giovedì 13 settembre 2012

Coppia romena in miseria, vendono le fedi nuziali per curare il figlio


Tutti i giorni un via vai continuo per chiedere derrate alimentari di prima necessità e vestiti, ma anche aiuti per pagare bollette dell’acqua o della luce: due servizi essenziali dove si abbatte inesorabilmente la mannaia del distacco. Le mamme arrivano alla spicciolata, tenendosi avvinghiati i propri piccoli: sono giovani per lo più. Raccontano di mariti disoccupati, di lavoro che non c’è, di stenti e difficoltà ad andare avanti. Sono scene abituali, che si ripetono con amara regolarità dalla mattina alla sera davanti alle volontarie dell’associazione “La  Tenda” della Caritas diocesana. Il presidente Gaetano Andolina ascolta tutti, di ciascuno conosce necessità e bisogni, ma soprattutto drammi psicologici. Questo di via Donizetti è un sicuro punto di riferimento per i disperati, per coloro che non hanno più santi a cui votarsi. E proprio in questo posto ieri abbiamo incontrato una famiglia romena: Marian e Valentina Teleanu, 44 anni lui e 33 lei e i loro cinque figli, un maschio di 17 anni e quattro femminicce di 14, 12, 8 e 5 anni. Marian si vede lontano un miglio che si vergogna: a casa è la moglie che porta un poco di soldi facendo la badante. E lui è mortificato perchè, pur essendo un muratore, da un anno non riesce a trovare lavoro e alcune settimane fa ha subito l’umiliazione del distacco dell’acqua per delle bollette non pagate. “Con il misero stipendio di Valentina –dice il presidente Andolina- appena preso e privandosi di tutto, hanno subito pagato due bollette, per le altre due rimaste pare che il Comune stia vedendo quello che può fare”. Valentina –è lei a lanciare l’appello- con le lacrime agli occhi e con pudore chiede aiuto e un lavoro per il marito. “Mio marito non sa parlare e capire bene l’italiano –dice- e questo è sicuramente un handicap, però è bravo nel mestiere di muratore. Professionalmente è completo e sa mettere mano dalle fondamenta al tetto di una casa. Dategli la possibilità di dimostrare le sue capacità ma con un lavoro con i documenti in regola, non in nero”. “Marian –afferma Andolina- lo conosco da alcuni anni. E’ un ragazzo serio che sta vivendo il dramma di non poter mandare avanti la famiglia e in particolare aiutare il figlio diciassettenne bisognoso di cure”. “Siamo venuti in Italia -racconta Valentina- per curare nostro figlio Sami, cosa impossibile in Romania perchè per operarlo non sarebbe bastato neppure vendere la casa. In meno di un anno a Catania ha già subito 8 interventi e non sappiamo come ringraziare dell’aiuto il signor Andolina e l’associazione”. “Abbiamo fatto quello che era necessario fare –dice Andolina- grazie ad un progetto della Caritas. E’ stato duro, ci sono stati grossissimi problemi economici d’affrontare, ma grazie a Dio oggi il ragazzo sta bene e frequenta con profitto l’Istituto alberghiero”. “Il nostro vero dramma –racconta ancora Valentina- non è come dare da mangiare ai nostri figli, per questo riceviamo l’aiuto de La tenda, ma come pagare le bollette dell’acqua, della luce e l’affitto. Per pagare l’ultimo mese abbiamo venduto le nostre fedi. Nonostante queste difficoltà, però, vogliamo rimanere in Italia. Qui è il fututo dei nostri figli che studiano tutti con profitto. E se Dio vorrà avranno una vita più dignitosa dalla nostra”.

Pietro Lisacchi

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