mercoledì 26 novembre 2014

ENNA 1943 Ricordi di Guerra

Un viaggio nella memoria e nel ricordo, un’emozione che dura da settantuno anni. Un libro dal titolo semplice, “Enna 1943”, che rievoca i tragici avvenimenti dei giorni 11, 12 e 13 luglio di quell’anno: la guerra che con il suo carico di distruzione, di lacrime e di morte, passava anche da Enna. Erano i giorni in cui le forze angloamericane, sbarcate in Sicilia, avanzavano inesorabilmente contro i tentativi di resistenza dei tedeschi di stanza nell’isola: la popolazione civile occupò allora, per alcuni lunghi e tragici giorni, la posizione più scomoda che si possa immaginare. Stava in mezzo ai belligeranti tra i quali “non vi furono santi da una parte e demoni dall’altra”. Ieri l’affollata sala del Centro polifunzionale “Antonio Maddeo” ha omaggiato l’autore del volume, Augusto Lucchese, e nello stesso tempo ha plaudito all’iniziativa, patrocinata dal comune di Enna, promossa dall’associazione “Ethos” in collaborazione con le associazioni “Fundrò” e “Vittime civili di guerra”. Il libro, riccamente illustrato con poetiche immagini d’epoca in bianco e nero, è frutto di una serie di appunti che Lucchese, all’epoca giovanissimo, annotò su dei fogli di quaderno dove descrisse quanto avvenne in quei giorni di bombardamento. “Un racconto –è scritto nella prefazione- dallo stile semplice pur accurato, classico ma al tempo stesso scorrevole, che riesce a far vivere e rivivere le tremende sventure sofferte da quella adorabile terra – Enna – che Callimaco, l’elegiaco, chiamò l’Ombelico della Sicilia”. “Lucchese –ha detto il dott. Orazio Costorella, che ha intrattenuto gli intervenuti con la lettura di alcuni brani- con questo libro ha voluto rievocare un periodo che ha procurato lutti in numerose famiglie e nello stesso tempo si rivolge alla generazione ennese che quasi sicuramente non è a conoscenza di alcuni aspetti storico-sociali della propria città. Di come questa città fu toccata dall’evolversi del secondo conflitto mondiale e dell’effetto che quelle memorabili ore ebbero sulla popolazione e sull’autore allora tredicenne. Ancora oggi –ha aggiunto- rimane oscuro il motivo per cui Enna venne scelta come sede per l’importante strategico comando della VI armata. Una valida ragione potrebbe essere la posizione strategica della città. Enna, inizialmente, pur ospitando diverse strutture militari e diverse fabbriche di munizioni, sembrava non rientrare tra gli obiettivi dell’aviazione alleata. Purtroppo a distanza di pochi giorni dallo sbarco a Gela anch’essa venne bombardata ripetutamente e in modo massiccio e fu per un caso fortuito che venne risparmiata la polveriera che se colpita avrebbe fatto saltare in aria l’intera città. Ad accrescere la paura dell’autore fu una bomba inesplosa davanti casa sua che rimase nei pressi dell’abitazione fino all’arrivo degli americani”. L’incontro si è arricchito del contributo portato dell’ing. Alessandro Scelfo, Mario Orlando, Giuseppe Vicari e tanti altri.

Giacomo Lisacchi


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