnaEuno nonostante le sollecitazioni fatte dall’ex amministrazione Agnello”.
Giacomo Lisacchi
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