lunedì 10 dicembre 2012


La parentopoli della Formazione 
Ecco gli enti nel mirino di Crocetta



Dopo l'inchiesta di Report il governatore ha puntato l'indice contro gli intrecci tra politica ed enti di Formazione, minacciando la sospensione dei contributi. Ecco una mappa di questi legami.

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PALERMO - “Abbiamo sottratto la Formazione alla politica”. Così, l'ex assessore Mario Centorrino brindava al varo dell'Avviso 20. Il mega-bando della “rivoluzione”. Quello che avrebbe spostato il peso della Formazione siciliana dal bilancio regionale al Fondo sociale europeo. “Sono socio di enti di Formazione perché faccio politica”. Così, il deputato del Pd Franco Rinaldi ieri rispondeva alle domande della cronista di Report, che chiedeva spiegazioni sulla presenza sua e del cognato Francantonio Genovese nella compagine societaria di alcuni enti.

Mario Centorrino e Franco Rinaldi, però, rappresentano un'identica area politica. Una “vicinanza” di cui, ad esempio, il docente universitario che fu parte della giunta di Lombardo, non ha mai fatto mistero. Motivando, anzi, le proprie dimissioni proprio con la fuoriuscita dalla maggioranza di quell'area del Pd alla quale faceva riferimento. Nonostante ciò, mentre Centorrino salutava con orgoglio la “cacciata” della politica dai corsi, i suoi “politici di riferimento” facevano politica anche attraverso i corsi. Ma in buona compagnia. Perché senza entrare nello specifico delle quote societarie, delle percentuali, dei familiari e dei “prestanome”, la vicinanza tra lo sponsor politico e l'ente è cosa nota. Spesso tangibile nei nomi ricorrenti, nelle facce, persino nella scientifica lottizzazione di un Consiglio di amministrazione.

Fatto sta che è servito un servizio della trasmissione di Rai Tre, per far conoscere al presidente della Regione, ex sindaco ed ex europarlamentare del Pd, l'esistenza di queste “connessioni” tra esponenti del suo partito e gli enti di Formazione. Connessioni strettissime e inequivocabili. Che coinvolgono più società. A partire dalla Lumen, che quest’anno avrà un milione di euro per i corsi. La presidente è Elena Schirò moglie di Rinaldi. La Training Service, un'altra società che organizza corsi, invece è costituita principalmente dalla Geimm, di cui è socio sempre Rinaldi, e dalla Gefin di cui è socio il cognato di Rinaldi, il deputato Francantonio Genovese. Quest’anno la Training Service riceverà 390mila euro per le proprie attività. Poi c’è la Nt soft di un nipote di Rinaldi e Genovese. E l’Esofop, guidata da Giovanna Schirò, cognata sempre del deputato Pd, così come Chiara Schirò che fa parte del cda. Ed è moglie di Genovese.

Crocetta, dal canto suo, ha reagito subito e con durezza: “In merito alla notizia appresa ieri dalla trasmissione Report - si legge in un comunicato - il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, annuncia di aver dato immediatamente disposizione di bloccare i pagamenti nei confronti di associazioni, enti, cooperative, società che gestiscono la formazione, direttamente riconducibili, personalmente o a parenti prossimi, di parlamentari regionali menzionati dall'inchiesta”.

Il governatore ha annunciato anche di voler disporre azioni di recupero per i pagamenti già effettuati, in violazione della legislazione sulle incompatibilità dei parlamentari regionali e ha chiesto che il dirigente del settore formazione, faccia una verifica su tutti i soggetti destinatari di contributi o affidatari di servizi che presentano elementi di incompatibilità.

"La vicenda - ha commentato Crocetta - è veramente insopportabile dal punto di vista morale e politico. Questo sistema non si riferisce soltanto al settore della formazione professionale, ma a tanti altri, basti pensare a quanto avviene con la tabella H. Nessuno si aspetti sconti - conclude Crocetta -, poiché laddove esisteranno gli estremi, si provvederà ad effettuare precise denunce all'autorità giudiziaria”.

Il problema è che la presenza della politica negli enti di Formazione è assai più estesa, probabilmente, di quanto descritto nell'ottimo servizio Rai. Fermo restando, infatti, quanto affermato dal presidente dell'Anfe Paolo Genco (“Perché il parente di un deputato non può far parte di un ente di Formazione?”), sono stati, negli anni, davvero tanti i casi di parenti e congiunti che hanno trovato spazio in queste società. O di politici che hanno vestito il ruolo di “big sponsor” degli enti. E la distribuzione è davvero bipartisan.

Proprio nell'Anfe ha lavorato, dal 1993 al 2009 la moglie di Raffaele Lombardo, Saveria Grosso. Nella sede palermitana lavora Vincenza Dentino, moglie di Nino Dina. La sede trapanese dello stesso ente, poi, è stato il luogo di lavoro di Castrenze Papania, figlio del senatore Nino. L'ex assessore regionale, sempre nel Trapanese, è vicino all'associazione “Nuovo cammino” di Alcamo e all'Ecap di Trapani. Finito ai domiciliari, poi convertiti nel “divieto di soggiorno in Sicilia”, per la presunta mazzetta legata alle autorizzazioni per il fotovoltaico, invece, Gaspare Vitrano ha dovuto “necessariamente” defilarsi dal controllo di alcuni enti di formazione. A lui, infatti, erano riconducibili l'Ecap, l'Unci (oltre 1,3 milioni di euro ricevuti nel Prof) e l'Anapia.

Nell'Aram che, come abbiamo detto, è “feudo” di Genovese, ha lavorato Veronica Marinese, figlia del deputato Pdl Ignazio Marinese, che a sua volta è zio di Dore Misuraca. La sorella di Misuraca, Danila, poi, è stata a lungo negli organici del Cefop. Per tornare a Messina, ecco anche la presenza dell'ex sindaco Giuseppe Buzzanca. Sua moglie, Daniela d'Urso e la sorella Matilde lavorano nell'Ancol, nel quale è presidente Natale Capone, assessore “di Buzzanca” nel capoluogo messinese. In quell'ente, Capone ha fatto lavorare padre, madre, moglie e un paio di cugini. Oltre ad alcuni parenti di assessori locali in quota An. Carmelo Incardona, invece,, in un solo anno (era assessore al Lavoro), consentì l'ingresso nei finanziamenti del Prof a una sessantina di enti del Ragusano.

Emblematico è invece il caso del Cufti (Consorzio universitario per la formazione turistica internazionale) raccontato ampiamente dal settimanala “Panorama”, un piccolo “feudo Briguglio”: lì lavorano o hanno lavorato il direttore generale Fina Maltese, moglie di Carmelo Briguglio, Claudio Viola figlia di Fina Maltese (avuta con il primo marito). Mentre Vincenzo Maltese, cognato di Briguglio, è stato assunto come amministrativo ad Alcamo e la cognata Maria Catalano ha lavorato nella sede di Taormina. Sempre vicini al deputato Fli sono Santo Mascena, presente nel Cda, e Giuseppe Garufi, ex assessore Fli di Santa Teresa Riva (a due passi da Furci, città di Briguglio). In quel Cda, poi, sono stati presenti anche l'assessore regionale al turismo in quota Fli Daniele Tranchida e Orlando Russo, portavoce Fli a Taormina.

Nello Ial lavorano il consigliere provinciale dell'Udc Giuseppe Carpinteri e, seppur in aspettativa, Totò Cianciolo, ex fedelissimo di Cuffaro e dirigente dell'agenzia per l'impiego. Nell'ente è transitata anche Giacoma Giacalone, moglie dell'ex sindaco di Alcamo ed ex presidente dell'Anci Giacomo Scala. Nello Ial Cisl, poi, ha lavorato anche Anna Cammisa, moglie di Gaspare Noto, segretario provinciale dell'Mpa a Trapani. All'Enaip, il presidente è Francesco Luca, cugino di Lino Leanza. Ma la presidenza di quell'ente sarebbe la diretta conseguenza di un'altra designazione: quello di presidente delle Acli, di cui l'ente è espressione.

Il caso dell'Efal, invece, è molto “spinoso”, visto che l'ex presidente, Giuseppe Liga, è in carcere con l'accusa di essere il successore del boss Salvatore Lo Piccolo. Per il suo ente, la Regione nel 2010 sborsò la bellezza di sei milioni e mezzo di euro. Al punto da spingere l'onorevole del Pdl Caputo a chiedere spiegazioni all'esecutivo. Ma non è negabile un rapporto tra quello che fu l'Mpa e l'ente che è promanazione del Movimento cristiano dei lavoratori. Carmelo Reale, fidatissimo di Lombardo, è stato presidente dell'ente fino a poco tempo fa. Reale fu capo del personale al comune di Catania con Lombardo vice sindaco e capo del personale alla Provincia con Lombardo presidente. Il presidente della sede catanese dell'Efal è stato Marco Belluardo, ex assessore Mpa a Catania, candidato alle Regionali con gli autonomisti e nominato da Lombardo presidente di Sviluppo Italia Sicilia. Senza dimenticare il caso di Fortunato Romano, eletto con l'Mpa ma costretto, dopo il ricorso del collega Santi Catalano, a lasciare lo scranno a causa proprio della carica di presidente dell'Efal. Ma niente di strano. Come ha spiegato il deputato Rinaldi, in fondo, la Formazione, in Sicilia, spesso ha fatto rima con “politica”.
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