domenica 25 settembre 2011

Enna-Spazzatura sparsa ovunque- La città condannata ad un amaro destino




Le ragioni alla base sono ancora una volta le fotografie che sono un pugno allo stomaco e stanno lì a testimoniare, più di ogni altra parola o analisi, il fallimento di certa politica che preferisce chiudere gli occhi di fronte al degrado. “La città è condannata ad un amaro destino e verso un misero ed inesorabile degrado ambientale. Enna è destinata a dover convivere con la spazzatura sparsa per le strade, considerato che l'Ato rifiuti si limita soltanto a svuotare i cassonetti, mentre le strade e le pendici rimangono stracolme di rifiuti di ogni genere”. E’ la forte denuncia dell’ex consigliere Tanino La Martina che sottolinea anche come “a nulla servono le segnalazioni e le lamentele di singoli cittadini verso l'Ato rifiuti, che in barba al contratto di servizio con il comune, non provvede allo spazzamento giornaliero del centro storico e allo spazzamento ogni tre giorni delle strade periferiche”. “Purtroppo –tuona La Martina- è alla vista di tutti: le strade non vedono una ramazza da anni. Altra nota dolente è la pulizia delle caditoie, ormai tutte otturate da ogni genere di materiale lasciato per terra. Per non parlare della raccolta differenziata che risulta essere del tutto inesistente. I ridicoli cassonetti verdi e gialli sono solo inutili oggetti ingombranti e per niente igienici. A conferma di ciò parlano le graduatorie dove tra i comuni virtuosi, Enna è relegata a rimanere negli ultimi posti, non solo a livello nazionale, ma anche regionale. Se è vero che la città di Enna è grande quanto un quartire di Catania, perchè non è possibile mantenerla pulita ed ordinata come lo era un tempo?” Si fanno, infine, sempre più pressenti gli inviti di La Martina all'assessore al verde Luigi Savarese a dimettersi perchè, sostiene, è “incapace di risolvere il problema del decespugliamento dell'erba, nonostante le numerose segnalazioni specifiche, anche con fotografie, e i suggerimenti dati a furor di popolo”. “Lui, invece –conclude La Martina-, continua imperterrito a fare promesse a destra e a manca, ma come sempre queste risultano essere le solite promesse da marinaio, perchè nulla cambia. Anzi, come tutti coloro che sono attaccati alla poltrona istituzionale e forte del suo "potere", si limita a dire che di dimettersi non ci pensa nemmeno. Forse vuole imitare qualche esponente del governo nazionale? Chissà! Ma a questo punto non ci resta che sperare in un intervento di una forza superiore”.

Giacomo Lisacchi

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