domenica 17 luglio 2011

Famiglia distrutta, un parente denuncia: «Formiche sul corpo di mio cognato»


L'ospedale Papardo di Messina (archivio)

«È veramente sconcertante la situazione che ci siamo trovati davanti stamattina all'obitorio dell'ospedale Papardo di Messina. La salma di mio cognato era lasciata con altre in un ambiente in cui c'erano circa 40 gradi, gonfia come se la morte fosse avvenuta da 15 giorni e sul corpo vi erano formiche e insetti».

La denuncia è di Francesco Tortorici, cognato di Mario Petralia, il 47enne vicentino di Romano d'Ezzelino(originario di Partanna, in provincia di Trapani) che ieri è morto con la moglie Vanda Roccolino in seguito alle ferite riportate nell'incidente stradale avvenuto sull'autostrada A20 Messina-Palermo, all'altezza dello svincolo di Capo d'Orlando. Tortorici stamani ha fatto intervenire sul posto anche la Polizia e ha presentato un esposto. Un altro caso sconcertante dopo quello denunciato ieri dai familiari di un paziente ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Messina che hanno scoperto larve di mosca nel naso del loro congiunto in coma.

«Come se non bastasse - prosegue il cognato della vittima - alle 7 di oggi la camera mortuaria dell'ospedale era aperta e incustodita. Ipoteticamente chiunque poteva entrarvi e portarsi via le salme senza alcun problema. Qualcuno mi ha detto che la vigilanza viene effettuata dalle 9 alle 19, e dopo quegli orari che accade con le porte lasciate aperte?».

Nell'incidente stradale ieri mattina era morta sul colpo la moglie, Vanda Roccolino, insegnante elementare, la cui salma attualmente si trova nell'obitorio di Sant'Agata di Militello. La coppia viveva da circa 25 anni a Romano d'Ezzelino con i figli Mariella, di 22 anni, Claudio di 17 anni e la piccola Eleonora di 12 anni. Gli ultimi due viaggiavano con i genitori sull'Audi A4 volata giù dal viadotto e sono ricoverati a Catania, anche se non sono in pericolo di vita. Claudio domani sarà sottoposto a un intervento chirurgico a una gamba.

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