martedì 18 dicembre 2012

Carmela D’Amico ha presentato il suo primo libro di poesie “Passi Silenziosi, fra pinsera e malincunia”


Ieri alla biblioteca “De Simone” la villarosana Carmela D’Amico ha presentato il suo primo libro di poesie “Passi Silenziosi, fra pinsera e malincunia”. Presente all’evento il prefetto Clara Minerva, il sindaco Franco Costanza, gli assessori Katya Rapè e Maurizio Abate. Ad illustrare l’opera il prof. Luigi Di Franco, noto studioso, e Gabriele Zaffora, già sindaco di Villarosa, che hanno tratteggiato e messo in risalto i pensieri dell’autrice sui vari temi trattati, cogliendo i sentimenti che vi traspaiono. Nella sala stracolma tantissimi i villarosani, tra cui il prof. Mario Montalbano, decano degli ex sindaci, che si sono ritrovati per ascoltare la poesia di Carmela, che si pone anagraficamente tra i poeti giovani che scrivono in siciliano. “Sono poesie che sono riuscite a suscitare in me –ha affermato il sindaco Costanza- emozioni e sensazioni che in certo senso mi accomunano a quelle dell’autrice. Mi riferisco alle poesie dedicate al minatore, “o carusu”, che ricordano che anche mio padre all’età di undici anni fece quella esperienza di lavorare nelle viscere della terra”. “Sono qui per parlare della dott. D’Amico –ha detto il prefetto Minerva-, brava funzionaria della prefettura, ma sotto una veste diversa, a me sconosciuta fino a qualche mese fa. Ho letto il suo libro con piacere che denota una sensibilità non comune, notevoli capacità espressive. Un libro che ha un particolare interesse per me che non sono siciliana, che conferma l’impressione che ho avuto sin dall’inizio della mia venuta in Sicilia: la terra dei contrasti, delle eccellenze, della grande cultura, della grande arte e poi la Sicilia invece dei problemi, della mafia, degli sperperi, della corruzione. Questo libro ritrae la parte che più amo, fatta di sofferenze, di povertà ma nello stesso tempo di alti sentimenti. E’ un libro testimonianza che parla di valori autentici che rischiano di scomparire. L’intenzione è di fare cultura che serve ai siciliani onesti per alzare la testa e per promuovere quel rinnovamento che tanti auspicano”. Nel corso della serata sono stati letti molti brani, in parte dalla stessa autrice, accompagnati dal malinconico accordo di chitarra, suonata dal fratello Luigi, intervallati da alcune canzoni siciliane, cantate da Costantino Bencivinni e Graziella Cassaro. Carmela D’Amico, benché abbia iniziato da pochi anni a scrivere versi, ha vinto diversi premi letterari e si sente “orgogliosa, quale figlia di minatore, di essere stata annoverata fra gli “Amici della miniera” di Caltanissetta, per essere intervenuta varie volte, con le sue liriche dedicate ai minatori, nelle manifestazioni organizzate da tali lavoratori”.

Pietro Lisacchi

Nessun commento:

Posta un commento