domenica 11 marzo 2012

Enna. Professionisti e impiegati nel tunnel della povertà




“Vecchia e nuova povertà” è il progetto della Caritas diocesana, voluto dal vescovo Michele Pennisi, già messo in campo da tempo. “Nuova povertà, appunto, perchè oggi sono coinvolte anche quelle persone –dice Gaetano Andolina, uno dei responsabili della Caritas di Enna- che fino a poco tempo erano abituate a vivere dignitosamente del proprio reddito. Per un lavoratore che porta avanti da solo la famiglia, un imprevisto qualsiasi può diventare un dramma. Per non parlare del capo famiglia che perde il lavoro: se non ha la fortuna di trovarne uno nuovo allora sì che la situazione precipita”. Così i pacchi alimentari della Caritas, guidata da Federico Emma, a Enna diventano un aiuto anche per chi non ci avrebbe mai pensato, per chi si deve forzare per superare la vergogna di chiedere, di chiedere da mangiare. Andare al deposito di via Flora e uscirne con il pacco in mano per molti, disoccupati e immigrati, è un abitudine, ma per i nuovi bisognosi è una esperienza dolorosa. E tanto più dolorosa quando a doverla fare sono uomini che fino a poco tempo fa erano orgogliosi di lavorare per mandare avanti la propria famiglia. “Un professionista –confida Andolina- due volte al mese riceve con discrezione la busta, ma è il caso anche di qualche impiegato che non sa come arrivare a fine mese. “Che la povertà sia in aumento –sottolinea Monica De Luca, anch’essa referente della Caritas- sono le oltre 500 famiglie che assistiamo mensilmente. Ma un altro termometro del disagio e della grave crisi che molte famiglie di Enna stanno attraversando viene dalle cosiddette “utenze di quartiere”, fortemente in aumento, le quali si rivolgono direttamente alle parrocchie di appartenenza, come ad esempio quella di San Bartolomeo, San Cataldo, Sant’Anna, oppure che si rivolgono alla Croce Rossa. Altro dato desolante, disarmante è quello delle giovani coppie sempre più in forte disagio economico e sociale sulle quali stiamo facendo molti interventi. La povertà –aggiunge- è cambiata e coinvolge laureati che sino a ieri avevano un’occupazione. Prenda ad esempio la situazione del settore della formazione professionale. Docenti e impiegati tutti in cassa integrazione, molti dei quali sopravvivono grazie al sostegno di genitori e nonni”. A rivolgersi alla Caritas di Enna non sono soltanto gli ennesi, ma anche famiglie e giovani coppie di paesi vicini. “Ogni martedì –spiega ancora Andolina- da Villarosa vengono circa 40 famiglie e tante volte per evitare caos e litigi distribuiamo perfino i bigliettini numerati. Facciamo tanto per i poveri –prosegue Andolina-, purtroppo le istituzioni sono assenti. Anzi, molto più spesso politici e amministratori si rivolgono a noi per aiutare questa o quell’altra famiglia in difficoltà di loro conoscenza”. La Caritas non provvedere solo all’alimentazione. “Sempre più persone –conclude Andolina- hanno bisogno di vestiti, scarpe, e qualche volta persino di un lettino per bambini. C’è anche la giovane ragazza bisognosa che si rivolge a noi per il vestito bianco del matrimonio. Sono vestiti nuovi, passati di moda, che ci vengono donati da negozianti. E poi tanti vengono da noi chiedendoci di pagare la bolletta della luce, dell’acqua. Gestiamo pure una Casa famiglia in via San Pietro per quelli che momentaneamente non hanno una fissa dimora che sono sempre più giovani. Attualmente ospitiamo un ragazzo di 21 anni buttato fuori dai genitori”.

Giacomo Lisacchi

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