venerdì 30 novembre 2012

Enna- Ato rifiuti: "Un carrozzone politico-clientelare"

Enna. Una requisitoria pesante quella del procuratore Calogero Ferrotti nel corso del processo sulla gestione dell’Ato Rifiuti ,un “carrozzone politico-clientelare”, che ha speso molto male i soldi della collettività ennese. Un ‘udienza preliminare sulla gestione e i bilanci 2006-2008 della società Enna Euno. Dopo due ore di requisitoria il Procuratore ha chiesto 22 rinvii a giudizio al gup Massimiliano De Simone. Gli imputati, a vario titolo, sono accusati di truffa e falso in bilancio, o false comunicazioni societarie, e evasione fiscale. Ferrotti ha chiesto al gup di escludere solo un’accusa a carico dell’ex deputato regionale Salvatore Termine, chiedendo anche per lui il rinvio a giudizio per altra imputazione. Tra gli indagati in questo processo ci sono nove tra sindaci e ex sindaci, due parlamentari e tre ex deputati regionali, oltre alla stessa la società d’ambito in liquidazione Enna Euno spa. L’inchiesta è stata eseguita dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. A cinque indagati, il senatore Mirello Crisafulli, il deputato Ugo Grimaldi e gli ex deputati regionali Elio Galvagno, Salvatore Termine e Carmelo Tumino, viene contestata l’ipotesi di truffa, anche se gli stessi non hanno toccato neanche un euro. La vicenda nasce in un momento in cui la provincia ennese era sotto l’ emergenza rifiuti. Tra l’agosto e il novembre del 2006, i cinque parlamentari, in veste di amministratori dell’Ato Rifiuti, avrebbero fornito false comunicazioni sociali alla Regione e aumentato il capitale sociale da 100 mila euro a un milione e oltre, allo scopo di raggiungere la soglia minima di capitale richiesta per accedere al fondo di rotazione della Regione, riuscendo ad ottenere il finanziamento di 8 milioni 915 mila euro, soldi che sono stati usati per garantire la copertura delle spese per la gestione dei rifiuti. Nessuno degli indagati, ha messo in tasca un solo euro perché i cinque hanno svolto il ruolo di amministratori gratuitamente, nominati per cercare di assestare finanziariamente l’Ato Rifiuti, utilizzando i soldi provenienti dal fondo di rotazione. Per la Procura i soldi furono ottenuti indebitamente, da qui scatta l’ipotesi della truffa. Gli altri indagati, a parte l’evasione fiscale contestata solo a due, sono accusati di aver attestato crediti fittizi per nascondere le perdite e evitare la liquidazione, nei bilanci 2006 e 2007. L’udienza riprenderà il 5 dicembre, il 21 dicembre, arriverà la decisione del gup. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Gaetano Rabbito, Serafino Cocuzza, Antonio Cammarata, Piero Capizzi, Franco Costanza, Totò Marchì, Nunzio Scornavacche, Giuseppe Assennato, Giuseppe Castrogiovanni, Antonello Catania, Salvatore Ragonese, Maurizio Prestifilippo, Calogero Centonze, Giovanni Vitale, Francesco Santangelo e Claudio Cravotta; e la società Enna Euno in liquidazione. La Regione pare che voglia costituirsi parte civile.


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