domenica 25 novembre 2012

A Enna grande mobilitazione di studenti e docenti



Forse è troppo azzardata paragonarla alla Primavera Araba. Ma quello che sta accadendo nelle scuole di Enna, mobilitazione insieme di docenti, studenti e genitori, al di là delle proprie convinzioni politiche e delle appartenenze sindacali, è una vera e propria presa di coscienza di un sistema che non regge e che quindi va cambiato. Dunque, sulla scia di quanto sta succedendo nelle scuole superiori della Sicilia e nel resto dell’Italia, anche a Enna, ieri nel corso dell’affollatissima manifestazione organizzata dalla Flc-Cgil (migliaia i partecipanti), è stato lanciato un segnale chiaro: “I lavoratori della scuola e studenti –afferma la segretaria provinciale Angela Accascina - si sono uniti per protestare contro i nuovi tagli previsti dalla legge di stabilità, contro la revisione degli organi collegiali contenuta nell’ex legge Aprea e contro il concorso del ministro Profumo, che è diventato una farsa”. Tutti gli Istituti superiori si sono uniti per una protesta pacifica, mai arrogante. Gli studenti, come hanno testimoniato in questi giorni attraverso le pagine del nostro giornale, hanno a cuore il loro futuro. “Non è questa la scuola che dovrebbe formare i cittadini del futuro –dicono all’unisono i ragazzi del liceo scientifico “Farinato” - che  alle 8,30  un’ora prima che si recassero in p.zza Europa per partecipare al corteo, hanno abbracciato idealmente la loro scuola tenendosi per mano e formando un cordone umano attorno a tutto l’edificio. Quindi, d’ora in poi, guai a chiamare Enna città dormiente: è una città reattiva, almeno da parte delle nuove generazioni. Il corteo lungo e partecipato che da p.zza Europa ha sfilato per v.le IV Novermbre e via Roma è arrivato in p.zza Vittorio Emanuele con striscioni e slogan. I manifestanti hanno urlato ripetutamente a squarcia gola: “La scuola non si tocca, la difenderemo con la lotta”; “Il futuro siamo noi”; “La crisi non la paghiamo noi”. Tra i cartelli e gli striscioni: “Perchè privarci dell’istruzione per avere più potere voi? Non ci stiamo”; Manovre sbagliate- Schettino: affonda la Concordia; Monti affonda l’Italia”; “Sono un’insegnante di...sosdegno”. “Chi ha frequentato una scuola superiore alcuni decenni fa –commenta il prof. Angelo Caccamo dell’Itcg- non può non ricordare un’autogestione. Quanti ministri della Pubblica Istruzione hanno apportato modifiche al sistema scolastico contestate dagli studenti con occupazione e autogestioni. Ma oggi è diverso. C’è un grande disagio sociale e questa cosa è grave. Siamo in mezzo ad una strada”. “Siamo soddisfatti per la riuscita della manifestazione – sottolineano i rappresentanti degli studenti degli istituti-. E’ importante far comprendere ai giovani, che siamo in molti ad essere preoccupati per il futuro. Dobbiamo unire le nostre voci disunite, in un unico coro, per denunciare tutti i problemi della nostra società. Vogliamo – aggiungono-  far capire a chi vive in questo territorio che siamo pronti a manifestare ancora per tutto ciò che ci riguarda direttamente”. Alla manifestazione ha partecipato anche il sindacato Gilda, firmatario a livello nazionale dell’accordo con Cisl, Uil, Snals Confsal e il governo. “Aderiamo alla contestazione –dice la segretaria provinciale, Rita Riccobene- pur avendo ottenuti dall’incontro con il governo due punti importanti: riduzione dell’orario e gli scatti. Ma continuiamo nella contestazione affinché non venga distrutta la scuola statale”.

Giacomo Lisacchi

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