domenica 15 maggio 2011

Enna. Le esose tariffe rifiuti 2009 e 2010 all'approvazione del Consiglio comunale


Tira una brutta aria per i cittadini ennesi. All’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì il presidente Vetri ha messo la “ratifica” delle delibere di giunta che fissavano gli importi della Tassa dei rifiuti solidi urbani per l’anno 2009 e per l’anno 2010. “La probabile ratifica, secondo quanto scrivono in un comunicato i consiglieri comunali di opposione Dario Cardaci, Maurizio Dipietro, Dante Ferrari, Filippo Fiammetta, Cesare Fussone, Paolo Gargaglione, Paolo Gloria, Mauro Incardone, Giuseppe La Porta, Mario Messina, Gaetana Palermo e Biagio Scillia, ad opera della maggioranza consiliare (P.D. di Crisafulli e Enna Libera di Grimaldi e forse qualche indipendente), produrrà l’effetto di vanificare l’esito favorevole dei primi ricorsi decisi dalla Commissione tributaria e dei tantissimi ancora pendenti. Ed imporrà ai cittadini, con efficacia retroattiva, il pagamento di una tassa ingiustamente esosa senza dare la possibilità di rivederne i criteri, perché per gli anni passati vi sono spese (e sprechi) ormai consolidate”. “Nella qualità di consiglieri comunali –si legge ancora nella nota- che, diversi per ideologia e storia politica, si battono insieme contro il malgoverno rappresentato dal sistema di potere che con l’amministrazione Garofalo presidia anche il Comune di Enna, avvertiamo il dovere di portare a conoscenza della cittadinanza ennese che, nel silenzio di tutti, la maggioranza del consiglio comunale (composta dai P.D. Enrico Vetri, Salvatore Cappa, Luigi Dello Spedale, Giacomo Falzone, Stefano Rizzo, Paolo Fazzi, Angelo Salamone, Franco Nasonte, Paolo Timpanaro, Maria Teresa Cuci, Michele Riccobene, Maurizio Tornabene e dai consiglieri di Enna Libera Salvatore Di Mattia, Roberto Falciglia e Rosario Vasapollo) verosimilmente scriverà l’ultimo atto della vergognosa storia della tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Denunciamo –conclude la nota- tale intollerabile sopruso all’opinione pubblica di ogni colore e convincimento politico”.

Giacomo Lisacchi

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