Villarosa.
Celebrare tutti insieme il 25 aprile per ricordare le radici della nostra
democrazia e della nostra Costituzione senza dimenticare la lotta al
nazi-fascismo. Ieri, in piazza Palatucci a rendere omaggio ai caduti in guerra
e onorare quanti hanno sacrificato la propria vita per un mondo più libero e
giusto, oltre alle autorità si sono presentati moltissimi cittadini che hanno
voluto così testimoniare l’immutata volontà di difendere sempre, e in ogni
occasione, i valori della Liberazione. E’ stato con questo spirito che ieri
mattina, 67 anni dopo, si è voluto ricordare quel 25 aprile 1945 alla presenza
del sindaco, del comandante della stazione dei carabinieri e della polizia
urbana, Francesco Cupani e Vincenzo Profeta, dei rappresentanti dell’Anpi, di
mons. Salvatore Stagno e don Salvatore Chiolo. La cerimonio ha avuto inizio con
un il corteo che partito dal Municipio ha percorso corso Regina Margherita sino
al monumento ai caduti. Momento culminante della festa la deposizione della
corona d’alloro ai piedi del Monumento ai caduti, da parte del sindaco Gabriele
Zaffora, la benedizione di mons. Stagno e la scopertura di una targa marmorea
dedicata al bersagliere Giacomo Lisacchi, medaglia d’argento al valor militare.
Alla cerimonia hanno partecipato i familiari del bersagliere. “E’ grazie
all’impegno di tanti italiani –ha detto mons. Stagno-, che arrivò fino al
sacrificio della vita, che abbiamo conquistato democrazia e libertà”. “Con
questa cerimonia semplice, ma significativa -ha detto invece il nipote del bersagliere,
Giacomo Lisacchi-; con questa piccola lapide marmorea, in onore e memoria di un
‘patriota resistente’, scoperta oggi al Monumento dei caduti, Ella signor
Sindaco e la sua amministrazione, con grande sensibilità d’animo, ha fatto sì
che il tempo, che, con avarizia, depreda la
memoria, non lasci sprofondare e sommergere nell’oblio un soldato concittadino”.
“Le presenti generazioni - ha sottolineato il sindaco Zaffora, nel discorso
celebrativo-, non possono non farsi carico di tenere vivi ed attuali gli ideali
che consentirono di restituire pace e democrazia. Questo luogo nel gennaio
scorso è stato intitolato a un martire della shoa, il questore Palatucci. Oggi
a tutti questi nomi aggiungiamo quello del nostro concittadino Giacomo Lisacchi
che non ha esitato a sacrificare la propria vita per non recedere di fronte
agli ideali di giustizia e alla aspirazione di Libertà”.
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