lunedì 30 maggio 2011

Tracollo del centrodestra nei ballottaggi Pisapia sindaco, De Magistris stravince


ROMA - Cappotto del centrosinistra ai ballottaggi e batosta per il premier Silvio Berlusconi. L'opposizione conquista il sindaco a Milano con Giuliano Pisapia, stravince a Napoli con Luigi De Magistris e avanza in tutta Italia, conquistando anche Cagliari e Trieste dopo le vittorie al primo turno di Torino e Bologna.

A Milano, Giuliano Pisapia, sostenuto dal centrosinistra, è stato eletto sindaco con il 55,11%dei voti, contro il 44,89% del sindaco uscente Letizia Moratti, candidato di Pdl e Lega.

A Napoli, Luigi De Magistris, candidato dell'Idv, è diventato sindaco con il 65,37% dei voti, mentre Gianni Lettieri del Pdl si è fermato al 34,62%.

Avanzata del centrosinistra da Nord a Sud. Con l'eccezione di Varese, Rovigo, Cosenza e Iglesias, dove vincono candidati di centrodestra, il centrosinistra registra un'avanzata generalizzata in tutto il Paese. I candidati dell'opposizione conquistano infatti la poltrona di sindaco a Novara, Grosseto, Cagliari, Pordenone, Trieste e Crotone, per citare i comuni maggiori.

«È rinato un impegno e un entusiasmo che Milano non vedeva da tempo: questo è il nostro regalo alla città», ha detto il neosindaco commentando l'esito del ballottaggio. Si è trattato di una campagna in cui sono stati «sconfitti i toni duri - ha aggiunto - e la contrapposizione frontale con il sorriso e l'ironia: una cosa che non era mai successa». Io dico che sarò il sindaco di tutta Milano», ha poi aggiunto. «Milano - ha spiegato - aveva bisogno di cambiare e il voto lo ha dimostrato: ora vogliamo guardare avanti».

Pisapia è poi andato in piazza Duomo, acclamato dal tripudio del popolo arancione. Stringendo mani e rispondendo agli abbracci dei suoi sostenitori, il neo sindaco, visibilmente commosso, è salito sul palco allestito a pochi passi dalla piazza, dove la Banda degli ottoni a scoppio stava suonando l'Internazionale. Sotto il maxischermo allestito sul lato dell'Arengario si sono raccolte migiaia di persone, che con bandiere, sciarpe e palloncini arancioni e trombette hanno festeggiato la vittoria del candidato di centrosinistra. Nella piazza sventolano bandiere del Pd, della Federazione della sinistra e del Popolo viola.

«Sono qui per far capire che sono a disposizione della città e del Paese e che il mio amore per Milano e per l'Italia è cresciuto a contatto con i cittadini con cui ho condiviso sogni e preoccupazioni» ha detto l'ex sindaco Moratti dopo la sconfitta.

De Magistris: la città è stata liberata. «Sono particolarmente commosso nel commentare il risultato che mi ha profondamente colpito e ha contributo a scrivere una pagina senza precedenti nel modo di fare politica». Sono le prime dichiarazioni del neo sindaco di Napoli, che aggiunge: «Napoli è stata liberata. Sarò il sindaco di tutti, anche di tutti coloro che hanno votato Gianni Lettieri. Mi auguro che i consiglieri eletti nell'opposizione lavorino per la rinascita della città». Il risultato è al di sopra di ogni aspettativa, aggiunge, De Magistris, che poi ringrazia i napoletani perché «hanno dimostrato cuore e cervello in questa campagna elettorale. Hanno dimostrato che è un voto di protesta verso il sistema politico, un segnale che si può cambiare la politica facendo politica».

«C'è stato un risultato inequivocabile, un voto popolare in favore di De Magistris che ha preso il volo. Gli faccio in bocca al lupo, Napoli ha tanti di quei problemi che merita il mio buon lavoro». Questo il primo commento a caldo del candidato del Pdl.

«È la vittoria di un uomo, di un nuovo metodo di fare politica e anche una rivoluzione - dice Raimondo Pasquino, nel primo turno candidato per il Terzo Polo a Napoli - dove emergono i valori di una città che vuole essere capitale del Mezzogiorno ma anche del Mediterraneo». «Il Terzo Polo ha influito in questo risultato con una posizione politica chiara - aggiunge Pasquino - esponendo i punti programmatici che per noi erano prioritari per la rinascita della città e che il nuovo sindaco De Magistris ha saputo cogliere».

Anche Novara, feudo indiscusso del governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota, ha rovesciato la precedente giunta di centrodestra per affidare il proprio futuro ad Andrea Ballarè, candidato del centrosinistra e protagonista di un recupero travolgente, visto che al primo turno era indietro di 14 punti. È solo uno dei tanti episodi elettorali che hanno segnato questi ballottaggi non meno sorprendenti, quanto a risultati, dei verdetti emessi al primo turno.

Gallarate è un'altra città simbolo della sconfitta del centrodestra. Lì il senatur aveva gettato nella mischia una sua fedelissima, Giovanna Bianchi Clerici, consigliere d'amministrazione della Rai. Il Pdl, con la candidatura di Massimo Bossi, aveva però ribadito la sua determinazione a conservare quel Comune. È stato scontro aperto nel centrodestra, e Bianchi Clerici ne ha fatto le spese al primo turno. Al ballottaggio, però, è stato Massimo Bossi a pagare dazio per lo scontro interno al centrodestra: il risultato è stata la vittoria Edoardo Guenzani, candidato del centrosinistra. Con i leghisti che giurano di averlo votato al ballottaggio.

Per chiudere con un'altra città simbolo: Arcore. Vince il centrosinistra, e Rosalba Colombo strappa al centrodestra un luogo simbolo del berlusconismo al punto che lo stesso Pisapia ritiene giusto darne annuncio ai militanti che lo acclamano nel suo quartier generale. Arcore sarà governata da una donna e avrà una giunta per il 50% composta da donne. Si tratta di novità destinate ad alimentare letture le più diverse.

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