Oggi . Una festa organizzata
dall’Amministrazione comunale con il patrocinio del Provincia Regionale, e in collaborazione con La Pro
Loco e la Banda-Ass. Filarmonica Città di Villarosa.
“Obiettivo principale di queste celebrazioni –dichiara Zaffora- deve essere
quello di rafforzare i sentimenti
civici più sani che contribuiscono alla crescita e allo sviluppo di una
comunità inclusiva e solidale”. Dunque, duecentocinquanta
candeline. Un numero di anni alcuni dei quali vissuti in prosperità e crescita
e tanti altri in difficoltà. Luci e ombre di un un paese che in tutto l’800 ha
visto un incremento demografico man mano che diveniva centro minerario, ma che
neanche con questa attività ottenne un miglioramento nelle condizioni
socio-economiche del popolo. Nel dopoguerra, crollate tante illusioni, ebbe
inizio quel movimento emigratorio verso le città industriali del nord-Italia e
verso la Francia, la Germania, il Belgio dove i minatori andarono a lavorare
nelle miniere di carbone. Partivano prima soltanto gli uomini e successivamente
le famiglie, sicché incominciò uno spopolamento del paese. Secondo il V°
Rapporto italiani nel mondo, presentato dalla ‘Fondazione Migrantes’, Villarosa
figura nella graduatoria tra i primi comuni della Sicilia per numero di
emigranti ed è l’unico comune dove la popolazione emigrata supera quella
residente. Sono 6218 gli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti
all’estero), il 115,2%, e solo 5398 la popolazione residente. Negli anni ’60
Villarosa cercò di non rassegnarsi allo spopolamento e lottò per la costruzione
della diga Morello chiedendo nello stesso tempo
anche la costruzione di industrie per la lavorazione dei sali potassici
estratti dalle miniere di Corvillo, di Pasquasia e di Mandre. Speranza di
industrializzazione che fu presto disattesa con la promessa però di realizzare lo sviluppo industriale della zona con
due attività produttive (la Carpenteria meccanica e la Geco-Elettro, per la produzione di elettrodomestici) oltre alla
Plastionica (l’unica realizzata) che avrebbero assorbito oltre 500 posti di
lavoro. Oggi invece
Villarosa cerca di non soccombere al momento di crisi che stiamo attraversando
guardando al futuro.
Giacomo Lisacchi
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