martedì 31 maggio 2011

Berlusconi: «Allora. Ho fatto una riunione, volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo....


«Allora. Ho fatto una riunione, volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo....». «Alfano coordinatore unico? Vediamo abbiamo presto l'ufficio di presidenza del partito». Silvio Berlusconi lascia l'hotel Intercontinentale per prendere parte alle cerimonia che vedrà il sindaco di Bucarest Sorin Opescu, consegnargli le chiavi della città. Lo stesso che sindaco che qualche mese fa festeggiò la sua elezione partecipando con il figlio a una sfilata indossando l'uniforme da ufficiale nazista.

Dopo aver perso le chiavi di Milano e Napoli, ilCavaliere si consola con quelle della capitale romena e con la «calorosa accoglienza» del presidente rumeno Traian Basescu. Lo scontro sui rom è lontano anni luce e Berlusconi è pronto a organizzare un nuovo tour tra le capitali estere proprio per cominciare da lì a risollevare la sua immagine.

Basta quindi con l'ossessione dei pm, basta con i processi, il presidente del Consiglio quando lascia l'albergo Intercontinental ironizza sui titoli dei quotidiani di oggi, confermando, come forse era ovvio, che non ha nessuna intenzione di mollare o di fare passi indietro. Anzi, un mezzo passo indietro lo fa sulla nomina del coordinatore unico. La designazione di Angelino Alfano, fatta la sera prima, ha già creato pesanti
contraccolpi nel Pdl. Gioisce l'ala azzurra del partito che vorrebbe scaricare in un colpo solo gli ex An e tornare a Forza Italia. Sale sulle barricate la componente ex finiana del partito che non intendono finire annullati nel partitone berlusconiano e reclamano la quota prevista dallo statuto.

Berlusconi quindi aggiusta il tiro e medita di affrontare l'argomento direttamente nell'ufficio di presidenza dove siedono anche molti ex An. A cominciare dal coordinatore La Russa e dal vice capogruppo Corsaro. L'assetto del partito «che va meglio radicato sul territorio», come ha spiegato lo stesso Berlusconi, rischia di diventare il primo problema che il centrodestra dovrà affrontare per rilanciare la propria immagine.

La sconfitta della Milano di La Russa e le difficoltà nel Lazio della coppia Alemanno-Polverini, potrebbero dare al Cavaliere gli argomenti giusti per arrivare a quella svolta che i colonnelli di Forza Italia reclamano da mesi.

Resta comunque alta la probabilità che il Cavaliere, in mancanza di un'intesa dentro al Pdl, decida di azzerare tutto procedendo a una sorta di rifondazione del partito. Nuovo nome e nuovi organigrammi, per mettere fine alle polemiche. Con tanto di congresso costituente entro l'anno.

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