Enna. Un ruolo importante nella vicenda dell’omicidio della giovane Vanessa Scialfa, lo hanno recitato i genitori dei due ragazzi, ambedue impiegati comunali. Giovanni Scialfa, padre di Vanessa, quando si è saputo che la figlia era scomparsa, che aveva lasciato a casa il suo cellulare, di cui non si distaccava mai, ha allertato il popolo di facebook, invitandolo ad aiutarlo ed ha fatto una descrizione ben precisa della figlia, oltre a pubblicare la fotografia, mettendosi in comunicazione diretto con un gruppo di ragazzi che lo hanno incominciato a collaborare, poi bloccati, dolorosamente dalla notizia che la ragazza era stata uccisa ed il corpo buttato in un dirupo ricco di sterpaglie.
Il compito di Filippo Lo Presti, padre di Francesco è stato più difficile e doloroso perchè ha capito da subito che qualcosa non andava in suo figlio e si è affacciato il sospetto che poteva essere lui la causa della scomparsa della ragazza. Ha contattato immediatamente un poliziotto diceva che suo figlio, dopo la scomparsa di Vanessa, era molto strano, il suo comportamento non era sereno, c’era qualcosa che non andava. Le domande che lui faceva a Francesco avevano delle risposte che erano prive di logica. A quel punto ha deciso di confidarsi con un poliziotto, spiegando che bisognava approfondire il comportamento del figlio, se si volevano avere delle notizie certe sulla scomparsa della ragazza. E’ nato da lì il sospetto che Francesco Lo Presti poteva essere persona informata dai fatti sulla scomparsa di Vanessa con la quale aveva avuto spesso dei contrasti sia a livello affettivo, perché lui usava la droga, perché non riusciva a trovare lavoro, perché era molto aggressivo quando si entrava in discussione. Dalla segnalazione del padre poi tutto il resto con la confessione completa dell’omicidio consumato.
Nessun commento:
Posta un commento