sabato 7 giugno 2014

MONS. ROSARIO GISANA A VILLAROSA

Una bella cerimonia, allietata dal coro Santa Cecelia, e nel contempo anche una grande festa popolare. La festa della Chiesa amata dalla gente. Domenica pomeriggio, le comunità di Villarosa e Villapriolo per la prima volta hanno abbracciato e accolto con entusiasmo il nuovo vescovo, don Rosario Gisana (così ama essere chiamato) accompagnando con applausi il suo ingresso prima nella chiesa di San Giuseppe di Villapriolo, dove è giunto per una breve visita, e poi nella Chiesa Madre di Villarosa, stracolma e profumata d’incenso, dove invece si è celebrata solennemente l’Eucarestia. Ad attenderlo davanti al sacrato della matrice le autorità civili, militari e religiose tra cui il vicario foraneo, don Salvatore Stagno, e il sindaco Franco Costanza che gli sono corsi incontro per un caloroso benvenuto. “Eccellenza reverendissima, carissimo don Rosario –ha detto don Salvatore Stagno, nel saluto- è con grande gioia che la comunità ecclesiale di Villarosa accoglie per la prima volta il nuovo pastore. Ella, eccellenza, è qui, a casa. E’ in mezzo ai suoi figli spirituali che vogliono aderire al suo ministero di padre e di pastore. In qualità di parroco della Chiesa Madre e di vicario foraneo –ha aggiunto-, ho l’onore  di presentarle la comunità di Villarosa che manifesta un cuore grande e semplice, desideroso di ascoltare la parola di Dio e di testimoniarla. La Chiesa di Villarosa con le sue tre parrocchie di San Giacomo Maggiore, dell’Immacolata Concezione, di San Giuseppe in Villapriolo, fa proprie le gioie e i dolori di questo lembo di terra della Sicilia, ne assume le attese e le speranze, riflette sulle sue contraddizioni e lo fa nello snodarsi di una vita ecclesiale abbastanza viva, caratterizzata da una ministerialità consapevole ed attiva”.  Dinanzi all’attuale panorama storico che spesso si presenta con un’ecclissi del sacro, accompagnato dalla scomparsa della verità, dallo scandalo della povertà, mons, Gisana nell’omelia ha proposto una fede crescente capace di testimoniare con credibilità il Vangelo di Cristo. “La parola di Dio –ha detto- dà vita, speranza, futuro e prospettive. Sembra davvero molto paradossale ragionare in questi termini e utilizzare queste parole nel momento in cui ci troviamo dal punto di vista socio-culturale. Nel momento in cui lo stato delle famiglie e le tante situazioni variegate purtroppo ci dicono tutto il contrario”. Quindi ha ringraziato “con molta gioia e gratitudine” il vicario, i presbiteri (don Salvatore Chiolo, don Salvatore Bevacqua e don Tino Regalbuto), le autorità e la bellissima comunità di Villarosa e Villapriolo in quanto “testimoni di fede e del Signore”. Alla fine della cerimonia a mons. Gisana sono stati donati due paramenti liturgici: un asciugatoio e un grembiule, “segni di una Chiesa povera, ma ricca di poveri da servire, a cui lavare i piedi e fasciare le ferite versando il balsamo della parola”.


Pietro Lisacchi

Nessun commento:

Posta un commento