domenica 3 luglio 2011

Manovra, pressioni per riaprire discorso pensioni


ROMA - Il Quirinale ha diramato questa mattina un comunicato in merito alla manovra economica varata dal governo, sottolineando di non averne ancora ricevuto il testo. «Si precisa che a tutt'oggi la presidenza del consiglio non ha ancora trasmesso al Quirinale il testo del decreto legge. Poichè molti organi di informazione continuano a ripetere che la manovra finanziaria approvato dal governo nella seduta di giovedì scorso sarebbe al vaglio della Presidenza della Repubblica già da venerdì - si legge nella nota - si precisa a tutto oggi la presidenza del consiglio non ha ancora trasmesso al Quirinale il testo del decreto legge».

Nel testo della manovra potrebbe rientrare la norma che prevede il taglio degli incentivi, delle agevolazioni e dei benefici previsti nella bolletta elettrica. Sono in corso accese discussioni sulla possibilità di reintrodurre nuovamente questa norma che, a fronte di un taglio del costo dell'elettricità di circa il 3%, porterebbe anche alla cancellazione delle agevolazioni, ad esempio quelle per le famiglie povere e per la ricerca.

«La nota del Quirinale sulla mancata trasmissione alla Presidenza della Repubblica conferma il fatto che sulla manovra il Governo è alle prese con un work in progress. Risulterebbe da fonti qualificate che nella versione delle ultime ore sia stata reinserita la norma ammazza rinnovabili fortemente voluta dal ministro Calderoli, e che il Consiglio dei Ministri aveva cassato. Se così fosse sarebbe un atto di forza gravissimo - dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile del Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici - Il testo della manovra che ha ricevuto la bollinatura della Ragioneria riporterebbe, negli ultimi due commi dell'articolo 35, sostanzialmente la norma demagogica e controproducente che tagliava del 30% la componente della bolletta elettrica e del gas destinata a finanziare le agevolazioni. Il taglio, che per i cittadini comporterebbe un quasi impercettibile risparmio in bolletta aveva trovato la decisa opposizione del Ministro Romani. Rimettere di nuovo tutto in discussione vuol dire togliere ogni certezza agli investitori, colpendo un intero comparto industriale nazionale e danneggiando la credibilità del nostro paese di fronte agli investitori internazionali».

Prestigiacomo: manovra approvata senza taglio. «Non vedo come ciò possa accadere. Il Consiglio dei Ministri, dopo ampio e approfondito dibattito, ha approvato la manovra senza quella norma. Non comprendo come si possa ipotizzare una sua reintroduzione», commenta il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in merito alle notizie sul reinserimento delle misure che tagliavano del 30% la componente della bolletta elettrica e del gas destinata a finanziare le agevolazioni, detta norma ammazza-rinnovabili.

«Sui tagli alla rivalutazione delle pensioni sarà opportuno trovare, magari al Senato, in sede di conversione del decreto, come ha lasciato intendere il presidente Schifani, soluzioni più equilibrate - propone il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola (Pdl) - Basterebbe esonerare la fascia compresa fra tre e cinque volte il minimo mediante un intervento, a compensazione, su di un' ulteriore tranche più elevata oltre l'importo pari a cinque volte il minimo. Non è la prima volta che i governi (compresi quelli di centro sinistra) chiedono, per un tempo limitato, un contributo alle pensioni più elevate. Questa volta, sia pure per importi modesti, si è partiti forse da uno zoccolo troppo basso che, al netto, finisce in prossimità dei mille euro mensili». Schifani in un'intervista al Corriere della Sera aveva invitato a trovare un compromesso, riscuotendo l'apprezzamento di Anna Finocchiaro, che però ha suggerito a Schifani di rivolgersi al governo.

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