sabato 11 settembre 2010

Degrado costa tirrenica

Duole dirlo, ma se parliamo di turismo la Sicilia fa solo sorridere viste le condizioni da terzo mondo in cui parte del litorale messinese del Tirreno versa. Fare una escursione lungo la costa, da Portorosa, “porto turistico della Sicilia”, sino ad arrivare a capo Tindari, è una esperienza adatta solo agli stomaci forti. Ad accompagnare per tutto il tragitto chi si avventura a percorrere a piedi quel tratto di costa, è un mare di buste, bottiglie di plastica e rifiuti di ogni genere. C’è di tutto: cumuli di rifiuti a poche decine di metri dal mare di materiali edili di incerta provenienza, inerti, laminati e porcherie di varia natura. Il luogo simbolo del degrado è il parco di contrada Saiatine (Bazia) in territorio di Furnari, comunemente chiamato “La pineta”, confinante con Portorosa, alcuni villaggi turistici e la spiaggia. Il parco, che centinaia di villeggianti devono obbligatoriamente attraversare per andare in spiaggia, è abbandonato a se stesso. Contenitori divelti, sacchetti e cumuli di rifiuti sparsi ovunque; le fontanelle di ghisa vandalizzate, due addirittura mancano (rubate?); lampioni in pessime condizioni e con i vetri rotti. Insomma, un parco che fa a pugni con il bello, la meraviglia e perchè no la speranza di Portorosa e dei complessi turistici che gli stanno attorno, tutti ben curati e immersi nel verde. Subito dopo il parco vi è un boschetto e qui la scena che si presenta ha dell’incredibile: oltre ai soliti rifiuti sparsi, si notano dei pozzetti a poche decine di metri dal mare dai quali fuoriescono miasmi di fetore (fognatura?). Non solo. Nella stradella, che l’alluvione di questo inverno ha interrotto, vi sono ammassati comuli di inerti; ma quello che più stupisce è la vista di alcune villette che, questa è l’impressione che si ha, forse sono state costruite nell’alveo di quello che una volta doveva essere un torrente, tanto che qualcuna è stata travolta dalla furia delle acque. Ma se Furnari piange, certamente non ridono i vicini Falcone e Oliveri. Anche nei due territori non mancano cumuli di inerti e rifiuti di orgni genere. Così come non è immune dal degrado la riserva naturale speciale di Marinello, appartenente al comune di Patti, per la quale il sindaco di Oliveri, Pino, ne rivendica l’annessione. Anche quest’anno, ci sono giorni in cui il mare delle due località balneari fa veramente pena. Galleggiano residui fognari, le solite buste, brandelli di plastica e quant’altro. Segno che questo materiale è abusivamente scaricato da qualche parte, lungo la costa. Qualcuno del luogo imputa il grave inconveniente oltre che al cattivo funzionamento dei depuratori anche ad un guasto, pare, della condotta fognaria sottomarina di Oliveri. Ad ogni modo, c’è da dire che il territorio che da Portorosa a Capo Tindari non è sufficientemente controllato. E questo, nonostante le amministrazioni comunali abbiano interesse a garantire l'igiene dei loro territori e soprattutto del mare, risorsa preziosa della loro economia.

Giacomo Lisacchi


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