domenica 22 aprile 2012

Villarosa festeggia l’anniversario del 250° della sua fondazione


Oggi . Una festa organizzata dall’Amministrazione comunale con il patrocinio del Provincia Regionale, e in collaborazione con La Pro Loco e la Banda-Ass. Filarmonica Città di Villarosa. “Obiettivo principale di queste celebrazioni –dichiara Zaffora- deve essere quello di rafforzare i sentimenti civici più sani che contribuiscono alla crescita e allo sviluppo di una comunità inclusiva e solidale”. Dunque, duecentocinquanta candeline. Un numero di anni alcuni dei quali vissuti in prosperità e crescita e tanti altri in difficoltà. Luci e ombre di un un paese che in tutto l’800 ha visto un incremento demografico man mano che diveniva centro minerario, ma che neanche con questa attività ottenne un miglioramento nelle condizioni socio-economiche del popolo. Nel dopoguerra, crollate tante illusioni, ebbe inizio quel movimento emigratorio verso le città industriali del nord-Italia e verso la Francia, la Germania, il Belgio dove i minatori andarono a lavorare nelle miniere di carbone. Partivano prima soltanto gli uomini e successivamente le famiglie, sicché incominciò uno spopolamento del paese. Secondo il V° Rapporto italiani nel mondo, presentato dalla ‘Fondazione Migrantes’, Villarosa figura nella graduatoria tra i primi comuni della Sicilia per numero di emigranti ed è l’unico comune dove la popolazione emigrata supera quella residente. Sono 6218 gli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), il 115,2%, e solo 5398 la popolazione residente. Negli anni ’60 Villarosa cercò di non rassegnarsi allo spopolamento e lottò per la costruzione della diga Morello chiedendo nello stesso tempo anche la costruzione di industrie per la lavorazione dei sali potassici estratti dalle miniere di Corvillo, di Pasquasia e di Mandre. Speranza di industrializzazione che fu presto disattesa con la promessa però di  realizzare lo sviluppo industriale della zona con due attività produttive (la  Carpenteria meccanica e la Geco-Elettro, per la produzione di elettrodomestici) oltre alla Plastionica (l’unica realizzata) che avrebbero assorbito oltre 500 posti di lavoro. Oggi invece Villarosa cerca di non soccombere al momento di crisi che stiamo attraversando guardando al futuro.

Giacomo Lisacchi

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