lunedì 19 novembre 2012

Viagra fatto in casa: gli "over 40"
a rischio di ictus, infarti e malori

Gli esperti: «Fate attenzione ai prodotti venduti online»
Le indagini dei carabinieri del Nas partono dall'Umbria

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PERUGIA - Andare oltre i limiti imposti dalla propria natura. Chiedere sempre di più a se stessi, anche e soprattutto quando ci si trova di fronte a momenti di difficoltà.
La farmacia fatta in casa messa in piedi dal ventiduenne perugino chiamato Piccolo chimico dai carabinieri del Nas Umbria e che ha permesso di recuperare oltre tecento chili di principi attivi in polvere di provenienti dalla Cina e sufficienti per preparare circa 100 milioni di pillole (oltre a diecimila pasticche già pronte allo spaccio e documenti di posta elettronica che attestavano un notevole volume di affari) scoperchia un’altra importante porzione di quel calderone rappresentato dal mondo sommerso del doping fai da te e del viagra generico.
In altre parole, rimedi del tutto al di fuori di qualsiasi tutela medica, spacciati nelle palestre e nel mondo dello sport amatoriale, col passaparola fra amici e conoscenti o con in chat e nelle pagine di Internet.

Proprio il viagra di Internet, detto anche generico, è in aumento vertiginoso. Gli addetti ai lavori, gli esperti medici e farmacisti parlano di una realtà che in Umbria coinvolge ormai centinaia di persone Over 40 con la speranza di ritrovare una certa prestanza e sempre più spesso desiderose di curare disfunzioni erettili.

Risparmi fino al 40%. Principi attivi e pillole dell’amore: il mercato del web è una giungla di offerte. Sia per chi (come nel caso del piccolo chimico perugino) si fa arrivare polveri che poi trasfoerma in prodotti fai da te, sia per chi passa direttamente all’acquisto. Prodotti spesso legati al minoxidil che riduce o arresta (se pur temporaneamente) la caduta dei capelli. Sostanze miscelate senza nessun controllo e provenienti per la maggior parte dall’Asia e dal sud Africa, sostanze che possono causare gravissime patologie come ictus, infarti, disfunzioni epatiche, ipertensione e persino la morte. Ma questo aspetto sembra proprio non interessare il consumatore abusivo. «C’è ancora un forte senso di imbarazzo nell’avvicinarsi a questi prodotti - spiegano dai banconi delle farmacie - e allora ecco che molti si rivolgono all’anonimato che può dare internet, i siti e le chat in cui vengono pubblicizzati i prodotti o in cui (come nel caso dell’inchiesta del Nas Umbria, ndr) si può entrare in contatto con chi produce le versioni generiche e dunque fuori controllo del normale viagra che si trova in farmacia».
Senso di vergogna, dunque. Ma anche economia. Gli umbri che si rivolgono al web, infatti, come tutti in questi tempi di crisi lo fanno anche in nome di un risparmio che oscilla tra il 20 e il 40 per cento: numeri che evidentemente per tanta gente continuano a contare più della legalità e di una qualsiasi prescrizione medica.

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