mercoledì 12 dicembre 2012

Enna. Delitto Vanessa Scialfa, si cercanotracce di altre persone che potrebbero avere maneggiato il corpo della ragazza

Fissato per il 18 dicembre prossimo, l'inizio delle operazioni di perizia irripetibile su alcuni reperti relativi all'inchiesta sul delitto di Vanessa Scialfa. In particolare nei laboratori del Gabinetto di Polizia scientifica di Palermo verranno avviate le analisi sugli abiti indossati dalla ventenne quando venne uccisa e sull'auto sequestrata al padre di Francesco Lo Presti, convivente della giovane, e reo confesso del delitto. Le analisi riguarderanno anche alcuni reperti prelevati nei giorni scorsi all'interno dell'appartamento dove Vanessa viveva da circa un mese con Lo Presti e dove l'uomo ha assassinato la sua giovane compagna probabilmente perché lei voleva lasciarlo. Si tratta di analisi sulle quali si incontra l'attenzione degli inquirenti soprattutto per far luce su una ipotesi che ha preso corpo nei giorni successivi alla confessione di Lo Presti. Il trentaquattrenne ha sempre sostenuto di avere ucciso Vanessa e poi di avere ripulito l'appartamento e trasportato il corpo della giovane da solo. Quella che non convince gli inquirenti è la ricostruzione temporale dei fatti, perché Lo Presti avrebbe strangolato Vanessa, aggredendola alle spalle, con il cavo del lettore Dvd, quindi avrebbe cominciato a mettere in ordine la camera da letto e a ripulire l'appartamento, poi si sarebbe accorto che la giovane respirava ancora e l'avrebbe soffocata con uno straccio imbevuto di candeggina.
Fin qui la ricostruzione dell'omicida ha trovato conferme nell'autopsia sul corpo della povera Vanessa, ma anche nei primi rilievi scientifici effettuati dai carabinieri del Ris di Messina. Quello che non convince è l'ipotesi che La Porta abbia trasportato da solo il corpo, dopo averlo avvolto in un lenzuolo, scendendo a piedi tre piani di scale e lo ha caricato sull'auto con la quale ha poi raggiunto un cavalcavia dal quale lo ha lanciato nella scarpata sottostante. Nell'auto di Lo Presti non sarebbero state trovate tracce del corpo di Vanessa e quindi è stata sequestrata l'auto del padre sulla quale si effettueranno gli esami scientifici. Anche sugli abiti della ragazza si cercano tracce di altre persone che potrebbero avere maneggiato il corpo mentre veniva avvolto nel lenzuolo e poi trasportato fino al luogo dell'occultamento. All'esame irripetibile saranno presenti i consulenti nominati dalla difesa di Lo Presti, sostenuta dall'avvocato Antonio Impellizzeri e dai legali della famiglia Scialfa, avvocati Eleanna Parasiliti e Patrizia Di Mattia. Intanto si è chiuso, con la deposizione di due giovani, l'incidente probatorio, chiesto dalla difesa. «Se non altro è stata smentita la tesi - ha commentato Giovanni Scialfa, padre di Vanessa - che mia figlia fosse litigiosa e manesca». I testi chiamati hanno tutti smentito di avere assistito a liti tra Vanessa e Francesco nel corso delle quali la ragazza lo avrebbe schiaffeggiato.



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