giovedì 26 aprile 2018

MUSUMECI, “Vogliamo che il ciclo dei rifiuti nasca e muoia all'interno della stessa provincia”


Visita istituzionale lunedì scorso del governatore Nello Musumeci alla ”provincia (così l’ha definita) che presenta il maggiore degrado nella viabilità statale e provinciale”. Ad accompagnare il presidente a Enna  l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, il capo della Protezione civile, Calogero Foti, il dirigente generale dipartimento Acque e rifiuti, Salvo Cocina, che coadiuva Musumeci nella struttura commissariale decisa dal governo nazionale per trovare una via d'uscita all'emergenza nell'Isola, il soggetto attuatore dell’Ufficio per il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce, e il responsabile del Coordinamento territoriale Sicilia dell’Anas, Valerio Mele. Come prima tappa quella dell’impianto di trattamento meccanico biologico, attiguo alla discarica di Cozzo Vuturo, che –come ha sottolineato- “dovrà essere operativo entro due mesi". Questo perché, nonostante l’impianto fosse già stato ultimato, si è riscontrato un problema in una delle vasche, dalla quale si è registrata una fuoriuscita di percolato e i cui lavori di ripristino sono appena iniziati. "L'impianto - ha detto il direttore dei lavori, Renato Barazzetta - è piccolo e questo permette una manutenzione più semplice. Ma ancora manca l'allaccio dell’energia elettrica”. A chi chiedeva se l’impianto ennese potesse smaltire i rifiuti di altri comuni, Musumeci non ha esitato a dire che "ogni provincia si piange i suoi rifiuti”.
“Vogliamo che il ciclo dei rifiuti nasca e muoia all'interno della stessa provincia”, è il pensiero di Musumeci davanti a un’emergenza che torna in tutta la sua gravità a macchia di leopardo nei vari angoli di Sicilia. Nell’occasione ha incontrato anche una delegazione contraria alla discarica ad Agira, assicurando che “entro fine settimana verrà esaminato l’iter per l’autorizzazione con estrema obiettività”. Il Governatore si è poi spostato in prefettura per presiedere un vertice con il prefetto Maria Rita Leonardi. “Iniziamo da Enna per la ricognizione dello stato delle viabilità siciliana - ha detto. Siamo pronti a stanziare 50 milioni di euro per sistemare strade che da altre parti d'Italia non sarebbero definite neppure trazzere”. Presente all’incontro, oltre l’assessore Marco Falcone, anche l’attuale commissario del Libero Consorzio di Enna, Ferdinando Guarino. Nel corso dell’incontro l'Ufficio tecnico provinciale ha presentato una relazione in cui riportava i numeri dello stato pietoso in cui versano le strade provinciali. Su 147 strade, solo 26 sono transitabili in piena sicurezza, 47 sono chiuse per un totale di 346 chilometri su 1061. Nel 2015 la Protezione Civile dell’ex provincia di Enna aveva inviato alla Regione, un piano di ripristino con la relativa mappatura per il disseto idrogeologico, per un totale di 140 milioni di euro, ed aveva individuato 12 direttrici stradali prioritarie che necessitavano di manutenzione ordinaria e straordinaria. Oltre ai 50 milioni di euro da parte della Regione per rimettere in sesto alcune importanti arterie dell’ennese, Musumeci non ha esitato poi ad affermare che “la stessa cosa dovrà fare l'Anas e poi predisporremo un cronoprogramma”. A proposito di Anas, Musumeci a margine dell’incontro, ha ricevuto una delegazione formata dal Centro studi “sen. Antonio Romano”, con a capo il presidente Mario Orlando e l’ex sindaco di Nicosia Pino Castrogiovanni, i quali assieme all’ex sindaco di Leonforte Pino Sammartino, dal 1990  seguono la contorta vicenda della realizzazione della cosiddetta superstrada Nord-Sud (quante volte  se ne è occupato il nostro settimanale!) la quale avrebbe dovuto unire il Comune di Santo Stefano di Camastra, sul versante tirrenico, al Comune di Gela, sulla costa meridionale, attraverso il territorio dei Nebrodi, la provincia di Enna e quella di Caltanissetta. Insomma, una particolare via di comunicazione moderna, veloce e sicura tra le autostrade A20 (Messina-Palermo) e A19 (Catania-Palermo) e le strade statali 113-117-120-121-192-117bis-289. Opera, ritenuta da tutti di fondamentale importanza per lo sviluppo della Sicilia e in particolare per l’entroterra, però ancora in “stand by” dal tratto che va da Nicosia allo svincolo di Mulinello nei pressi di Valguarnera che, in tempo di vacche magre, rischia di essere cancellata dalle priorità previste da Anas. Infatti, pare, che l’Anas sia intenzionata, nonostante vi siano i progetti già esecutivi e cantierabili, più che  a costruire i rimanenti lotti C1 e C2, dare una sistemata alla meglio all’attuale vecchia strada statale. ”Lotti che se realizzati –ha spiegato la delegazione al presidente Musumeci- consentirebbero il rapido collegamento da Nicosia all’A19  perché i chilometri si ridurrebbero a 22,9, il tempo di percorrenza a meno di 20 minuti ed inoltre il collegamento alla stazione di Pirato a meno di 16 minuti. Tale diminuzione di percorso ovviamente si ripercuoterebbe per raggiungere anche il capoluogo. Tutto ciò, stante che la zona Nord della provincia di Enna è completamente scollegata con i percorsi delle FF.SS ed a notevole distanza dalle autostrade”. Prima di congedarsi, Musumeci ha promesso alla delegazione di convocare un vertice a Palermo per impegnare l’Anas a destinare le risorse necessarie per una infrastruttura indispensabile per la mobilità interna e dell’intera Sicilia.

Giacomo Lisacchi



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