lunedì 7 giugno 2010

OSSERVATORIO PROVINCIALE per la tutela del disagio

Un incontro urgente con il prefetto Giuliana Perrotta. A chiederlo è la Fisascat Cisl che denuncia il grave stato di disagio nel quale a volte si trovano le strutture di accoglienza e di assistenza per persone non più autosufficienti della provincia di Enna. Quella dei servizi ai disabili è una delle questioni che ha un certo impatto sociale, che investe sentimenti e situazioni di disagio da una parte e interessi dall’altra e per questo la Fisascat Cisl chiede, con una lettera inviata ieri al prefetto, l’attivazione di un osservatorio provinciale. “A seguito delle tante vertenze – scrive la segretaria provinciale Rita Mobilia- passate e in itinere che riguardano le varie case di accoglienza per anziani, minorati psichici ecc., nel territorio ennese, la scrivente O.S. chiede un incontro al signor Prefetto per prendere in considerazione l’attivazione di un ‘osservatorio provinciale permanente’ come strumento atto a svolgere rilevazioni periodiche per la tutela degli ospiti e dei lavoratori”. “E’ un quadro a tinte chiaro scure –denuncia senza mezzi termini l’esponente sindacale- quello che viene fuori dalle strutture di accoglienza; per questo chiediamo che venga attivato un osservatorio in modo che si possano monitorare le leggerezze che spesso emergono nella gestione di un settore strategico che ha il compito di gestire persone che hanno bisogno di attenzioni, cure e trattamento umano. Non è possibile che gli anziani e le persone non autosufficienti vengano trattate come merce di scambio per fare profitto. L’osservatorio sarebbe anche importante per monitorare anche l’utilizzazione dei lavoratori del settore che sono privi di tranquillità economica e che spesso sono usati come strumento di pressione che poco ha a che fare con la dignità. La vicenda di diverse strutture di accoglienza e di assistenza è un disastro. E noi come sindacato non possiamo essere coinvolti, come avviene spesso, solo quando le cose vanno male per poi ritrovarci a discutere per giorni e mesi con le istutuzioni e i lavoratori per trovare soluzioni e raggiungere accordi. L’osservatorio –conclude Mobilia- deve essere come una specie di prevenzione, prima nei riguardi delle persone che hanno bisogno di cure e poi nei confronti dei lavoratori. Vogliamo che si intervenga prima e non dopo che la frittata è fatta: Quadrifoglio docet”.

Giacomo Lisacchi

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