giovedì 18 agosto 2011

Collaborazione zero da parte dei barresi per l'omicidio di Gianni Tambè

Barrafranca. Potrebbe essere uno del luogo, l’assassino del pregiudicato Gianni Tambè, il commerciante d’auto ucciso a colpi di pistola calibro 7,65 giovedì scorso mentre lo stesso si trovava davanti ad un bar di via della Repubblica. E’ un’ipotesi che da qualche giorno sta trovando molti proseliti nell’ambito degli investigatori del comando provinciale dei carabinieri. L’assassino, nonostante la sua spregiudicatezza nell’eseguire la sua missione di morte, ha voluto coprirsi il viso con un foulard, per cui si ritiene che lo abbia fatto per non essere riconosciuto dai presenti in quel momento davanti al bar ed addirittura si pensa che sia un barrese. La Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta in collaborazione con il Reparto Operativo del Comando provinciale, coordinato dal capitano Michele Cannizzaro, stanno cercando di capire in quale contesto possa essere maturato l’omicidio di Tambè. Intanto c’è da sottolineare ancora una volta che l’omicidio ha lo stesso modus operandi di quello di Maurizio Marotta, avvenuto a dicembre, per cui potrebbe essere maturato nel mondo della droga. Quello che ancora si chiedono gli investigatori come è possibile che una persona venga uccisa in una zona centrale del paese e nessuno ha notato la persona, la Panda di colore grigio che è servita per scappare, nessuna ha preso il numero di targa. Sono situazioni queste che sono state vissute a Barrafranca tante volte davanti a tanti omicidi. E’ un omicidio di stampo mafioso e di questo non ci sono dubbi, ma chi ha ordinato l’esecuzione? Questo è un interrogativo ai quali gli investigatori vogliono dare una risposta, la più esatta possibile. Negli ultimi anni la malavita organizzata si è interessata dalla droga e della sua vendita perché gli utili sono enormi. L’omicidio di Gianni Tambè continua ad essere accostata a quella di Maurizio Marotta e nessuno esclude che possa essere stato lo stesso gruppo ad ordinarlo e probabilmente anche lo stesso esecutore. Tra gli investigatori serpeggia una certa sicurezza, nel senso che su questo delitto si farà sicuramente chiarezza e che l’omicida sarà assicurato alla giustizia, ma sarà solo ed esclusivamente merito delle forze dell’ordine, della Dda Caltanissetta, collaborazione della popolazione barrese ancora una volta zero.

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